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PARLARE IN LINGUAGGI OVVERO LA GLOSSOLALIA -

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2008 12:24
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LA GLOSSOLALIA E' IL SEGNO NECESSARIO DELL'AVVENUTO BATTESIMO DI SPIRITO SANTO ???????????
 
GLOSSOLALIA ALLO SPECCHIO
di Nicola Martella  (tratto dal libro “Carismosofia”)

IL PROBLEMA
Il linguaggio estatico è abbastanza noto agli studiosi delle religioni e di antropologia, poiché è presente in quasi ogni religione. Dall’inizio del secolo l’esperienza della glossolalia  è stata associata , in certi gruppi cristiani, al cosiddetto fenomeno del “battesimo di Spirito” .
A. L’ENTITA’ DEL PROBLEMA
  La glossolalia non è quindi un problema marginale né un fenomeno di secon’ordine all’interno del movimento carismatico; anzi, esso riveste un significato preminente. Senza il fenomeno della glossolalia come caratteristica distintiva attribuita al battesimo di Spirito , forse non esisterebbe neppure il movimento carismatico. Ecco quello che afferma Arnold Bittlinger, il padre del movimento carismatico tedesco, sul fenomeno della glossolalia:” La glossolalia  è molto di frequente il fenomeno mediante il quale le persone trovano accesso alla dimensione dell’evento carismatico. All’interno del movimento Carismatico la glossolalia ha un gran ruolo nella preghiera privata.  Milioni di cristiani, tra i quali pastori, sacerdoti e vescovi , hanno trovato per mezzo della glossolalia l’accesso ad un modo di pregare interiore – senza che pratichino questo dono in un culto pubblico . In secondo luogo , si può, perciò , dire: “Senza glossolalia non ci sarebbe un “Rinnovamento Carismatico “ .
B  L’ORIGINE MODERNA
  Dopo il periodo apostolico si nota che la glossolalia diventa un fenomeno in rapida recessione. Solo sulla scia del movimento irvinghiano  e del movimento pentecostale si arrivò a formulare l’opinione secondo cui, alla fine dei tempi, ci sarebbe stato un diffuso movimento delle lingue e ogni persona battezzata dallo Spirito dovesse parlare in lingue. Dall’inizio del XX secolo in poi, molti si sono chiesti se, basandosi sulla Bibbia, si potesse considerare tale movimento come prodotto dallo Spirito Santo o se non fosse causato ,almeno in parte , da un elemento di natura psichica  e/o , addirittura, occulta.
  Nelle riunioni dei gruppi carismatici la glossolalia è praticata da molti , spesso simultaneamente e senza traduzione. In seguito a ciò molti si sono chiesto più o meno, questo : “ Lo Spirito di Dio agirebbe veramente in tale modo , quindi in netto contrasto con gli ordinamenti della Parola ispirata dallo stesso Spirito” ?
  Approfondiamo ora la questione . L’origine moderna della glossolalia  si fa risalire all’esperienza di una ragazza americana. Da questo fatto di cronaca dell’inizio del XX secolo , il fenomeno è diventato lentamente tradizione. Uno storico pentecostale scrive al riguardo:”Sebbene Agnes Osmond  non fosse la prima a parlare in lingue in tempi moderni , fu nondimeno la prima persona conosciuta che ebbe quest’esperienza dopo aver  ricercato il battesimo dello Spirito Santo con la speranza di parlare in lingue. L’evento ebbe luogo il 1° gennaio del 1901 e fu da quel momento che un gruppo evangelico cominciò ad insegnare la necessità di ricercare il battesimo dello Spirito , che si sarebbe manifestato con lì’esperienza delle lingue” . Un altro storico pentecostale puntualizza: “Il significato di questa manifestazione non era semplicemente di glossolalia , cioè di parlare in lingue (ciò era capitato anche prima) ,   ma che per la prima volta l’idea di essere battezzato o riempito di Spirito Santo fosse associato ad un segno esterno: il parlare in lingue”. (R. Quebedeaux – The New Carismatic p.28)   . Dopo questa esperienza il fenomeno si sparse fra alcuni gruppi evangelici  e divenne il carattere distintivo del  movimento pentecostale , prima, e del movimento carismatico, dopo; infine penetrò tramite quest’ultimo in ambienti cattolici, generando il movimento carismatico cattolico. Il fenomeno divenne, quindi , dottrina e tradizione : chi parla in lingue è stato immancabilmente battezzato dallo Spirito Santo.
    LA GLOSSOLALIA NEL NT
  Leggendo il NT , riscontriamo questi elementi biblici: la glossolalia era un linguaggio prodotto dallo spirito ; avveniva in una lingua sconosciuta alla persona che parlava; s’indirizzava a Dio , edificando spiritualmente la persona che la esercitava . Pubblicamente era permessa solo a due o tre , uno dopo l’altro (non simultaneamente) e solo se c’era chi traduceva (1 Cor 14,27s). Paolo s’aspetta l’estinzione di questo carisma e si oppone ad una sua eccessiva valutazione ed all’opinione secondo cui tutti lo devono avere (1 Cor 13,8) .
 
  DA ALLORA AD OGGI
   Secondo l’opinione corrente negli ambienti entusiastici  s’insinua che tutti dovrebbero parlare in lingue per essere battezzati dallo Spirito Santo , ovvero, al contrario, che tutti i battezzati dallo Spirito dovrebbero parlare in lingue , essendone il segno visibile; chi non parla in lingue manca della spiritualità che dovrebbe avere. Tommaso Heinze afferma:” In molti gruppi, insieme al fatto che chi non parla in lingue è spesso considerato un cittadino di seconda classe che difficilmente può essere pastore, anziano o diacono, vengono impartite anche istruzioni di come muovere la lingua, lasciare vuota la mente, ecc.”. Questo ben differisce dall’interrogativo negativo di Paolo : “E che parlano tutti in lingue ?”  (1 Cor 12,30)  Inoltre esiste una tendenza insistente e deviante verso un carisma che Paolo mette all’ultimo posto in 1 Cor 12  , poiché è meno rilevante per la Chiesa. Paolo associa gli svariati  carismi  alle diverse e complementari  funzioni di un corpo. Siccome non tutti hanno gli stessi carismi , non tutti parlano in lingue.
  Nel libro degli Atti questo carisma è menzionato solo tre volte , poi il fenomeno è riportato soltanto riguardo alla chiesa di Corinto, che ne faceva un uso così esagerato che Paolo dovette tacciare quei credenti di carnalità, dichiarando il carisma incomprensibile e inadatto all’edificazione della chiesa (1 Cor 14,22 e ss); inoltre, nel catalogo dei carismi Paolo mette la glossolalia e la sua interpretazione all’ultimo posto (1 Cor.12,10).
  LINGUE, SERPENTI E VELENI

  (leggi testo Marco 16,17 e ss) -  Questo è un testo molto citato negli ambienti carismatici. Facendo una ricerca testuale scopriamo però che i più antichi manoscritti non contengono i versi dal 9 al 20  e che altri li contengono solo come glossa , cioè al margine come una nota non contenuta direttamente  nel testo.  Questo vuo dire che qualche copista della chiesa antica , vedendo che il testo finiva in un modo brusco (vedi anche Atti) ha messo un post scriptum marginale per spiegare come siano andate le cose.   In seguito i copisti l’hanno collocata alla fine del testo , e in tal modo essa è giunta fino a noi . Questo discorso deve indurci come minimo a non usare questi versi per formulare dottrine. A ciò s’aggiunga anche il fatto che questi versi descrivono, in fondo, ciò che è poi avvenuto durante l’era apostolica:
• Cacciare demoni – Atti 5:16; 8:6 s
• Parlare lingue nuove  - Atti 2.4 e ss; 10:46
• Invulnerabilità riguardo a serpenti e veleno (Atti 28:3-6; Luca 10:19)
• Imposizione delle mani ai deboli  (Atti 5:15 s; Giacomo 5:14s)

L’autore dell’epistola agli Ebrei , guardando indietro a quel tempo straordinario, poteva affermare:” Infatti, [una salvezza così grande ] dopo essere stata promulgata all’inizio dal Signore , è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l’avevano udita, mentre Dio testimoniava nello stesso tempo con segni e prodigi e miracoli d’ogni genere e doni dello Spirito Santo , distribuiti secondo la sua volontà” (Ebrei 2,3 e ss). A ragion di logica chi si vuol attenere a Marco 16 , deve osservare tutto integralmente , compreso quello che riguarda i serpenti ed il veleno . Chiese in cui si beva veleno non se ne conoscono ; qualcuno maneggia però dei serpenti. E’ quello che fa una chiesa degli Stati Uniti  che, ricercando le lingue, vide che per ragione di onestà non poteva tralasciare il resto. Durante il culto succede, infatti , che i membri si passano reciprocamente dei serpenti velenosi; la pubblicità è garantita, anche  perché qualcuno , ogni tanto, ci lascia la pelle.
UN FENOMENO PRESENTE NEL  CONTESTO MAGICO RELIGIOSO
 La glossolalia, ossia il fenomeno estatico delle lingue , era ed è presente in tutte le religioni del mondo , principalmente nei fenomeni magico-occulti e in quelli medianici e di possessione.  Ciò è confermato da documenti antichi , come ad esempio quelli riguardanti la Pythia di Delfo, e da quelli recenti, come ad esempio risulta da resoconti di alcuni missionari. Tanto nei circoli magici e spiritistici  quanto durante gli esorcismi, avvengono fenomeni di glossolalia. Il parlare estatico era coltivato da alcuni gruppi gnostici ed è tuttora praticato da gruppi neognostici  (per esempio i Mormoni).
 Ex-maghi ed ex-streghe convertitisi all’evangelo, parlando delle loro passate attività occulte, hanno asserito d’aver partecipato spesso alle riunioni di chiese, in cui è praticata la glossolalia di massa (vedi 1 Cor 14,5 e 14,27 e ss) e di aver proferito bestemmie, maledizioni, malie ed esecrazioni in lingue , senza che alcuno se ne accorgesse, ovvero “interpretando”  fischi per fiaschi.
 A ciò s’aggiunga che non mancano persone le quali , pur parlando esse stesse in lingue , asseriscono d’aver sentito parlare altri in lingue demoniache e di aver avuto la sensazione che in quei momenti parlasse un demone o che il messaggio interpretato fosse contrario alla Scrittura.
IL FENOMENO PSICO-ESOTERICO
 
Le tecniche dello “svuotamento mentale” e quelle del come esercitare le lingue alla glossolalia, mostrano una forte contiguità sia con le tecniche di suggestione  e di autosuggestione psicologica sia con quelle magico-esoteriche. L’affinità con le manipolazioni mediali è invece mostrata dal fenomeno detto della “contaminazione” mediale: alcune persone toccate da chi stava parlando in lingue hanno cominciato, a loro volta,  a farlo. Questo transfer  d’energie e facoltà ricorre abbastanza spesso in campo occulto (confrontare: pranoterapia , contaminazione spiritica).
SOMIGLIANZA COI FENOMENI MEDIANICI
Sia l’autore che altri consulenti spirituali , mettendo alla prova il fenomeno della glossolalia, hanno osservato che , nella maggior parte dei casi , si tratta di un fenomeno simile a quello che si trova in ambienti estatici ed esoterici. Si tratta del fenomeno dell’engramma psichico, cioè della fissazione magico-ipnotica di un a”parola chiave” nella psiche dell’utente, dell’iniziato, dello yoghi, del guru. Nei  fenomeni medianico-esoterici  (ad esempio yoga, meditazione trascendentale) tale parola diventa una parola-codice personale e segreta , che l’iniziato recita ininterrottamente; tale recitazione costante e incessante gli permette d’entrare in uno stato alterato di coscienza e produce il rapimento mistico , l’ “eclissi mentale”, ecc. ecc.) .
 Uno degli aspetti fondamentali riscontrabili nei fenomeni medianici è la coercizione esercitata sul soggetto e la sua incapacità a sottrarsi a tale costrizione. Nelle informazioni del “Comitato dei pubblicisti cristiani” si legge quanto segue:”Ciò è descritto , a volte, così che è come se la mandibola e la lingua diventassero autonomi e si sottraessero al controllo della mente. Uno che parla in lingue [ ha asserito ] : Non è la mia mente che formula le parole. Mi sembra che io mi trovi spettatore accanto a me stesso e mi ascolti”.
GLOSSOLALIA ED ESOTERISMO
 Leggendo le opere di Agnes Sanford , madre del movimento carismatico, s’incontrano opinioni e dottrine che sono tipiche dello spiritualismo esoterico , della psicologia esoterica , e dello spiritismo.
 Nel suo libro sui doni di guarigione ella scrive :” Ora, nel parlare in lingue , questa potenza che giace latente nell’inconscio di tutti gli uomini , ….è richiamata alla vita, cosicché l’inconscio può prendere contatto con l’inconscio di un altro che vive da qualche parte su questa terra, o con qualcuno che abbia vissuto qui in precedenza o che vivrà solo nel futuro…”. Questo è tipico della comunicazione spiritica.
 Arnold bittlinger , il padre del movimento carismatico tedesco, è stato alquanto influenzato da Agnes sanford; egli ha pubblicato nel suo scritto :” …e parlano il altre lingue”  un articolo della Sanford  col titolo :” Esperienze con il parlare in lingue” . In tale scritto, nel capitolo dal titolo “Glossolalia considerata psicologicamente” Bittlinger valuta positivamente Morton Kelsey , discepolo dello psicoterapeuta ed esoterista Jung :”Nella scuola di C.G. Jung la glossolalia è considerata come una lingua che proviene dall’inconscio collettivo . Così scrive ad esempio il discepolo di Jung , il prof. Morton Kelsey :”Nella glossolalia avviene una vera coscientizzazione di contenuti che provengono dagli strati più profondi dell’inconscio collettivo”. Bittlinger prosegue:”Secondo quest’opinione parlare in lingue sarebbe quindi un’espressione dell’inconscio collettivo che collega tutta l’umanità. Questa fu anche la mia impressione , quando incontrai per la prima volta il fenomeno. In questo modo si potrebbe spiegare anche il fenomeno della xenoglossia “(il parlare una lingua esistente ma sconosciuta al soggetto).
 Riflettendo sul fatto che per mezzo di Arnold bittlinger il movimento carismatico ha messo piede in Germania , si ripropone la domanda di quale “Spirito” è permeato questo movimento , visto che al suo interno si fa riferimento , come autorità, a quelle persone che hanno avuto a che fare chiaramente con lo spiritismo. Per dare un’impressione del contenuto dottrinale e del ruolo centrale legati a queste persone, riportiamo quanto dice Wolfram Kopfermann, personaggio di spicco del movimento di “rinnovamento carismatico” all’interno della Chiesa Luterana:” Una propria letteratura del Rinnovamento ecclesiale evangelico (protestante) è ancora in procinto di sviluppo. Finora si può far riferimento ad alcune pubblicazioni  di Arnold Bittlinger , soprattutto all’ambito generale dei carismi e, in modo particolare, al tema del pregare in lingue, le quali pubblicazioni sono considerate come opere standard . A Bittlinger va soprattutto il merito di aver teologicamente riflettuto già negli anni sessanta sulla questione del movimento carismatico e di averla presentata in modo tale da poter essere recepita da molti ascoltatori e lettori critici tedeschi.”
PASSIVITA’ COERCIZIONE E GLOSSOLALIA
 Barratt è considerato il padre del pentecostalismo europeo , poiché per mezzo di lui il “fuoco pentecostale” è arrivato da Los Angeles in Europa . Ecco come narra lui stesso il suo “battesimo dello Spirito” :” La forza arrivò così improvvisa e potente da dover giacere sul pavimento e parlare ininterrottamente per un certo tempo. Sembrava come se c’era una mano d’acciaio sulla mia mandibola . Tanto la mandibola quanto la lingua erano mosse da una forza invisibile”.  Come si può notare si tratta del fenomeno del controllo diretto da parte di una potenza estranea. Quest’esperienza è spesso narrata in modo simile da altre persone.
 Ecco come il pastore coreano Yonggi Cho narra il suo battesimo di spirito :” All’improvviso la stanza s’illuminò. Onde come fumo affluivano dentro. Io ero preso da timore. Pensavo che la casa stesse in fiamme e cercavo di chiamare aiuto , ma non riuscivo ad emettere nessun suono. Disperato , guardai intorno a me e vidi due piedi accanto a me. Guardai in su e vidi un abito bianco. Poi, mirai un viso, che era come un potente sole, dal quale scaturivano raggi di luce. Non sapevo ancora chi fosse, finchè non vidi la corona di spine. Essa penetrava le sue tempie e del sangue scendeva giù. Ora sapevo che era Gesù Cristo. Sembrava che il suo amore m’inondasse…..Una gioia meravigliosa scaturì dal mio interiore. La mia lingua e le mie labbra iniziarono a parlare. Io cercavo di smettere, ma sembrava come se un’altra persona li controllasse e si volesse esprimere irruentemente. Non sapevo che cosa fosse, ma constatavo che più io parlavo più mi sentivo meglio”. ( Wort und Geist – Dicembre 1973 - p.13)
GLOSSOLALIA ALLA PROVA
 Chi viene a consulto, spesso lo fa per motivi diversi da quelli delle lingue. Normalmente si vuole superare un problema legato a profonda depressione , a strani fenomeni avvertiti nel corso della vita , a crisi spirituali e deviazioni morali.  Spesso è per caso che si giunge a parlare del fenomeno e le persone praticanti la glossolalia  sono, di solito, reticenti quando sono chiamate a mettere alla prova un carisma che esse ritengono di aver ricevuto dallo Spirito Santo. Esse dicono, ad esempio :” Io l’ho chiesto insistentemente al Signore per anni; quando l’ho avuto è stato meraviglioso. E poi, qual è un padre che dà un serpente al posto di un pesce ? o un sasso al posto del pane ?” .
 Le persone sono molto reticenti a far mettere alla prova il proprio carisma. Quando ciò è successo, i consulenti spirituali in tutto il mondo hanno registrato un tasso di provenienza psichica o, addirittura, medianica della glossolalia che si aggira intorno al 98-99 per cento. Generalmente solo in uno o due casi su cento non si è certi, siccome entrano in giuoco altri elementi. In circa due terzi dei casi di glossolalia , si tratta di fenomeni psichici.
 Si constata sempre di nuovo che persone , che prima di convertirsi avevano delle facoltà extrasensoriali , spesso non confessate e rinunciate al momento della conversione, in ambienti entusiastici sperimentano repentinamente la trasformazione delle doti mediali in facoltà di lingue e di predizioni.  Non a caso il fenomeno delle lingue è molto esteso in zone ad alto tasso di penetrazione magica, ad esempio in Africa e nell’estremo Oriente  (٭).
 Le tecniche di manipolazione psico-esoterica  (svuotamento della mente, esercizi, ecc. ecc.) adottate in certi gruppi, rendono il problema più acuto.
 Quando la glossolalia ed il problema per cui sono venute a consulto sembrano essere collegati (spesso menzionano, ad esempio, una serie di esperienze occulte) chiedo loro di fare una “preghiera di rinuncia condizionata” , che suona più o meno così: “ Signore Gesù Cristo , se il carisma delle lingue, che ritengo tu mi abbia dato, in effetti, non provenisse da te ma fosse una facoltà mediale e diabolica, ti chiedo di toglierlo da me per sempre; in tal caso, io rinuncio ad esso e ad ogni legame magico che l’ha generato….”  .
 
 ALCUNE DIVERSIFICAZIONI
 Il fenomeno moderno delle lingue si articola in un vasto spettro , che in parte s’interseca  con fenomeni simili presenti nel contesto religioso generale. Qui di seguito differenziamo i vari tipi, ma essi possono comparire in concerto e in pia commistione con un proprio frasario religioso ( Alleluia !  Gesù!  Gloria a Dio!  Amen!)
• Il fenomeno può avere un’origine mediale diretta . Lo spirito in questione usa i centri della parola per parlare in una lingua sconosciuta, dicendo cose esecrande. Siccome il cosiddetto carisma d’interpretazione è  generalmente molto raro, tale spirito rimarrà latitante e chi “interpreta”  dirà pie sentenze scaturite dalla farina del proprio sacco. In tal casi , in certi gruppi, mentre la persona dotata va in uno stato di trance (lucida, semilucida o sonnambula), lo spirito parla direttamente dalla bocca del suo medium , annunciando messaggi celestiali e profezie.
• Il fenomeno può assumere i contorni di un engramma psico-mediale; durante il cosiddetto “battesimo di Spirito” , lo spirito scrive la parola-chiave (spesso un’invocazione al diavolo o un’affermazione di odio verso l’Iddio vivente, ecc. ecc.) nella mente della sua vittima. Durante la manifestazione della glossolalia  , il carismatico (o il pentecostale) non fa altro che pronunciare in continuazione tale frase scritta nel subconscio, è come se un disco ricalcasse continuamente la stessa traccia.
• Il fenomeno può essere costituito da un’effusione psico-emotiva  , a cui si può associare una componente mistico-estatica . Sotto la pressione psicologica del gruppo , esercitando la mente e la parte vocalica e ripetendo all’infinito certe frasi o parole, si giunge a tali esperienze . Tale fenomeno costituisce spesso la porta d’accesso ad altre esperienze di chiara componente spiritica.

SUGGERIMENTI SALUTARI
E’ bene attenersi scrupolosamente alle direttive della Scrittura , se non si vuol diventare preda di spiriti impuri. Ogni esperienza ritenuta pneumatica non solo si deve accordare con la Bibbia , ma deve anche essere soggetta a verifica. E’ un pessimo segno quando ci si vuole sottrarre alla verifica, ritenendo di avere sicuramente un carisma dal Signore. Lo spirito dei profeti è sempre soggetto ai profeti e , perciò, a verifica. Ogni spirito impuro scoraggerà il “detentore” ad assoggettarsi ad una verifica scritturale, mentre lo Spirito Santo non si dispiacerà che vengano messe in pratica le istruzioni della Bibbia. Meraviglia sempre però la reticenza , nel campo carismatico-pentecostale, a sottomettere l’esercizio dei carismi alle regole della Sacra Scrittura. Come fanno notare i fratelli che conoscono il movimento delle lingue, questi sono gli elementi che lo caratterizzano:
1. sono principalmente le donne a parlare in lingue;
2. essendo esse del tutto sconosciute ai partecipanti alle riunioni, non c’è chi le interpreti;
3. di solito la glossolalia è esercitata simultaneamente al momento della preghiera. Notiamo però che anche in quei gruppi, in cui i presenti non parlano in lingue tutti insieme, il contenuto delle lingue non viene tradotto; qualora ciò avvenga, spesso non vi è certezza che l’interpretazione corrisponda realmente al contenuto della glossolalia.

Ecco qui di seguito alcune regole salutari:
• Per dire “amen” a una preghiera è necessario aver capito il discorso logico che è alla sua base (1 Cor 14,16)
• Le cose dette nella chiesa devono servire per l’edificazione della fratellanza presente:”Tutto si faccia per l’edificazione”  (1 Cor 14,26)
• Durante gli incontri le persone che parlano in lingue siano due o al massimo tre (1 Cor 14,27)
• Si deve parlare in lingue uno per volta e non tutti contemporaneamente (1 Cor  14, 27- 33- 40)
• Si deve parlare in lingue nella chiesa solo se è presente chi interpreti (1 Cor 14,27 s)
• Le donne – tranne che per pregare e profetizzare (1 Cor 11,5) devono tacersi nelle riunioni poiché a loro non è permesso parlare (greco: lalein =lallare) in lingue  (1 Cor 14,34)
• Chi dice di poter interpretare possiede veramente tale carisma ? E la chiesa lo ha realmente messo alla prova ? Come è possibile che spesso chi parla in lingue ripete in continuazione le stesse cose (parola-chiave ripetitiva)  mentre l’interprete si dilunga alquanto nel suo discorso ?!
• Il contenuto trasmesso dalla glossolalia, una volta interpretato, si armonizza senza riserve con la Scrittura ?
Conviene, in conclusione, “esaminare ogni cosa e ritenere il bene”  (1 Tess 5,21) . E’ bene mettere alla prova chiunque pretende di parlare da parte di Dio (Deut. 18,20) . E’ bene mettere alla prova anche chi pretende d’interpretare altri , magari facendo parlare qualcuno in una lingua straniera che l’interprete non conosce, come suggerisce Tommaso Heinze.

(٭) Martella qui dimentica d’aggiungere il Brasile dove i pentecostali sono aumentati così tanto da superare perfino i cattolici. Sulla diffusione di pratiche e riti magici in Brasile ci si documenti da soli sul WEB.  

 
 
Mario961


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TRADOTTO DALL'AMERICANO "LET US REASON MINISTRIES" -
tratto dal seguente sito in lingua inglese: www.letusreason.org/Pent3.htm



IL DONO DELLE LINGUE

Prima di tutto io non sono un “cessazionista” ; io credo che molti dei doni spirituali operano anche oggi. Non sono nemmeno un estremista però; dobbiamo essere equilibrati specie quando ci occupiamo del soprannaturale. C’è una grave spaccatura su questo argomento.
Da un lato c’è chi vede l’estremismo e l’incredulità di tanti a causa degli abusi . Dall’altro lato ci sono quelli che fanno dei doni spirituali una misura della prova che uno è spirituale. La realtà è che, alcune delle azioni e degli insegnamenti meno spirituali della gente provengono proprio da quelli che affermano di essere Pentecostali e di stare sotto l’influenza dello Spirito Santo.
Il battesimo dello Spirito avvenne per primo per quelli che stavano nell’alto solaio dove apparvero delle lingue di fuoco insieme col dono. Se si insiste sul fatto che le lingue debbono essere il segno che prova la ricezione dello Spirito , allora bisogna includere “le lingue di fuoco” per un coerente adeguamento all’intero racconto. Fin dal primo momento le lingue furono date ad una moltitudine di santi ; nello stesso momento si vide il fuoco (gloria = SHEKINAH) sulle loro teste.
Vediamo che la prima volta in cui furono usate le lingue fu alla Pentecoste. Gli apostoli avevano già parlato in lingue nell’alto solaio (Atti 2:4) ed in seguito Pietro spiegò che cosa era avvenuto. Il miracolo delle lingue fu che quelli che parlarono loro non conoscevano la lingua ma quelli che udivano li capirono nel proprio linguaggio (versi 8,11). Non c’era alcun interprete. Le lingue erano dunque conosciute ma incomprensibili per quelli che le parlavano. Parlarono in lingue conosciute del loro tempo, non di quelli antichi, non una lingua sconosciuta. Questo è l’unico esempio biblico che abbiamo di qualcosa che abbia a che fare col “parlare in lingue”.
ATTI 2 - Ci sono alcuni che affermano che non c’è scritto da nessuna parte che bisogna affermare oggi che essi PARLARONO in lingue straniere sconosciute ma che si udirono soltanto delle lingue nelle orecchie. Il testo dichiara infatti che essi parlarono in altre lingue e da pure dei dettagli per provare questo fatto.
ATTI 2:4 –Ed essi furono tutti riempiti con lo Spirito Santo ed iniziarono a parlare in altre lingue , come lo Spirito dava loro d’esprimersi. Questo significa che essi parlarono in altre lingue , non che gli altri li udirono nelle lor proprie espressioni regolari . Pietro parlò con gli undici (quando ciò avviene) e così parlarono tutti in lingue (16 o 17 di quelle elencate) ; alcuni parlarono più di una volta se ciò è limitato ai 12 apostoli (quello che è interessante è che non viene menzionato nessuno dei 16 o 17 dialetti ebraici ) .
Il verso 7 afferma:”Com’è possibile ciò se essi sono Galilei ? “ Li udivano nelle loro proprie lingue; bisogna comprendere che essi erano Galilei e non parlavano nella lingua che stavano parlando adesso, dato che non la conoscevano. “Noi li sentiamo parlare nella nostra propria lingua. Non è il dono di traduzione (come quando si ascolta) ma del parlare in lingue (interpretazione di un linguaggio sconosciuto 1 Corinti 12:10 di una lingia è un altro dono spirituale). Fu lo Spirito Santo che parlò attraverso di loro ; fu un miracolo di linguaggi parlati da chi non li conosceva , non un miracolo dell’udito. Fu l’inverso dell’effetto della torre di Babele , dove i linguaggi furono confusi cosicché non si poterono più capire l’uno con l’altro (Genesi 11). Se le lingue furono solo udite e non parlate non c’era nessuna ragione perché ci fosse una traduzione per l’assemblea.
1 Corinti 14 - Qui abbiamo le istruzioni usate per correggere la chiesa dei Corinti dall’uso improprio di questo dono. Sono tanto opportune oggi quanto lo furono allora. I linguaggi sono un dono – in Greco “Carisma” – che significa “dono della Grazia”. Se esso è “dalla grazia” non può essere guadagnato così non possiamo chiederlo , né cercarlo perché qualsiasi cosa concessa “dalla Grazia” viene data liberamente; Dio distribuisce i suoi doni come vuole (1 Corinti 12:11). Egli sceglie chi avrà un certo dono ; Egli decide quel che crede sarà meglio per noi. In quanto individui non siamo mai incoraggiati ad inseguire un dono specifico. Come assemblea dobbiamo inseguire i doni migliori che dal punto di vista di Paolo servivano ad edificare il Corpo (1 Cor. 12:31). Paolo si preoccupa proprio della motivazione di mettere in pratica correttamente il dono (nell’amore) come del dono stesso.
Non ci sono tante cose simili ad una lingua sconosciuta. La parola “sconosciuta” che appare in corsivo indica che è un’aggiunta al testo per cercare di spiegare qualcosa che il traduttore pensava fosse detta (significata). Se essa è una lingua deve essere conosciuta dato che la parola significa linguaggio ed i linguaggi esistono per comunicare. Il nostro esempio si occupa del fatto che le lingue parlate a Pentecoste furono linguaggi umani. Essi capirono quel che stavano dicendo nelle lor proprie lingue (Atti 2:5) .Non è un modo estatico di parlare che non conosce nessuno . Dio è un Dio di rivelazione e comunicazione all’uomo per rivelare (mostrare) se stesso. 1 Corinti 12 definisce questo dono dei linguaggi come un “tipo di lingue” (v. 10) e “diversità di lingue” (v. 28) . La parola “GLOSSA” in Greco significa un linguaggio usato da un popolo particolare che l’ha distinto da tutti gli altri. Il termine per “tipo” e “diversità” in Greco è YENOS e significa una razza,una stirpe, una famiglia, una nazionalità. Tutti questi punti fanno capire che si tratta di linguaggi umani. In 1 Corinti 14:1-5 Paolo usa la parola greca GLOSSA per indicare la lingua; Luca usa questa parola e la definisce ulteriormente (ancor di più) come un dialetto (Atti 1:19; Atti 2:6,8; Atti 21:40; Atti 22:2; Atti 26:14) , un termine che ad ogni modo si riferisce al linguaggio di una nazione o di una regione (confrontare Arndt, pag.184).
I Corinti 12:10 – Paolo menziona il termine GLOSSA ed in seguito parla dell’interpretazione delle lingue. Il termine greco che traduce “linguaggio” è HERMENEUO che significa “traduzione” , che dimostra che non è qualche sillaba ripetuta veloce ma emessa per far comprendere (per far capire). In 1 Corinti 14:21 Paolo cita la profezia di Isaia 28:11 . “Con le lingue e le labbra di altri uomini io parlerò a questo popolo”. Dio sta dicendo che parlerà al popolo d’Israele attraverso la lingua dell’Assiro confermando che questo è un linguaggio. Dio non elargisce un dono che sarebbe sconosciuto a chi lo usa ed agli altri che lo ascoltano. Sarebbe del tutto inutile visto che la parola di Dio serve per comunicare. Ebrei 1:1 ci dice : “Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio…”- Ci darebbe adesso Dio , dopo averci dato una tale rivelazione di se stesso per mezzo della Sua Parola, qualcosa di sconosciuto ad uso del suo popolo ?
1 Corinti 12:10 :” a un altro diversità di lingue, a un altro l'interpretazione delle lingue”. Che è la capacità di parlare varie lingue che uno non conosce.
Paolo sostiene secondo il seguente passo di 1 Corinti 14:1-19 (versetto 2) :”chi parla in lingue non parla all’uomo ma a Dio” (versi 4 e 5) . Paolo dimostra l’inferiorità delle lingue e dimostra che le lingue non edificano il corpo ma se stessi, fino a quando non vengono interpretate (verso 6). Paolo dice che esse sono inutili per gli altri; che pure se si parla in lingue non ne approfitta nessuno, ed è meglio dunque avere una rivelazione od un insegnamento (versi 7 ed 8). Paolo dimostra che di per se stesso , il dono dei linguaggi è inintellegibile per gli ascoltatori così esso beneficia solo quelli che lo comprendono. (verso 9) Paolo spiega lo scopo delle lingue e delle profezie (versi 10 ed 11) . Paolo dettaglia le procedure per l’esercizio delle lingue ed altri doni simili dello Spirito ; se si cerca dunque il dono la procedura deve svolgersi in un certo modo (v.12) ed a beneficio degli altri, non di se stesso.
In 1 Corinti 13:1-3 Paolo dice:”Quand’anche parlassi…..” – noi troviamo qui l’espressione “ le lingue degli uomini e degli angeli “. Quest’espressione appare all’interno del tema più grande (principale) dell’amore . Paolo dice:” Quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo.” Le lingue degli uomini sono note come “linguaggi” (come in Atti 2) . Paolo fa un contrasto tra l’abilità nel parlare in lingue e le sue motivazioni. Egli non s’aspetta che i Corinti parlino in una lingua angelica più di quanto possano bruciare i loro corpi. E’ un discorso figurato nel quale si usa qualcosa che nessuno conosce ancora. Parla qualcuno in una lingua angelica ? Quale en sarebbe lo scopo ? Egli dimostra la necessità d’aver capito la parola parlata. Quando gli angeli sono venuti sulla terra hanno comunicato con gli uomini nelle loro lingue (con linguaggio dell’uomo). Non troviamo alcun riferimento al “parlare degli angeli” in qualsiasi parte della Bibbia ? Dobbiamo dire che , in apparenza c’è un linguaggio angelico visto che gli angeli comunicano e probabilmente lo fanno in un modo superiore. Così, se una persona ha la capacità di parlare in un linguaggio angelico non ci sarebbe alcun modo per provare ciò visto che non è un linguaggio conosciuto tra gli uomini. Paolo chiarisce questo in 1 Corinti 14:10 dicendo che esso è linguaggio di uomini.
C’è la possibilità che Paolo si riferisca a quello che spiega in seguito in 2 Corinti 12:4 quando egli fu “rapito in Paradiso , e udì parole impronunciabili che non è possibile far comprendere ad un uomo “ . Questo puro linguaggio degli angeli nel cielo può darsi che egli l’ebbe nella mente. Il linguaggio che gli è stato permesso di udire, e che nessun uomo può parlare.
Il dono delle lingue del Nuovo Testamento si dice sia un segno per i non credenti (1 Corinti 14:22). Per la Pentecoste, in effetti , funzionò così, come segno per i Giudei non credenti. Lo scopo dei linguaggi parlati alla folla fu per servire gli altri (1 Corinti 12:1-30, 1 Pietro 4:10), non fu per il beneficio di chi parlava come si usa fare oggi.
Le lingue è il dono più basso (più inferiore) tra quelli più nobili elencati nella chiesa. In 1 Corinti 12 è l’ultimo nella lista ma è anche quello da usare con più attenzione. Paolo disse che la profezia fosse il dono più grande (1 Corinti 14:5) . Se c’è un dono da desiderare al di sopra di qualsiasi altro quello dovrebbe essere quello di profetizzare. Perché ? Perché esso edifica la Chiesa. Paolo dice “non tutti parlano in lingue”. Se essi cercavano le lingue come proprio dono spirituale o per mettere in evidenza d’essere salvati potevano cercare un dono che Dio non gli voleva dare per evitare che si potessero esporre a false esperienze. E’ troppo facile mimare altri che usano manifestare questo dono fragoroso regolarmente. Se le lingue sono un segno per i non credenti , per quelli del mondo, come Paolo afferma chiaramente, com’è possibile dunque che si usi come un test di salvezza o di spiritualità (come nel battesimo di Spirito Santo) per quelli dentro la chiesa ? La Bibbia non da mai questo significato a questo dono così com’è divenuto nella tradizione Pentecostale e che bisogna correggere. Ed il modo in cui viene usato oggi (cioè come test di spiritualità) è l’ultima cosa che volesse dire l’apostolo quando ragionava su questa cosa. Perché usarlo in questo modo non significa avere quell’amore senza il quale esso diviene inutile.
Gesù non parlò mai in lingue ed Egli lo menzionò solo una volta. Giovanni il Battista era ripieno di spirito fin dal ventre di sua madre (Luca 1:15) ma la Scrittura non dice mai che parlò in un'altra lingua. Sebbene il ministerio di Giovanni fosse prima della Pentecoste , egli per esempio dimostrò che si poteva essere riempiti con lo Spirito e non avere questo dono spirituale.

Che cosa dire delle preghiere in lingue ? tutti i credenti hanno lo stesso , uguale accesso a Dio, attraverso il Suo Spirito. Tutti i credenti vengono aiutati dallo Spirito in preghiera . L’unica lingua che troviamo sia un altro genere di linguaggio nelle Scritture a parte il linguaggio umano è quella dello Spirito Santo – descritta in Romani 8:26, quando Egli comunica le nostre necessità al Padre – è con interiori sospiri che sono ineffabili e non possono essere proferiti (parlati) Romani 8:26-27 . Lo Spirito Santo ci aiuta con i nostri problemi quotidiani e durante la preghiera visto che non sappiamo nemmeno quello per cui dovremmo pregare , né come pregare o dovremmo farlo; ma lo Spirito Santo prega per noi con quel sentimento che non può essere espresso a parole. Il padre che conosce i cuori sa tutto , naturalmente, che lo Spirito sta dicendo e che supplica per noi in armonia con la stessa volontà di Dio ...
(segue)
Mario961


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(seconda ed ultima parte de "IL DONO DELLE LINGUE")



Significa che ci sta a fianco suggerendoci ciò che non sappiamo esprimere nel nostro cuore. Questo non significa che assume il nostro controllo facendoci parlare in un altro linguaggio. Sebbene ciò non esclude di poter pregare in un’ altra lingua è ancora necessario seguire le regole scritturali quando si fa questa cosa.



In 1 Corinti 12:22-23 Paolo ci dice che sono necessarie le membra più deboli del corpo ed anche quelle meno onorevoli alle quali dovremmo cercare di rendere un rispetto maggiore . Questo implica che chi è meno dotato deve essere considerato come gli altri perché necessario alla salute della Chiesa . Proprio come Paolo ha spiegato le membra sono parti del corpo umano , e sebbene alcune sembrano insignificanti o inutili, tuttavia stanno lì per un motivo, sono necessarie. Sembra più spesso di quanto non appaia, che alle membra più deboli viene dato il dono più grande in modo tale da glorificare Dio



Ecco perché tra i due elenchi di doni del capitolo 12 e del loro uso nel capitolo 14 abbiamo il capitolo 13 che parla della ragione dei doni e di qualsiasi cosa noi facciamo : l’Amore! L’Amore non s’è gonfiato (d’orgoglio). Guardare dall’alto in basso chi non esercita il tuo dono delle lingue non è di certo amore. Chi parla in lingue non pratica una comunicazione superiore con Dio. Paolo afferma che se abbiamo tutti i doni ma non abbiamo amore siamo niente , siamo come il suono fastidioso di uno strumento che fa solo rumore. C’è qualcosa su cui riflettere davvero prima di prendere una posizione sulla salvezza spirituale basata su un dono. Sentii dire una volta al mio pastore:” I doni non sono giocattoli coi quali trastullarsi ma attrezzi coi quali si costruisce”. E’ proprio vero ! Se non edificano il corpo per mezzo della conoscenza di Cristo per che cosa servono in effetti ??



Le linee guida della Bibbia per parlare in lingue





1 Tessalonicesi 5:19-21 Non spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie. Provate ogni cosa, ritenete il bene.



1 Corinti 14:39 Perciò, fratelli miei cercate ardentemente il profetizzare e non impedite di parlare in lingue.



Non proibiamo o diciamo che è sbagliato parlare in lingue. Con questo come nostra premessa andiamo a vedere quale funzione hanno le lingue.



1 Corinti 14:2 perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio.



Paolo afferma il fatto che se la lingua è sconosciuta a chi parla od a chi ascolta , ciò è un mistero (v.4) – Egli edifica solo se stesso per cui il dono non sta funzionando secondo il suo scopo. (v. 5) – Egli voleva che tutti parlassero in lingue ma molto più che profetizzassero, perché chi profetizza è superiore a chi parla in lingue almeno ché non interpreti , affinché la chiesa possa ricevere l’edificazione. “ Questo è lo scopo dei doni che edificano il corpo. La parola “chiesa” si trova 9 volte in questo capitolo che sembra indicare questo dono da usare nell’assemblea e non in un ambiente privato per la preghiera; sebbene ciò non escluda che possa servire nella vita privata del cristiano. Quello che ci viene indicato è il suo uso corretto in pubblico



1 Corinti 14:4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso, ma chi profetizza edifica la chiesa.


Questa è un’edificazione spirituale dell’individuo per cui il significato possibile è che Paolo sta spiegando che la persona che parla in lingue comprende il significato della lingua particolare parlata ma “la chiesa” , la congregazione, non possa farlo finchè essa non venga interpretata.



Paolo dice che , affinché esso (il messaggio in lingue) abbia un significato, deve avere la capacità di comunicare, deve essere un linguaggio (v. 11) per cui, se io non so il significato del linguaggio sarò uno straniero per chi parla e chi parla sarà uno straniero per me. “ – Deve essere capito per l’edificazione; l’amore beneficerà gli altri. Ecco perché Paolo dice di pregare che si possa interpretare.



Sia i messaggi di profezia che quelli in lingue furono limitati nel numero e regolamentati. Non servono per essere messi a disposizione collettivamente per la Chiesa anche se una semplice richiesta è una preghiera in lingue. Se è tale viene praticata silenziosamente.



Ci deve essere un interprete presente (versi 27-28) Se uno parla in altra lingua, si faccia questo da due o tre al più, e l'un dopo l'altro, e uno interpreti.



“Ma se non vi è chi interpreti, si taccia nella chiesa chi parla in altra lingua, ma parli a se stesso e a Dio” come nel verso 4 dice :” colui che parla in lingue edifica se stesso”. Attenzione. C’è un ordine per parlare ognuno a turno. Ci deve essere presente un interprete conosciuto se parli ad alta voce. Se non c’è presente alcun interprete parli tra se stesso e stia in silenzio nella Chiesa o preghi affinché si possa interpretare. Ciò dimostra che era un linguaggio visto che aveva bisogno di una traduzione. Non ottemperare a questo significa portare la confusione .

1 Corinti 14:23:” Se dunque, quando tutta la chiesa è riunita insieme, tutti parlano in lingue ed entrano dei profani o dei non credenti, non diranno che voi siete fuori di senno?”



Versi 10-13 :” Vi sono, ad esempio, tante varietà di suoni di lingua nel mondo, e nessuno di essi è senza significato.Se dunque io non comprendo il significato del suono, sarò come uno straniero per chi parla, e chi parla sarà uno straniero per me. “.

Qui Paolo identifica il messaggio in lingue come un linguaggio parlato nel nostro mondo. Un messaggio in lingue può essere così un linguaggio antico , uno di quelli parlati dal genere umano.



Versi 12 e 13:” Così anche voi, poiché siete desiderosi di avere doni spirituali, cercate di abbondarne per l'edificazione della chiesa. Perciò chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare,” Colui che parla in quest’altra lingua dovrebbe pregare per poterla interpretare o assicurarsi che ci sia qualcuno tra loro che possa interpretarla.



1 Corinti 14.14 “perché, se io prego in altra lingua, il mio spirito ben prega, ma la mia mente rimane infruttuosa. Pregare in una lingua sconosciuta significa che “la lingua” della persona che sta pregando



Verso 15 – Qui Paolo fa un confronto tra la preghiera ed il canto in un'altra lingua. Pregherò con lo spirito ma pregherò anche con la mente (Nuova Riveduta = “intelligenza”) canterò con lo spirito (in una lingua) , ma canterò anche con la mente” debbono cantare con la mente (l’interpretazione la può conoscere uno che parla in lingue).



Verso 16 - Tuttavia, se tu lodi Dio con lo spirito …- Se si prega per qualcosa c’è bisogno di ascoltare un’interpretazione altrimenti come si potrebbe essere d’accordo ?! (dire”Amen!” ).



Verso 19 - Ma nell'assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole in altra lingua - Paolo si sta riferendo a chi non può interpretare quando c’è qualcuno che sta parlando. Ci si oppone piuttosto ad esprimere una frase che sparare un mucchio di bestialità senza alcun senso (che è spesso quel che vediamo oggi, non è vero ?!).



1Corinti 14:23-25 - Se dunque, quando tutta la chiesa è riunita insieme, tutti parlano in lingue ed entrano dei profani o dei non credenti, non diranno che voi siete fuori di senno?Ma se tutti profetizzano ed entra un non credente, egli è convinto da tutti, è giudicato da tutti.In questo modo i segreti del suo cuore vengono palesati e così, gettandosi con la faccia a terra, adorerà Dio, dichiarando che Dio è veramente fra voi.



Paolo considera una persona senza doni (un profano) ed un carismatico nella stessa categoria. La gente che ha i doni dello Spirito dovrebbe esibirli in modo tale che i perduti si convincano e vogliano salvarsi e che quelli privi di doni desiderino pure i doni per onorare Dio. Ma quel che si vede oggi è l’esatto opposto. Si inseguono i doni da usare senza fare attenzione che il loro uso non ostacoli l’elargitore dei doni



1 Corinti 14:33-34 - perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace; e così si fà in tutte le chiese dei santi. Tacciano le vostre donne nelle chiese, perché non è loro permesso di parlare, ma devono essere sottomesse, come dice anche la legge. (potrebbe essere un riferimento alle donne dell’assemblea che esercitano i doni, parlando in linguaggi ?) . Questa è la regola di condotta per le chiese.



1 Corinti 14:37-40 - Se uno si stima essere profeta o spirituale, riconosca che le cose che vi scrivo sono comandamenti del Signore. E se uno lo vuole ignorare, lo ignori. Paolo ammonisce la chiesa che se qualcuno si crede d’essere una persona spirituale segua le sue istruzioni ed agisca spiritualmente ubbidendo. Questo è un ordine del Signore, non una sua opinione. In caso contrario, può continuare a restare senza la giusta conoscenza , continuare ad esercitare dei doni e continuare a rimanere una persona non-spirituale. Perciò, fratelli miei cercate ardentemente il profetizzare e non impedite di parlare in lingue. Ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine – Dio è un Dio di ordine , non di disordine; se i doni non vengono usati nel modo che l’apostolo Paolo ha indicato allora sono senza ordine (fuori dall’ordine) ; mentre il dibattito dentro la Chiesa prosegue sull’attualità dei doni spirituali d’ oggi, possiamo sapere almeno come debbono funzionare correttamente. Nel caso contrario dobbiamo interrogarci sulla loro fonte (origine) , e degli effetti sulla Chiesa e sul mondo che
Mario961


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SCUSATE...
[SM=g9751] un momento,senza offesa...ma non sono gli indemoniati che hanno questa caratteristica? Non credo infatti che sia un dono divino! Perchè non ha senso...ne scopo....e la Bibbia indica che dopo gli apostoli il parlare in lingue sarebbe cessato insieme ad altri doni dello spirito dati come speciali solo in quel periodo storico per permettere l'espansione del messaggio messianico e dell'affermarsi del cristianesimo! O no?
Celya Cielys
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Cielys , io non so se parlano oggi unicamente gli indemoniati in "linguaggi sconosciuti" . So che la dottrina pentecostale del "battesimo di Spirito Santo" con manifestazione obbligatoria del "parlare in lingue" è sbagliata ma affermare categoricamente che tutti i "linguaggi sconosciuti" siano segno di una possessione demoniaca questo non me la sento di sottoscriverlo !! Mi sembra un'affermazione troppo grossa! La responsabilità nell'accettarla va al di là del nostro orizzonte , dell'orizzonte umano di comprensione ...! "Le lingue cesseranno" sì, ma quando ??!  Quello che vogliamo sottolineare in questa sede sono tre questioni fondamentali:

   1)  Non è vero che il battesimo di Spirito Santo è successivo alla nuova nascita (testimoniata col
         battesimo in acqua per immersione) -
   2)  Non è vero che quando si riceve il battesimo di Spirito Santo occorre parlare 
         necessariamente in "lingue sconosciute" .
   3)   Non è vero che , dopo che s'è ricevuto il battesimo di Spirito Santo , il credente debba
         essere in grado di compiere miracoli  o che la sue finanze personali debbano 
         repentinamente cambiare (e ciò come segno evidente della benedizione di Dio nella vita
         personale e familiare del soggetto).
Noi della Chiesa Cristiana Evangelica "dei fratelli" crediamo che chi crede e diffonde queste dottrine sbaglia e pecca gravemente contro Dio e contro la Chiesa Universale !! Con affetto.

Ireneo  

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