La community Cristiani Ecumenici da msn a ffz
Se credi che il dialogo fra le diverse confessioni di fede sia importante per la pace, per la civile convivenza, per il rispetto della persona umana, per fare un passo avanti verso l'unità della Chiesa fondata da Gesù Cristo, se ti piace il dialogo tra le diverse confessioni di fede, allora questo è il posto giusto per te.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LA VITA ETERNA

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2009 11:55
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 669
Post: 87
Registrato il: 16/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Femminile
Moderatrice CristianiEcumenici
08/11/2008 21:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

E' DAVVERO POSSIBILE?
IL 3 MARZO 1513 l’esploratore spagnolo Juan Ponce de León intraprese un’importante spedizione. Salpato da Puerto Rico, sperava di raggiungere l’isola di Bimini. Si narra che cercasse una sorgente miracolosa, la fonte dell’eterna giovinezza. Ma approdò in quello che è ora lo stato americano della Florida. Naturalmente non trovò la fonte leggendaria.

Oggi gli esseri umani in generale non vivono molto più di 70 o 80 anni. Nonostante la Bibbia menzioni persone ben più longeve, secondo il Guinness dei Primati 2002 la persona vissuta più a lungo aveva 122 anni e 164 giorni. (Genesi 5:3-32) Comunque, l’esperto di bioetica John Harris ha detto: “Nuove ricerche permettono ora di intravedere un mondo in cui la vecchiaia e perfino la morte forse non saranno più inevitabili”. Alcuni ricercatori del XXI secolo parlano di “vera e propria immortalità”, di “durata illimitata della vita umana entro il 2099”, della “capacità delle cellule di riprodursi in eterno” e di cose del genere.

Mark Benecke osserva in un suo libro: “Quasi tutto l’organismo si rinnova diverse volte nel corso della vita. . . . Dopo circa sette anni siamo persone nuove nel vero senso della parola”. Tuttavia questo processo non continua all’infinito perché, dopo essersi suddivise per un numero prestabilito di volte, le cellule smettono di moltiplicarsi. Ma se ciò non accadesse, dice Benecke, “l’organismo umano potrebbe rigenerarsi per un tempo lunghissimo, addirittura in eterno”. — The Dream of Eternal Life.

Considerate inoltre la sbalorditiva capacità del nostro cervello, che va molto al di là dell’utilizzo che ne facciamo durante la nostra vita piuttosto breve. Secondo un’enciclopedia, il cervello umano “è dotato di un potenziale considerevolmente maggiore di quello utilizzabile nell’arco di vita di una persona”. (Encyclopædia Britannica, ed. 1976, vol. 12, p. 998) David A. Sousa afferma in un suo libro: “La capacità del cervello di immagazzinare informazioni è praticamente infinita”. — How the Brain Learns, 2a ed., copyright 2001, p. 78.

Juan Ponce de León cercava la fonte dell’eterna giovinezza



Perché i ricercatori non trovano una ragione fisiologica della morte? E perché il cervello umano ha un potenziale così enorme? È possibile che siamo stati fatti per continuare ad acquisire informazioni per sempre? Come mai riusciamo a concepire l’idea della vita eterna?

La Bibbia dichiara: “Anche il tempo indefinito [Dio] ha posto nel loro cuore, affinché il genere umano non trovi mai l’opera che il vero Dio ha fatto dall’inizio alla fine”. (Ecclesiaste 3:11) Queste parole indicano che Dio ha posto in noi l’idea di vivere per l’eternità. Così avremo sempre qualcosa da scoprire riguardo a Dio e alle sue opere. Se vivessimo per miliardi e miliardi di anni, ovvero per l’eternità, potremmo continuare a imparare all’infinito in merito alle meravigliose opere creative di Dio.

Anche le parole di Gesù Cristo indicano che l’uomo può vivere in eterno: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 17:3) Che dire di voi? Volete vivere per sempre?

[SM=g10070] Nessuno, potendo, infatti, nonostante questa vita spesso difficile e dura, vorrebbe morire! Figuriamoci se qualcuno di voi vorrebbe morire in piena salute, benessere e felicità, in un mondo perfetto..in un Paradiso terrestre...giammai, no? Ma se Dio e Gesù lo promettono, vuol dire che è anche possibile! Il problema ora è scoprire come! [SM=g8862]
Celya Cielys
OFFLINE
Post: 669
Post: 87
Registrato il: 16/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Femminile
Moderatrice CristianiEcumenici
16/01/2009 00:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

LE NUOVE SCOPERTE SCIENTIFICHE
COMINCIANO A CAPIRCI QUALCOSA ANCHE GLI SCIENZIATI! SE NE PARLAVA GIA' CIRCA 10 ANNI FA  IN QUESTO ARTICOLO:

Nature": si chiama "p66shc". Eliminato dai topi
ha allungato la vita del 35 per cento


Ricercatori italiani
scoprono il gene della longevità

Il ricercatore Giuseppe Pelicci:
"Ma è presto per sperimentare sull'uomo"


 

 MILANO - Si chiama "p66shc" ed è il gene che regola la durata della vita: è stato scopero da un gruppo di ricercatori dell'Istituto europeo di oncologia, una equipe guidata da Pier Giuseppe Pelicci. Una proteina individuata accidentalmente sull'uomo e sperimentata poi sui topi con un risultato strabiliante: l'eliminazione di questo gene aumenterebbe la vita dei mammiferi del 35. Ma c'è di più: tenuti sotto osservazione per circa due anni e mezzo, i topi con corredo genetico modificato non avrebbero accusato nessuna conseguenza negativa, nemmeno riguardo alla fertilità.

Ad annunciare quella che probabilmente è una svolta nella ricerca biomedica è stata l'autorevole rivista scientifica "Nature". "E' bene non farsi illusioni: prima di immaginare che si possa avviare la ricerca anche sugli uomini, bisognerà chiarire molti misteri", ha dichiarato però Pelicci.

Per arrivare alla scoperta i ricercatori italiani erano al lavoro da anni, da quando, circa dieci anni fa si è scoperto che in alcune specie di animali, ad esempio nei vermi e nelle mosche, la durata della vita è controllata da alcuni geni, la cui eliminazione determina l'allungamento della vita stessa. "Ma nessuno aveva ancora dimostrato - spiega Pelicci - che lo stesso vale anche per i mammiferi.

L'identificazione del gene "p66shc" apre quindi un nuovo capitolo nella ricerca biomedica: lo studio dei geni dell'invecchiamento". Ci sono inoltre "fondate ragioni per credere che non ne esista uno solamente, ma una famiglia di geni con funzioni analoghe a quello individuato".

Ma rimangono i dubbi e le domande ancora aperte: perchè si sviluppa questo gene? A quali altri processi partecipa? E, soprattutto, cosa succederebbe se venisse elimninata anche all'uomo? "I topi li abbiamo osservati in gabbia", sottolinea ancora il responsabile della ricerca che è stata finanziata dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro. "Quindi non sappiamo se li abbiamo privati di qualche funzione come quella, ad esempio, di percepire la presenza di un gatto e scappare più velocemente di lui per non essere acchiappati". Il lavoro dei ricercatori milanesi andrà avanti, per capire, ad esempio, se l'eliminazione del "p66shc" produce anche effetti negativi o se può essere utile per prevenire l'insorgere del cancro. Ma è bene, comunque, non farsi illusioni: "Solo quando avremo chiarito tutti questi punti che ora ci sono ignoti", ha concluso Pelicci, "potremo intervenire sull'uomo per ritardare il suo invecchiamento".

(LA REPUBBLICA - 17 novembre 1999)
Celya Cielys
OFFLINE
Post: 669
Post: 87
Registrato il: 16/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Femminile
Moderatrice CristianiEcumenici
16/01/2009 00:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

E QUESTO DI 2 ANNI DOPO....
I risultati di una ricerca negli Usa, coordinata da uno scienziato italiano. Ora si cercano i geni interessati

Scoperto il cromosoma
della longevità



di CLAUDIA DI GIORGIO
 

 Campare fino a cent'anni e in ottima salute. La caccia al segreto della longevità segna oggi un nuovo, importante successo con l'annuncio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, che un gruppo di ricercatori avrebbe scoperto una regione del corredo genetico umano dove si nascondono alcuni geni, o forse addirittura uno solo, capaci di regalare una vita lunghissima e sana. La scoperta è stata effettuata negli Stati Uniti, dove è stata coordinata dall'italiano Annibale Puca, ricercatore della Harvard Medical School.

A contenere il preziosissimo gene sarebbe, con ogni probabilità, una piccola area del cromosoma 4, che contiene tra i 50 e i 100 geni, uno o più dei quali predisporrebbero chi ne è portatore a vivere fino a un età straordinariamente avanzata. Gli scienziati hanno individuato la regione grazie ad un approccio originale, un metodo statistico mai usato fino ad ora, che ha preso in considerazione un campione significativo di persone appartenenti a famiglie che dimostravano un'eccezionale presenza di centenari, analizzandone il DNA per scoprire se vi fossero, e dove si trovassero, caratteristiche genetiche comuni e più frequenti rispetto alla popolazione normale.

Per la prima volta, anziché puntare su geni responsabili delle singole malattie dell'invecchiamento, si è quindi cercato di studiare il "fenotipo longevo", come dicono gli esperti, vale a dire l'insieme delle peculiarità proprie a coloro che si distinguono per l'insolita lunghezza della loro vita. Lo studio, che è durato tre anni, ha preso in esame il genoma dei componenti di 137 famiglie, analizzando il DNA di un totale di 307 soggetti, in prevalenza di origine europea. Gli autori della ricerca assicurano che la tecnica da loro utilizzata garantisce un margine di errore di appena il 5%.

Ma aver scoperto con ragionevole certezza la regione cromosomica è solo il primo passo. Il successivo sarà individuare il gene o i geni responsabili della longevità, per poi scoprire quali meccanismi biochimici vi sono collegati e infine, prima o poi, realizzare un farmaco che riesca a dare a tutti gli stessi vantaggi biologici di cui godono naturalmente i pochi fortunati portatori del gene. Il quale, sottolineano i ricercatori, non deve essere considerato come una specie di fontana della giovinezza o, peggio, dell'immortalità, ma piuttosto come un "gene del Buon Invecchiamento". Secondo gli autori dello studio, infatti, i centenari avrebbero un invecchiamento rallentato ed una marcata posticipazione delle malattie tipiche dell'età avanzata, come le patologie cardiovascolari, il diabete, il cancro e le malattie degenerative. Persone che invecchiano lentamente, quindi, e soprattutto che conservano fino all'ultimo un'alta qualità della vita. Un dono che la ricerca scientifica spera di far diventare patrimonio di tutti.

(27 agosto 2001)

[Modificato da Cielys 16/01/2009 00:22]
Celya Cielys
31/03/2009 00:00
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

E' una questione interessante. Dopo la risurrezione dei cristiani è prevista una trasfigurazione che, tra le altre cose, sembra prevedere l'assenza di organi genitali, come per gli angeli. Accadrà qualcosa di simile riguardo alla nostra longevità.
Guardando indietro, la longevità descritta nella Sacra Scrittura, riguardante gli antichi uomini, pressoché prima del Diluvio universale, e per del tempo dopo di esso, è una verità certa.
Sono molti oggi gli scienziati che studiando fossili umani, con studi anatomici e una serie di radiografie particolari sono potuti risalire all'incirca all'età che hanno avuto gli uomini fossilizzati alla loro morte. E' straordinario che sempre più in molti casi, si sono scoperti che alcuni fossili umani, erano appartenuti a uomini che erano morti all'incirca all'età di 250 anni, 300 e più.
La Bibbia non può essere messa in discussione minimamente nelle sue verità rivelate.
La longevità di questi antichi uomini era, innanzi tutto, dovuta al fatto che sin dalla creazione dell'uomo il proprio DNA cellulare era perfetto e completo, quindi molto più immune di oggi a mutazioni, malattie genetiche ereditarie, direi anche a malattie in genere e via dicendo.
Essendo perfetto il DNA primordiale, la vita dell'uomo, di conseguenza, era longeva, ma poi sempre più per via della legge della Fisica dell'entropia, ovvero del deterioramento (che riguarda tutta la materia creata), le varie sequenze di geni del DNA, via via sempre più incomplete nel corso delle generazioni, ha dato vita sempre più a malattie, mutazioni genetiche, malattie ereditarie, ecc.
Questo spiega anche il fatto perché nell'era primordiale, fratelli e sorelle carnali si sposavano a volte, come è accaduto certamente tra i figli di Adamo ed Eva, e comunque non vi era quell'altissimo rischio o probabilità odierna nel far incorrere il nascituro della coppia in malattie genetiche e cromosomiche, perché le sequenze geniche del DNA allora erano ancora pressoché perfette, anche se sempre più nel tempo andava ad essere meno perfetto e completo nelle sequenze geniche (e non solo), le quali erano molto più complete di quelle che si riscontrano in un DNA umano di oggi.
Oltre al Dna cellulare che era perfetto e completo di tutti i geni nelle loro funzioni, la longevità era dovuta anche probabilmente all'atmosfera prediluviana essenzialmente diversa da quella attuale, dove i raggi del sole erano filtrati maggiormente per via di uno strato di vapore acqueo che circondava tutta la terra (cfr. Genesi 1,6-8).
Il clima e l'ambiente ecologico erano differenti e anche la struttura della terra e degli oceani. Inoltre si può supporre pure, che in epoche remote la forza di gravità sulla terra doveva essere ridotta e di conseguenza ogni aggravio strutturale e cellulare negli esseri viventi alleggerito notevolmente.
OFFLINE
Post: 669
Post: 87
Registrato il: 16/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Femminile
Moderatrice CristianiEcumenici
28/05/2009 11:54
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

scusa il ritardo della mia risposta al tuo commento
Ti ripondo passo passo... tu dici: E' una questione interessante. Dopo la risurrezione dei cristiani è prevista una trasfigurazione che, tra le altre cose, sembra prevedere l'assenza di organi genitali, come per gli angeli.

si anche noi TdG la pensiamo cosi'! Poiche' quando il progetto di Dio sarà del tutto adempiuto e la Terra sarà piena di veri e sinceri e leali adoratori di Dio, la procreazione, probabilmente sarà sospesa, quindi i risuscitati non sono altro che un anticipo della soluzione finale! Evidentemente questo significa che anche senza sesso si puo' vivere bene ed essere felici. Ora non lo capiamo perche' l'abbiamo e ne sentiamo il bisogno, ma un giorno tutto questo non ci sara' piu'. Nulla sappiamo riguardo a quello stadio di esistenza, infatti! Inoltre Dio lo fa anche per non creare complicazioni di coppia e familiari. Lo deduciamo dal contesto del passo biblico che ne parla,riguardo la donna plurivedova! Se resuscitera' insieme ai suoi sette mariti, ancora con il seso di mezzo, vedi che caos!

Accadrà qualcosa di simile riguardo alla nostra longevità.
Guardando indietro, la longevità descritta nella Sacra Scrittura, riguardante gli antichi uomini, pressoché prima del Diluvio universale, e per del tempo dopo di esso, è una verità certa.
Sono molti oggi gli scienziati che studiando fossili umani, con studi anatomici e una serie di radiografie particolari sono potuti risalire all'incirca all'età che hanno avuto gli uomini fossilizzati alla loro morte. E' straordinario che sempre più in molti casi, si sono scoperti che alcuni fossili umani, erano appartenuti a uomini che erano morti all'incirca all'età di 250 anni, 300 e più. La Bibbia non può essere messa in discussione minimamente nelle sue verità rivelate.
... Assolutamente così!


La longevità di questi antichi uomini era, innanzi tutto, dovuta al fatto che sin dalla creazione dell'uomo il proprio DNA cellulare era perfetto e completo, quindi molto più immune di oggi a mutazioni, malattie genetiche ereditarie, direi anche a malattie in genere e via dicendo.
Essendo perfetto il DNA primordiale, la vita dell'uomo, di conseguenza, era longeva, ma poi sempre più per via della legge della Fisica dell'entropia, ovvero del deterioramento (che riguarda tutta la materia creata), le varie sequenze di geni del DNA, via via sempre più incomplete nel corso delle generazioni, ha dato vita sempre più a malattie, mutazioni genetiche, malattie ereditarie, ecc.
Questo spiega anche il fatto perché nell'era primordiale, fratelli e sorelle carnali si sposavano a volte, come è accaduto certamente tra i figli di Adamo ed Eva, e comunque non vi era quell'altissimo rischio o probabilità odierna nel far incorrere il nascituro della coppia in malattie genetiche e cromosomiche, perché le sequenze geniche del DNA allora erano ancora pressoché perfette, anche se sempre più nel tempo andava ad essere meno perfetto e completo nelle sequenze geniche (e non solo), le quali erano molto più complete di quelle che si riscontrano in un DNA umano di oggi.
... Assolutamente d'accordo...

Oltre al Dna cellulare che era perfetto e completo di tutti i geni nelle loro funzioni, la longevità era dovuta anche probabilmente all'atmosfera prediluviana essenzialmente diversa da quella attuale, dove i raggi del sole erano filtrati maggiormente per via di uno strato di vapore acqueo che circondava tutta la terra (cfr. Genesi 1,6-8).
Il clima e l'ambiente ecologico erano differenti e anche la struttura della terra e degli oceani. Inoltre si può supporre pure, che in epoche remote la forza di gravità sulla terra doveva essere ridotta e di conseguenza ogni aggravio strutturale e cellulare negli esseri viventi alleggerito notevolmente.

... Se non fosse per l'immagine seguente penserei che sei un fratello!


... Ma la domanda ora e', come riottenere la vita eterna?
[Modificato da Cielys 28/05/2009 11:55]
Celya Cielys
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag cloud   [vedi tutti]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:07. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com