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LA DECIMA

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2008 17:38
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Vorrei sapere se è lecito o no pagare la decima ai pastori.
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Talvolta è meglio non aprire la bocca che farlo e dimostrare apertamente quello che sei.....
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In quanto Evangelica di una chiesa denominata Azione Biblica, simile alla chise dei fratelli, noi non paghiamo decime e per giunta non abbiamo nemmeno il pastore.

Per quanto mi riguarda noi diamo un'offerta per il buon funzionamente del locale e del suo affitto, ma non abbiamo l'obbligo di pagare proprio la decima dei nostri averi, se poi la vogliamo donare noi, quello è un'altro conto e rimane comunque un'offerta.

Ci sono però altre chiese in cui purtroppo la decima viene un pò costretta con assurdità del tipo che se non la dai stai derubbando Dio.... e questa secondo me non è parola di Dio, dato che un donatore deve essere allegro (II° corinzi 9:7) e non scontento di dare qualcosa per l'avanzamento del l'opera di Dio.

Pace Ambra


Tu mantiene in una pace perfetta colui la cui mente rimane ferma in te, perché confida in te.
Isaia 26:3
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dalle mie parti però c'è una chiesa evangelica dove tutti pagano la decima e ho diversi amici che si lamentano anche, ma dicono che è tutto biblico e si deve pagare.

per questo o chiesto lumi a voi.

tu dici che nella tua chiesa non avete neanche un pastore e non pagate la decima, ma chi vi guida? una chiesa senza un pastore non l'avevo mai sentita, è come una chiesa senza Cristo.

e la decima non è una cosa uguale per tutte le chiese evangeliche?
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Caro Evergete,
nel mondo evangelico non funziona come nella chiesa cattolica in cui vi è un papa che detta regole un pò per tutte le chiese cattoliche.... noi come riferimento abbiamo solo la Bibbia e questa purtroppo è soggetta a volte a interpretazioni, alcune di queste porta la gente purtroppo a portare avanti i propri scopi e non Dio.

Se hai familiarità con la Bibbia ti ricorderai sicuramente il caso della donna povera che dava quanto poteva, e Gesù disse che lei aveva dato più di chiunque altro.

Al nostro Signore non importa cosa diamo, ma come lo diamo, con che sentimento e con che fede....

Io non condivido il discorso della decima forzata che si usa in diverse chiese evangelica proprio per questo motivo.

La mia chiesa è condotta da due anziani, al posto di un pastore.... io credo che questa politica inanzitutto sia migliore che la conduzione di una sola persona, perché c'è più dialogo e due o più teste raggionano meglio di una, in più non si corre il rischio di finire in dittatura come accade a volte.

La differenza tra un Pastore e un Anziano di chiesa è praticamente che mentre il primo viene sostenuto dalla chiesa e da aiuti esterni, dato che esso fa del pastore il suo lavoro e quindi il suo mantenimento.... il sencondo lavora per conto suo e in più porta avanti la chiesa.... ma le carattersitiche dottrinali del pastore devono essere le medesime per gli anziani.

Ci sono molte chiese evangeliche, tu sai la denominazione della chiesa dei tuoi amici?

Pace Ambra



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QUESTO SIGNORE E' UN PENTECOSTALE . IO NON SONO D'ACCORDO CON LUI SULLA DOTTRINA DEL BATTESIMO DI SPIRITO SANTO MA SU QUESTO TEMA SONO PERFETTAMENTE D'ACCORDO PERCHE' QUI - LUI - SPIEGA CON EFFICACI SOSTEGNI BIBLICI PERCHE' LA DOTTRINA DELLA DECIMA NON PROVIENE DA DIO .


Un Cristiano deve pagare la decima?

a cura di Giacinto Butindaro


No, un cristiano non deve osservare il precetto della decima, e questo perchè egli è sotto la grazia e non sotto la legge di Mosè (cfr. Rom. 6:14). E difatti negli scritti del Nuovo Testamento non c'è un solo passo che comandi di pagare la decima, neppure uno. Ci sono dei passi che parlano della decima, ma essi non comandano di pagarla. Vediamoli da vicino.

  • Gesù disse agli scribi e ai Farisei: "Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più gravi della legge: il giudizio, e la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre" (Matt. 23:23). Si noti innanzi tutto che Gesù parlava a persone che erano sotto la legge mosaica, e poi che Gesù, dicendo 'senza tralasciare le altre', non si è limitato a dire che gli Ebrei dovevano pagare la decima, ma anche che dovevano osservare gli altri precetti della legge. Se noi quindi dovessimo fare nostro questo passo dovremmo non solo pagare la decima ma anche osservare il sabato, astenerci dai cibi impuri della legge mosaica, osservare tutte le feste ebraiche, ecc. Ma a questo punto noi ricadremmo sotto il giogo della legge da cui siamo stati affrancati. Vuole questo il Signore? No, infatti Paolo dice ai Galati: "Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi; state dunque saldi, e non vi lasciate di nuovo porre sotto il giogo della schiavitù!" (Galati 5:1). Occorre dunque stare attenti affinché tramite il precetto della legge sulla decima non cadiamo sotto il giogo pesante della legge. Il fatto che alcuni dicano che il Signore non ha disapprovato il precetto della decima non è una buona ragione per doverlo osservare, infatti se è per questo Gesù non ha detto neppure di non osservare il sabato, di non festeggiare la Pasqua, di non fare circoncidere i propri figli maschi. Che faremo allora? Ci metteremo ad osservare il sabato, le feste ebraiche, e la circoncisione perchè Gesù non li disapprovò? Così non sia, sapendo che tutte queste cose sono solo un ombra di cose che dovevano avvenire.

  • Lo scrittore agli Ebrei dice: "Or quelli tra i figliuoli di Levi che ricevono il sacerdozio, hanno bensì ordine, secondo la legge, di prendere le decime dal popolo, cioè dai loro fratelli.. e poi qui, quelli che prendono le decime son degli uomini mortali; ma là le prende uno di cui si attesta che vive" (Ebr. 7:5,8). Innanzi tutto bisogna dire che "quelli che qui prendono le decime" (Ebr. 7:8), erano dei Leviti (quindi dei Giudei di nascita), che, quando la epistola fu scritta, ancora prendevano le decime dagli altri Giudei, secondo l'ordine della legge di Mosè, quindi, siccome noi non siamo dei Giudei di nascita che sono sotto la legge e fra di noi Gentili non ci sono dei discendenti della tribù di Levi, questo non ci riguarda. Qualcuno dirà che qui è scritto: "Qui, quelli che prendono le decime", perciò se il verbo è al presente, significa che anche sotto la grazia i santi in Cristo dovevano pagare la decima; vi rispondo dicendovi che il verbo non è al presente solo quando la Scrittura parla della decima, ma anche quando parla dei doni e dei sacrifici i quali venivano ancora offerti (in quel tempo) nel santuario terreno in Gerusalemme dai sacerdoti Giudei, infatti nella stessa epistola è scritto: "Ci sono quelli che offrono i doni secondo la legge, i quali ministrano in quel che è figura e ombra delle cose celesti.." (Ebr. 8:4,5) ed ancora: "Ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati..." (Ebr. 10:11); oltre a ciò, notate in queste scritture l'espressione "secondo la legge", perchè essa si riferisce alla legge di Mosè e non a quella di Cristo, infatti i Leviti prendevano le decime dal popolo per ordine di Mosè, e i sacerdoti offrivano i doni e i sacrifici nel tempio, sempre secondo la legge di Mosè, ma ricordatevi che quelli che facevano ciò erano dei Giudei di nascita che erano ancora sotto la legge e che non erano ancora stati affrancati da essa come invece lo siamo stati noi da Cristo Gesù. Ma allora a questo punto, siccome anche in relazione ai sacrifici di becchi offerti dai Giudei per i loro peccati, il verbo è al presente, noi pure dovremmo presentare su qualche altare ed in qualche santuario terreno sacrifici di bestie per i nostri peccati! Così non sia, perchè è altresì scritto nella medesima epistola: "Si offrono doni e sacrifici che non possono, quanto alla coscienza, rendere perfetto colui che offre il culto.." (Ebr. 9:9), ed anche: "Poiché la legge, avendo un'ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, rendere perfetti quelli che s'accostano a Dio" (Ebr. 10:1), ed ancora che "noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono il tabernacolo" (Ebr. 13:10). Il fatto dunque che i sacerdoti e i Leviti anche dopo che Gesù fu assunto in cielo, offrivano doni e sacrifici per i peccati e prendevano le decime dal popolo, non significa affatto che i Gentili, sotto la grazia, facevano o dovevano fare (in quel tempo) quelle medesime cose, benchè quelle cose venivano da loro eseguite in ubbidienza alla legge che Dio diede a Mosè per tutto Israele.

Vorrei ora ritornare brevemente sul fatto dei sacerdoti Leviti, perchè quando si parla della decima si rischia di dimenticare che secondo la legge erano i Leviti che dovevano riscuotere le decime dalle mani del popolo e nessun altro. Non si può dunque separare la riscossione della decima dal sacerdozio Levitico perchè sono cose unite. E' un pò come la riscossione di certe tasse che compie lo Stato italiano, non si può parlarne senza fare riferimento agli Uffici e alle persone preposti dalla legge italiana a compierla. Così è della decima; non si può parlarne senza parlare dei sacerdoti Leviti preposti da Dio sotto la legge a riscuoterla dalle mani del popolo. Dio aveva infatti detto a Mosè: "E l'Eterno parlò a Mosè, dicendo: 'Parlerai inoltre ai Leviti e dirai loro: Quando riceverete dai figliuoli d'Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un'offerta da fare all'Eterno: una decima della decima; e l'offerta che avrete prelevata vi sarà contata come il grano che vien dall'aia e come il mosto che esce dallo strettoio. Così anche voi metterete da parte un'offerta per l'Eterno da tutte le decime che riceverete dai figliuoli d'Israele, e darete al sacerdote Aaronne l'offerta che avrete messa da parte per l'Eterno. Da tutte le cose che vi saranno donate metterete da parte tutte le offerte per l'Eterno; di tutto ciò che vi sarà di meglio metterete da parte quel tanto ch'è da consacrare. E dirai loro: Quando ne avrete messo da parte il meglio, quel che rimane sarà contato ai Leviti come il provento dell'aia e come il provento dello strettoio. E lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è la vostra mercede, in contraccambio del vostro servizio nella tenda di convegno" (Num. 18:25-31). Stando dunque così le cose, per imporre la decima ai credenti occorrerebbe che ci fossero nel nostro mezzo dei sacerdoti Leviti perchè è a loro che Dio aveva ordinato di prelevare le decime, da cui a loro volta essi dovevano prelevare una decima. Ci sono questi sacerdoti che svolgono le funzioni prescritte dalla legge? No, quindi la decima non va imposta ai credenti. La cosa sarebbe valida se noi fossimo ancora sotto la legge e avessimo dei sacerdoti leviti nel nostro mezzo, ma siccome non ci sono queste condizioni nessuno ha il diritto di imporre la decima.

E a questo punto vorrei farvi notare che neppure Gesù Cristo impose il pagamento della decima ai suoi discepoli, e questo perchè Gesù era della tribù di Giuda e non di Levi, e quindi se lo avesse fatto avrebbe trasgredito la legge. Gesù avrebbe commesso un peccato se avesse comandato ai suoi discepoli di pagargli la decima delle loro entrate, non aveva il diritto di farlo. Avete mai pensato a questo? Se non lo avete mai fatto, pensateci attentamente. E non solo Gesù Cristo, ma neppure Paolo impose la decima e questo perchè egli era della tribù di Beniamino. Voler dunque fare credere che l'apostolo Paolo comandava la decima per vivere del Vangelo è qualcosa che trova una secca smentita dal fatto che lui come Ebreo era della tribù di Beniamino e non della tribù di Levi. Ma innanzi tutto la cosa viene smentita dal fatto che Paolo non era sotto la legge e perciò non comandava ai Gentili di osservare la legge di Mosè. Paolo ha sì detto che coloro che annunciano il Vangelo devono vivere del Vangelo, ma vivere del Vangelo non significa vivere delle decime perchè le decime fanno parte della legge e non del vangelo. A me pare invece che alcuni pur predicando il Vangelo vogliono vivere della legge imponendo la decima. E' un controsenso questo che però purtroppo alcuni non vedono.

"Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso." (2 Cor. 9:7)


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LA DECIMA - DAL SITO "PROTESTANTESIMO" -
QUESTA SPIEGAZIONE - ALTRETTANTO VERA COME LA PRECEDENTE  MA BASATA SU ALTRI VERSETTI BIBLICI - INVECE E' TRATTA DAL SITO "PROTESTANTESIMO" -



I CRISTIANI NON SONO SOTTO LA GIUSTIZIA della LEGGE DI MOSÈ MA SOTTO LA GRAZIA DELLA LEGGE DI CRISTO
 come FIGLI

Il Nuovo Testamento dice che TUTTI i credenti entrano a far parte di un popolo di RE e SACERDOTI: la decima adesso loro non la possono più dare: LA POTREBBERO RICEVERE! Ma da chi, se non ci sono le altre tribù? Che non venga in mente di chiedere la decima al popolo ebraico...!

La parola "decima", non ha più senso, né luogo nel Nuovo Testamento di Gesù Cristo: per essere più espliciti va detto, ripetuto, ribadito e riaffermato che la decima è una tassa che veniva pagata perché Dio era il PADRONE della terra e l'uomo ne era l'affittuario.

Dio voleva (ed era giusto così) che Gli venisse riconosciuta LA PROPRIETA'.

Con Gesù il rapporto cambia completamente.

Noi credenti in Lui diventiamo FIGLI (Giovanni 1:12) e PADRONI: "tutto è vostro" (1 Corinzi 3:22)

A chi dovremmo riconoscere la proprietà? A noi stessi?

Volendo essere più espliciti, la decima non esiste più, perché i credenti in Cristo sono TUTTI sacerdoti.

Gesù non svende le opere, ma le fa dipendere dalla fede.

L'Evangelo in questo è tremendo: "Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abrahamo o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede. Perché, se diventano eredi quelli che si fondano sulla legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata; (Romani 4:13)

Tutta la tradizione giudaica servì a Gesù per inquadrare, in maniera aperta e perfetta, tutto il rapporto dell'uomo con Dio.

Sulla decima e su altre tasse, imposte, obblighi, pesi ed oneri, le parole di Gesù fanno testo: "E quando furono venuti a Capernaum, quelli che riscuotevano le didramme si accostarono a Pietro e dissero: Il vostro maestro non paga egli le didramme? Egli rispose: Sì." (Matteo17:24-25)

3) I credenti in Cristo sono FIGLIUOLI, non STRANIERI

Perché Gesù pagò?

Povero Pietro! Fin lì arrivava la sua "religione": non aveva altre risposte da dare! Tutto il Vecchio Testamento gli doveva essere presente come una mazzata sul capo!

Il racconto però prosegue: "E quando fu entrato in casa, Gesù lo prevenne e gli disse: Che te ne pare, Simone? I re della terra da chi prendono i tributi o il censo? Dai loro figliuoli o dagli stranieri? Dagli stranieri, rispose Pietro. Gesù gli disse: I figliuoli, dunque, ne sono esenti."  (Matteo17:25-26)

            Ecco la risposta di Gesù: "La mia famiglia non mi dovrà pagare nulla, essendo io il RE"

            Il Suo Regno è venuto e i credenti sono "FIGLIUOLI DEL REGNO" (Matteo 8:12; 13:38; 20:21; Colossesi 1:13)

            Benedetto Gesù, che ci ha affrancato dalle grinfie della legge e ci ha fatto entrare nella Sua Famiglia!

Ecco perché non si parla mai di decima nel N.T. se non in senso dispregiativo (il fariseo), ma sempre di contributo (la vedova) o di offerte.

In Marco 12:41 leggiamo che Gesù non si pose a sedere davanti alla cassa delle decime ma delle OFFERTE "E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai."

È davanti alle LIBERE offerte che si vede il donatore...

La decima fa conoscere a tutti ciò che sta nella mano destra e poi lo si vuole dalla mano sinistra... Non così il CRISTIANO che dà senza far sapere alla destra ciò che viene dato con la sinistra (Matteo 6:3). Se accettiamo o ammettiamo o facciamo sopravvivere la decima, accettiamo di nuovo che è Dio il solo padrone e non anche noi.

Gesù è allora venuto invano!

Lui è venuto a comunicarci una proprietà e noi, con la decima, gliela contestiamo, se non addirittura gliela rifiutiamo. Lui vuole farci "figli" e noi gli diciamo: "preferiamo pagare da decima dei servi"

È lo stesso sentimento che aveva IL FIGLIO della parabola del figliuol prodigo: "trattami come uno dei tuoi servi." (Luca 15:19)

La risposta del Padre è assai nota: "Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci, perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato."

Non mettiamoci a contestare una figliolanza...

Sarebbe però stato uno scandalo per i Leviti dell'epoca, tornare a mani vuote al Tempio, senza il tributo di Gesù: avrebbero dovuto giustificare il loro operato e Gesù avrebbe dovuto anticipare la rivelazione che avrebbe dato sulla croce, quando morendo al posto dei peccatori, li avrebbe affrancati dalla schiavitù della legge del peccato. Per evitare tutto questo, Gesù offrì a Pietro la soluzione: "Ma, per non scandalizzarli, vattene al mare, getta l'amo e prendi il primo pesce che verrà su; e, apertagli la bocca, troverai uno statere. Prendilo, e dallo loro per me e per te." (Matteo 17:27)

Un giorno, a un giovane ricco Gesù rispose: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami." (Matteo 19:16-22 Marco 10:21). La legge di Gesù è tremenda: non fare affidamento sui tuoi averi ma su di Lui. Gesù ti regge, se ti affidi veramente su di Lui!

            Questa è la fede.

Non lasciamoci ingannare dal fatto che tra la legge di Cristo, sotto il cui regno siamo noi, e la legge di Mosè, vi sono delle leggi uguali, richiamate peraltro nel Nuovo Testamento (i 27 libri dei Vangeli, Atti, Lettere ed Apocalisse).

Il vero discernimento spirituale dei cristiani sta tutto qui: vi sono molte leggi che Dio diede specificatamente ad Israele, che per i credenti in Gesù Cristo sono "superate", perché proprio da esse sono stati liberati.

Dio ha sempre preteso l'ubbidienza: nel Vecchio Testamento l'ha voluta dando delle regole ferree come scelta di fede; nel nuovo Testamento dando Gesù Cristo, come oggetto di fede. In tale ottica si possono capire e giustificare le leggi sulla circoncisione della carne, sull'osservanza dei sabati, dei noviluni, delle feste e a quelle sugli animali puri ed impuri, quelle sui sacrifici e sulla decima.

I credenti in Cristo Gesù, non sono un popolo senza legge, ma che vive secondo la legge perfetta di Cristo. La prova fu che proprio Gesù Cristo, quando riprese gli scribi ed i Farisei, disse loro: "Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell'aneto e del comino e trascurate le cose più gravi della legge: il giudizio, e la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre" (Matteo 23:23). Perché "guai a voi"? Perché non è così che si sarebbe arrivati alla salvezza e, una volta ottenutala, non è così che la si sarebbe mantenuta.

Che vuol dire senza tralasciare le altre?

LUCA 11:43

Ecco il passo sinottico di Luca 11:42 “Ma guai a voi, farisei, perché pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erba, e trascurate la giustizia e l'amor di Dio! Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.”

Rispetto alla legge, essa andava filtrata attraverso la GIUSTIZIA e l’AMORE ma non è stato fatto, così come Gesù stesso afferma dicendo: “Queste sono le cose che bisognava fare”.

IL VERBO E’ AL PASSATO, non al presente!

Anche qui la traduzione della Nuova Riveduta dice “senza tralasciare le altre”, ma il verbo è tradotto in tutti i passi con PERDONARE, come si può vedere…

Gesù dunque CHIUDE il discorso della decima, poiché accusa i pagatori che NON HANNO FATTO QUALCOSA che avrebbe fatto sopravvivere la decima stessa…

Condire la legge di Mosè con amore, giustizia e misericordia era qualcosa di IMPOSSIBILE per gli stessi Ebrei, che hanno fatto e fanno ancora della legge il loro limite da non superare mai!

Gesù SUPERA LA LEGGE e annulla il sabato sottomettendolo a Se Stesso, annulla la decima sottomettendola alla condizione nuova di “figlio”, annulla i precetti levitici sottomettendoli alla “GUIDA DELLO SPIRITO SANTO”.

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Matteo 23:23

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.

La traduzione letterale allora sarebbe invece questa:

23:23 kakeina me aphienai

“E le altre cose (bisognava) non perdonarle”

Il verbo è lo stesso di Matteo 9:6; Marco 2:7; Marco 2:10; Luca 5:21; Luca 5:24; Luca 11:42; I Corinzi 7:11;

Poiché IO VI DICO, che da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»" (Matteo 23:38-39)

Quale Signore? Abbiamo capito che il Signore e Dio è Gesù?

"O Galati insensati, chi v'ha ammaliati, voi, dinanzi agli occhi dei quali Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo?... Siete voi così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne? (Galati 3:1,3)

Perché? Perché Gesù disse che "la legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni" (Luca 16:16). Adesso si cambia musica: c'è Gesù!

Per questo motivo, dobbiamo avere il discernimento di tralasciare alcune cose della legge non più utili alla SANA DOTTRINA di Cristo, per non ricadere sotto il giogo della legge (dal quale siamo stati affrancati) e non scadere dalla grazia.

Il principio che abolisce la decima è lo stesso di quello che abolisce i precetti sui cibi proibiti, sul contatto dei cadaveri, ecc., tutte cose destinate a perire con l'uso, o forse sarebbe meglio dire "destinate a perire per l'inutilità dell'uso". Attenzione: "Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d'umiltà e di culto degli angeli affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla sua mente carnale, e non attenendosi al Capo, dal quale tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme per via delle giunture e articolazioni, prende l'accrescimento che viene da Dio. Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: Non toccare, non assaggiare, non maneggiare (cose tutte destinate a perire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini ?" (Colossesi 2:18-22)

Se l'apostolo Paolo scrive questo ai Colossesi è perché aveva constatato che era avvenuta una cosa imprevista: dei credenti VOLEVANO tornare a sottostare a dei precetti dai quali erano stati liberati. Il pericolo si ripete oggi con la decima!

Se si considerano i precetti sugli olocausti, sui sacrifici di azioni di grazie, sui sacrifici per il peccato, il precetto sul sabato, sui noviluni, sulle feste giudaiche, il precetto sulla circoncisione della carne, i precetti sui cibi con il divieto ai Giudei di mangiare certi cibi, il precetto sulla decima, il divieto fatto ai Giudei di non prendere in marito o in moglie persone delle altre nazioni, ecc. non possiamo che ringraziare Gesù Cristo che ce ne ha DEFINITIVAMENTE liberato. La Sua morte è la dimostrazione ETERNA della liberazione.

4) La decima non è un peso imposto dallo Spirito Santo.

"Poiché è parso bene allo Spirito Santo ed a noi di non imporvi altro peso all'infuori di queste cose, che sono necessarie; cioè: che v'asteniate dalle cose sacrificate agl'idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione; dalle quali cose ben farete a guardarvi. State sani." (Atti 15:28-29)

Come si può notare, la decima NON C'È!

            Il perché poi si citano SOLO questi 4 precetti è cosa da capire nell'ottica di una condivisione con lo Spirito Santo di cose che in quel momento erano il massimo dello sforzo mentale che gli ebrei dell'epoca erano disposti a concedere. Si noti che ciò era "parso bene allo Spirito Santo ed a noi". I veri credenti di oggi (come di ogni altra epoca passata) sono ancora più liberi, sempre se capiscono in cosa consiste veramente la Volontà di Dio.

5) La decima non è una pratica religiosa evangelica.

"La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo." (Giacomo 1:27)

Certo, se conservarsi puri DAL mondo può sembrare troppo, allora significa che amiamo troppo il mondo e, nel caso della decima, il denaro...

Anche questo può essere un segno... per chiedere aiuto a Gesù.

Nessuna Chiesa Evangelica è immune dal pericolo di far entrare nella propria dottrina qualcosa di estraneo oppure di "cedere" alla tentazione di sfruttare l'Evangelo per scopi diversi per i quali è stato dato.

Bramosia di ricchezza, desiderio di successo, voglia di potere, culto della propria personalità, ricerca del piacere, aspirazione delle cose del mondo ed altre carnalità spingono i credenti e i pastori a volere di più e di meglio del semplice sostegno di Cristo.

6) La decima non è un comandamento.

Il comandamento dice: "Ama il Signore con TUTTO il tuo cuore, con TUTTA la tua mente, con TUTTA la tua anima, con TUTTA la tua forza". Non diamo primizie o le decime al Signore, sia pure senza le cerimonie fastose delle feste cattoliche o di altre religioni: diamo piuttosto il cuore.

Ho conosciuto un fratello brasiliano venuto in Italia il quale mi ha fatto vedere "la busta delle decime" (la conservo ancora)  con i timbri messi ogni mese dal cassiere della Chiesa. Quando ha voluto dimettersi da consigliere... non ha pagato più la decima! Nella Chiesa pentecostale brasiliana, vige il regolamento che i consiglieri decadono dalla carica "automaticamente" se non danno più la decima...

Il credente, quando accetta Gesù, dà la vita per Lui. Non noti tantissimi episodi di conversioni in cui i neoconvertiti si sono trovati di fronte ad opposizioni familiari, ad angherie e violenze a frodi e furti e ad ogni tipo di vessazione materiale e psicologica. Se loro non avessero messo in conto di dare TUTTO, non si sarebbero mai convertiti..

Se invece piace riscuotere un tot fisso ogni mese (perché questa è la decima) allora abbiamo adottato non più l'Evangelo della GRAZIA ma l'Evangelo dei commercianti, che è ben misera cosa!

Con tale "decima" illecitamente riscossa, perché evangelicamente infondata, i pastori fanno il loro (porco) comodo, atteggiandosi a manager di successo, comprandosi macchine di prestigio che facciano capire come il Signore benedice il loro ministero…

Essi hanno assaggiato "il frutto proibito" e hanno visto che era buono e saporito. Con i soldi in mano, i pastori diventano potenti e arroganti, pieni di pretese, come Giuda che "gestiva" il patrimonio di Cristo, se così lo possiamo chiamare. Il gruppo di credenti, che costituisce la vera Chiesa Vivente di Gesù Cristo, Capo Vivente, viene così concepito dai pastori come una organizzazione che acquista beni e gestisce servizi!!!!

Succede uno dei più grandi malefici che si possano verificare: la sostituzione della comunità/chiesa con l'organizzazione/chiesa. Con tale sostituzione la chiesa diventa una persona giuridica indipendente dai credenti e…. purtoppo bisogna dirlo… indipendente anche da Gesù!

La differenza fra decima ed offerta è che la decima, anche se data in gran segreto (le tasse sono però "pubbliche"), è sempre il frutto di un calcolo fatto in base ad un introito, l'offerta non considera l'introito, ma l'intero patrimonio che si possiede. Se con la decima abbiamo tacitato la nostra coscienza guardando ai soldi, con l'offerta, noi volgiamo lo sguardo a Cristo e ai bisogni del Suo Corpo (la Sua Chiesa) e provvediamo questa volta, secondo la nostra VERA riconoscenza a Gesù, prendendo da TUTTO quello che abbiamo, fosse anche tutto.

La decima è la percentuale di un guadagno; l'offerta considera la percentuale di un RAPPORTO in cui non ci sono solo i soldi, ma la salute, la promessa della vita eterna, la gioia, la lode, l'amicizia, l'amore, ecc.

Come si può calcolare la decima dell'amore?

Ecco perché possiamo cantare: "Entrate nelle sue porte con ringraziamento, e nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome." (Salmo 100:4)

Sicuramente non starà scritto mai: "venite a me con la decima"! Offenderemmo il Suo Nome!

Finita la decima, è finito anche il discorso di donare al Signore la primizia di ciò che Lui ha permesso di guadagnare (proprio come per i frutti della terra, che Lui ha fatto nascere e sviluppare...)

7) L’offerta è una diakonia riservata solo a chi si sente di assumersela.

Tre passi dimostrano come la DECIMA è stata SOSTITUITA da sovvenzioni di denaro che non sono più il calcolo matematico di determinati introiti, ma il frutto di un intimo ed esclusivo rapporto di SERVIZIO spirituale (la diaconìa!):

- Atti 11:29 "E i discepoli determinarono di mandare a ciascuno secondo le sue facoltà (in greco c'è scritto "diaconìa"), una sovvenzione ai fratelli che abitavano in Giudea"

- 2 Corinzi 9:12  "Poiché l'adempimento (in greco: "diaconìa") di questo servizio sacro (leiturghìas) non solo supplisce ai bisogni dei santi, ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti a Dio;  perché a causa della prova di questa sovvenzione (in greco c'è ancora "diaconìas") glorificano Iddio per l'ubbidienza all'Evangelo di Cristo che voi confessate, e per la liberalità con cui partecipate ai bisogni loro e di tutti."

- Ebrei 6:10  "...poiché Dio non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e l'amore che avete mostrato verso il suo nome coi servizi (in greco c'è "diaconùntes") che avete reso e che rendete tuttora ai santi."

Se la Parola di Dio ha ancora un'autorità in noi e fra i credenti, non possiamo predicare chiacchiere, ma la sostanza della nostra intima DIAKONIA che è ben altra cosa del versamento "pubblico" della decima del Vecchio Testamento.

La Diaconia, per chi non lo sapesse, non è il servizio degli schiavi o di uomini sottoposti a leggi, ma è il servizio degli uomini liberi. La decima è la negazione della liberalità e della libertà che Cristo ci ha dato, ma veramente dato! (Giovanni 8:36)

8) I ministri di Cristo non possono riscuotere alcuna decima.

C’è un fatto gravissimo: nessun credente potrebbe riscuotere la decima da un altro credente, perché sono entrambi figli. Un fratello non può pagare una tassa ad un confratello.

Ciò avallerebbe la divisione del popolo di Dio in due categorie: fedeli che pagano la decima e sacerdoti che la ricevono. Questa è l'eresia cattolica dell'ordine sacro, che ricalca quella dei Incoltiti odiati dall'apostolo Giovanni nell'Apocalisse. Nelle Chiese evangeliche la divisione fra clero e fedeli è stata sempre esclusa e combattuta, a differenza della Chiesa Cattolica.

    Tale divisione fra fedeli e pastori (anziani-presbuteri o preti), era predicata fin dall’epoca apostolica, dai Nicolaiti, la setta odiata dall’apostolo Giovanni nel capitolo 2 dell’Apocalisse sia nella lettera alla Chiesa di Efeso (versetto 6: “Ma tu hai questo: che odii le opere dei Nicolaiti, le quali odio anch'io”), sia nella lettera alla Chiesa di Pergamo (versetti 14 e 15: “Ma ho alcune poche cose contro di te: cioè, che tu hai quivi di quelli che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac a porre un intoppo davanti ai figliuoli d'Israele, inducendoli a mangiare delle cose sacrificate agli idoli e a fornicare. Così hai anche tu di quelli che allo stesso modo professano la dottrina dei Nicolaiti. Ravvediti dunque; se no, verrò presto da te, e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.”)

            L’origine gnostica dei Nicolaiti rivela la tendenza di presentare un cristianesimo puro predicato solo dai puri (preti, catari), coloro cioè che si separano dal popolo dei fedeli per praticare il celibato e il formalismo giudaico ortodosso. La decima serviva alle necessità dei fratelli "appartati" per il servizio a Dio.

Il movimenti dei Nicolaiti (Nikolaitvn; letteralmente Nikh luv laoV “la vittoria separata dal popolo”) recò tanta confusione, nei primi tre secoli dopo Cristo, che da subito se ne avvertì la pericolosità. L’origine risale addirittura a Simon Mago (Atti 8:9-24), che ebbe come discepoli l’eretico Menandro ed in seguito Marcione. Il papa Alessandro III, in un concilio ecumenico Laterano (5-22 marzo 1179) “ripristina vecchie decisioni concernenti gli abusi della vita ecclesiastica (simonia, nicolaismo), il potere temporale della Chiesa, gli abusi dei religiosi”(Encicl. Peruzzo Larousse vol.I pag. 329).

Simon Mago e i Nicolaiti sono gli unici uomini “maledetti” espressamente nel Nuovo Testamento!

            Non ha dunque senso parlare di origine divina o meno della decima: i fatti sono questi. La Bibbia è questa: non ne abbiamo un'altra, come i mormoni...

            Ogni senso di riconoscenza fatta da uomini timorati di Dio passa necessariamente attraverso la DOTTRINA DI CRISTO, altrimenti non è autentica. È solo un pretesto per assecondare i propri desideri, che, pur pii e comprensibili, non hanno nulla a che vedere con la verità. Anzi, il giudizio è già emesso: "Chi passa oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Iddio. Chi dimora nella dottrina ha il Padre e il Figliuolo." (2 Giovanni 1:9)

            Molti pastori, anche telepredicatori di grande talento, finché annunciano la grazia della salvezza in Cristo, fanno un grande e benedetto lavoro, ma quando poi chiedono la decima, fanno inciampare i loro ascoltatori nella stessa roccia che loro predicano.

L'Eterno disse ad Aaronne: 'Ecco, di tutte le cose consacrate dai figliuoli d'Israele io ti do quelle che mi sono offerte per elevazione: io te le do, a te e ai tuoi figliuoli, come diritto d'unzione, per legge perpetua.. (Num. 18:8-19).

Gesù invece disse: "E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figliuoli, o campi per amor del Mio Nome, ne riceverà cento volte tanti, ed erediterà la vita eterna." (Matteo 19:29; Marco 10:30)

9) Gesù era sovvenzionato con libere donazioni

            Gesù era sovvenzionato da persone che provvedevano a Lui con le proprie ricchezze, senza però farsi condizionare dai suoi benefattori.

            Per certe persone molto benestanti può costituire un vero e proprio ministero il fatto che essi possano dare soldi! «Siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro. E siccome abbiamo dei doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo secondo la proporzione della nostra fede; e di ministero, attendiamo al ministero; se d’insegnamento, all’insegnare; se di esortazione, all’esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere pietose, le faccia con allegrezza.» (Romani 12:8)

            Le offerte comunque non sono obbligatorie e neppure indispensabili come afferma l’apostolo Paolo in un passo, cui non viene mai data importanza nelle chiese: «affinché, quando verrò, non ci siano più collette da fare»  (1 Corinzi 16:2)

            L’impegno richiesto dall’apostolo Paolo era specifico e il suo consiglio è valido ancora oggi: «Ogni primo giorno della settimana ciascun di voi metta da parte a casa quel che potrà secondo la prosperità concessagli» (1 Corinzi 16:2). Occorre però essere motivati e sapere perché e per chi mettere da parte quei soldi!

            La distinzione fra offerte e collette, non cambia di molto la sostanza della libera contribuzione del credente, fatta a cuore «allegro»: se il Signore, che vede nel profondo dei disegni dei pensieri dei sentimenti, nota dolore o tristezza nel donatore, il primo a contristarsene è proprio Lui. Dio ama il donatore allegro, per cui «dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro.» (2 Corinzi 9:7)

            Dio non ha bisogno di soldi!

            Ha solo bisogno di cuori generosi, come è generoso Lui!

            Ha però bisogno di amministratori onesti e di credenti allegri.

10) Gli anziani pagano per i neofiti

Ecco, questa è la terza volta che son pronto a recarmi da voi; e non vi sarò d'aggravio, poiché io non cerco i vostri beni, ma voi; perché non sono i figliuoli che debbono far tesoro per i genitori, ma i genitori per i figliuoli.”

(II Corinzi 12:14)

11) La decima non serve ai pastori

Ai pastori serve l'Evangelo.

Essi vivono dell'Evangelo.

A Gesù non mancò mai nulla, anzi aveva tutto pienamente e abbondantemente: era tanto ricco che dette da mangiare a migliaia di persone e persino in due occasioni. Era padrone della vita e della morte. La sua autorità era (ed è) infinita: persino i demoni Gli erano (e sono) sottoposti.

Vivere dell'Evangelo che significa? Non è il vivere fatto solo di soldi e di beni materiali, ma anche di rivelazioni e di predicazioni al servizio della Parola che non è di chi la predica: è data a lui, che ci fa bella figura perché la Parola di Dio è perfetta ed è un pozzo senza fondo, nell'infinita conoscenza di un Dio infinito. Quando la Parola viene tagliata rettamente, essa sorprende piacevolmente chi la predica, perché Dio conferma sempre la Sua Parola, quando essa viene predicata in maniera autentica e sotto la guida dello Spirito Santo.

Gesù fece uso del diritto di non lavorare per darsi interamente alla predicazione e all'insegnamento della Parola; molte donne lo seguivano e assistevano sia lui che i suoi apostoli con i loro beni. Nel comportamento di quelle donne noi vediamo l'adempimento della Parola che dice: "Colui che viene ammaestrato nella Parola faccia parte di tutti i suoi beni a chi l'ammaestra" (Gal. 6:6).

Aaronne e i suoi figli erano stati unti per esercitare il sacerdozio, e avevano il diritto di mangiare ciò che veniva offerto sull'altare e le primizie che gli Israeliti offrivano all'Eterno; era il diritto d'unzione e proveniva da Dio.

Ogni operaio è degno della sua mercede: paga l'Eterno!

Se qualche operaio "fraudolento" ha creduto di predicare l'obbligo o la facoltà di pagare la decima con lo scopo di poter aggiungere... una esse a mercede, ed avere una "mercedes", questo è un abuso, perché non è biblico.

La frode sussiste anche se c'è la buona fede, perché chi insegna agli altri, queste cose le deve sapere, altrimenti è meglio che non predichi. Se predicare sciocchezze o falsità sia ammissibile, allora dobbiamo rivedere il concetto di "ministri dell'Evangelo"...

Il comando apostolico è chiaro: "Ti ripeto l'esortazione che ti feci quando andavo in Macedonia, di rimanere ad Efeso per ordinare a certuni che non insegnino dottrina diversa" (1 Timoteo 1:3)

            Vivere dell'Evangelo è una regola bellissima e non ha bisogno di eccezioni che la confermino: "Non mettere la museruola al bue che trebbia; e l'operaio è degno della sua mercede" (1 Timoteo 5:17,18; Luca 10:7). Si sa che al bue viene concesso di mangiare una parte del grano che trebbia. La stessa cosa succede quando un credente riceve dal Signore il compito di predicare o di ammaestrare o di evangelizzare o di pascolare o di insegnare: essi vengono sostenuti dagli altri credenti per ordine e concessione del Signore, il Padrone della Vigna: Egli metterà in cuore a tutti di sostenere l'Opera, benedicendo ogni cosa. Per far ciò non bastano grandi cifre, ma solo cinque pani e due pesci, cioè quello che appartiene ai discepoli. Dove non arrivano i credenti, arriva il Signore!

Il Signore "lavora" così: "datemi prima tutto quello che avete"; Egli disse: "date loro voi da mangiare! Ed essi gli risposero: Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci. Ed egli disse: Portatemeli qua." (Matteo 14:16-18)

Coloro che vengono ammaestrati nella Parola hanno dunque il sacro compito di sostenere quanti si affaticano nella Vigna: a volte anche un bicchiere d'acqua verrà grandemente apprezzato da Colui che paga i lavoratori.

Gesù non impose la decima a nessuno, ma è una precisa responsabilità del Corpo di Cristo quello di provvedere alle necessità di chi è preposto dal Signore, affinché nulla gli manchi. Chi predica l'Evangelo ha il diritto di ricevere una sovvenzione periodica (oggi stipendio mensile) dalla comunità, che così facendo dimostra di aver raggiunto maturità e perfezione in Cristo. Per fare questo, "dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuore suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro" (2 Corinzi 9:7). Questo è più di un "comandamento", è una condizione, una "conditio sine qua non".

L'apostolo Paolo scrisse ai Corinzi: "Non abbiamo noi il diritto di mangiare e di bere?...O siamo soltanto io e Barnaba a non avere il diritto di non lavorare? Chi è mai che fa il soldato a sue proprie spese?

Come credenti io e tutti noi della mia famiglia abbiamo sempre onorato le necessità dei santi che lavorano al servizio del Signore. In tempo di guerra mio padre ha pagato di tasca sua per una decina di mesi lo stipendio al pastore che non riceveva nulla dalla chiesa centrale: se lo poteva permettere, ma non si è tirato indietro. Il Signore lo ha benedetto nel lavoro e nel dargli lunga vita. Nel marzo del 2005 è morto all’età di 98 anni facendo fino agli ultimi giorni progetti meccanici ed invenzioni come un giovane.

Rimane invece un fatto a dir poco vergognoso che alcuni pastori arrivano al punto di andare a controllare la busta paga dei credenti per vedere se hanno dato veramente la decima parte del loro salario; questo è scandaloso proprio dal punto di vista biblico! "Guardatevi dal praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l'elemosina, non far suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma quando tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra" (Matteo 6:1-3).

La prassi: molti pastori accettano il pagamento della decima, come un fatto normale, per l’Opera del Signore e così rimettono i credenti sotto il Vecchio Testamento, dopo averli evangelizzati e convertiti sottomettendoli al Nuovo Testamento di Gesù Cristo: essi sono pastori attaccati ai sistemi delle chiese storiche, che non hanno più olio nuovo e non conoscono più cosa significhi la dipendenza dallo Spirito Santo! Dopo aver predicato (forse!) la libertà in Cristo come figliuoli di Dio, predicano le regole riservate ai «servi»!

            Nelle loro chiese, viene lentamente offuscato e allontanato l’Evangelo della Grazia, per affermare un Vangelo diverso, ma più consono agli scopi della chiesa: l’Evangelo della Legge. Così facendo i pastori diventano prezzolati mestieranti della parola e sono stipendiati «assassini» della fede altrui, così come sta scritto: «Poiché la promessa d’esser erede del mondo non fu fatta ad Abramo o alla sua progenie in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede. Perché, se quelli che sono della legge sono eredi, la fede è resa vana, e la promessa è annullata». (Romani 4:13-14)

            Non è piacevole avere pastori che, invece di edificare, demoliscono e poi pagarli pure!

            Nel Nuovo Testamento si ricava che, come la decima, neppure le offerte sono obbligatorie e neppure indispensabili, come afferma l’apostolo Paolo in un passo, cui non viene mai data importanza nelle chiese: «affinché, quando verrò, non ci siano più collette da fare»  (1 Corinzi 16:2).

Di ciò non se ne parla mai! In pratica ciò viene negato da quasi tutti i pastori, che tirano acqua al loro mulino, rimettendo intere comunità sotto la legge invece che sotto la grazia.

            Anche i pastori più aperti e maggiormente «ripieni di Spirito Santo», quando si tratta di soldi, dicono: «abbiamo sempre fatto così!», oppure «i soldi vanno all’opera del Signore, per l’avanzamento del Suo Regno!» La verità è che il regno di Dio invece avanza quando le anime vengono strappate a Satana e portate a Cristo!

12) La decima è sostituita con l'OFFERTA

La liberalità dell'offerta sostituisce l'obbligo della decima.

Di decima non se ne dovrebbe più parlare, perché tale parola ricorda, richiama e rievoca i mostri del passato di una legge che nessuno ha mai adempiuto se non Gesù Cristo, il Giusto.

            L'apostolo Paolo scrive: "ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile" (1 Corinzi 10:23); ..."comportiamoci senza fare inchieste per motivo di coscienza" (1 Corinzi 10:25-28); ..."fate tutto alla gloria di Dio" (1 Corinzi 10:31);... e soprattutto... "non date motivo di scandalo... alla chiesa di Dio" (1 Corinzi 10:32).

L'apostolo Paolo, quanto alla carne, era stato un Fariseo: conosceva la decima ma si era ben guardato dal citarla una sola volta nelle sue innumerevoli lettere. Facciamo la stessa medesima cosa anche noi.

Gesù Cristo diede questo comandamento ai suoi discepoli: 'Vendete i vostri beni, e fatene elemosine; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che non venga meno nei cieli, ove ladro non s'accosta e tignola non guasta. Perché dov'è il vostro tesoro, quivi sarà anche il vostro cuore" (Luca 12:33,34)

La decima è questione "da ragionieri"; l'offerta è questione "di cuore".

Era questo che Gesù voleva far capire col discorso del soldo della vedova. Egli non si era messo davanti al Tesoro del Tempio dove erano versate le decime, ma... davanti alla cassetta delle OFFERTE: "E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai. E venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli che fanno un quarto di soldo. E Gesù, chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: in verità io vi dico che questa povera vedova ha gettato nella cassa delle offerte più di tutti gli altri; poiché tutti han gettato del superfluo; ma costei, del suo necessario, vi ha gettato tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere." (Marco12:41-44)

Il credente offre soldi COL CUORE, non con la... calcolatrice!

Dio risponde non al dovere fatto (pagando la decima), ma al sentimento che c'è dietro piccoli gesti d'amore, veri segnali di una intensa e profonda spiritualità e veri FRUTTI maturi della fede.

Tali sono gli esempi di Tabita di Ioppe che "abbondava in buone opere e faceva molte elemosine." (Atti 9:36) di Cornelio, che faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo. (Atti 10:2-4). A quest'ultimo fu data addirittura la "ricevuta" da Dio: "E l'angelo gli disse: Le tue preghiere e le tue elemosine son salite come una ricordanza davanti a Dio." (Atti 10:4)

Forse si dovrebbe predicare un po' più spesso su questo verso...

Anche l'apostolo Pietro dette "ricevuta" delle offerte di Cornelio, condite da un chilo e mezzo di preghiere: "...e disse: Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita, e le tue elemosine sono state ricordate nel cospetto di Dio." (Atti 10:31)

Interessante, a motivo dell'inutile ed ingiusto senso di colpa che prende certi legalisti della decima, ritrovare come l'apostolo Paolo, nella diatriba con i farisei, presenta la sua coscienza "pura dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini" (Atti 24:16) dopo essere salito a Gerusalemme per "portare elemosine alla mia nazione e a presentare offerte" (Atti 24:17). L'apostolo precisa al governatore Felice che i Giudei pur avendolo trovato "purificato nel tempio" (Atti 24:18) avevano comunque un giudizio di condanna nei suoi confronti: per i giudei, quel Paolo, che non pagava più decime, ma versava offerte ed elemosine, era "una peste, che eccita sedizioni fra tutti i Giudei del mondo" (Atti 24:5). Incredibile ma vero, chi giustifica Paolo è proprio il governatore Felice, ma subito ne viene detto il perché: egli " ben conosceva quel che concerneva questa Via" (Atti 24:22)

A questo punto sorge spontanea una domanda, per nulla retorica: i sostenitori della decima conoscono la Via?

13) L'OFFERTA NON È LA DECIMA

            La decima non può essere scambiata per "offerta", in modo da poter essere usata per dimostrare amore.

Se abbiamo capito chi è Gesù, dobbiamo riuscire a capire chi sono i figli della Grazia.

Chi ha ammaliato e sedotto i credenti? Il diavolo, l'avversario e distruttore dell'opera di Cristo, colui che cerca in tutti i modi di offuscare nei credenti la luce della conoscenza.

Abbiamo predicato i privilegi della Grazia, ma gradiamo... i vantaggi della Legge. Abbiamo ingoiato il cammello e non riusciamo a mandare giù il moscerino.

Attenzione: il sentimento che spinge a pagare la decima è l'ubbidienza alla Legge; il sentimento invece che spinge a dare liberamente un'offerta è l'amore per la condivisione di un problema o di un progetto, o di un servizio.

Quando in Italia non c'erano ancora "le piccole Intese" che davano la pensione ai pastori, mia nonna Olivia Castelluccio, vedova del pastore Lorenzo Palmieri, riceveva dall'UCEBI la sua pensioncina di vedova di pastore, ma lei, ogni mese o quando poteva, inviava all'UCEBI una busta con la scritta: "Fondo pensioni", come offerta per le altre vedove...

Si è detto che Melchisedec è figura di Gesù. Ora, sia ben chiaro: nessuno può sostituirsi a Gesù.

Se Gesù non vuole la decima, nessuno può volere la decima "al posto di Gesù"!

I pastori sono Gesù? La Chiesa Cattolica Apostolica Romana giustifica tante eresie definendo così il prete: "Sacerdos alter Christus".

Nella chiesa evangelica tutti i credenti "nati di nuovo" sono "sacerdoti" e re, ma il Sommo Sacerdote è e rimarrà sempre Gesù Cristo, il Dio Vivente e Vero (1 Giovanni 5:20 e 1 Tessalonicesi 1:9)

            Si potrebbero citare tanti passi sulle offerte come FRUTTO della fede, e fra questi, spiccano:

- "C'è chi offre liberalmente e diventa più ricco, e c'è chi risparmia più del giusto e non fa che impoverire." (Proverbi 11:24)

- "Chi è benefico sarà nell'abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato." (Proverbi 11:25)

- "Date, e vi sarà dato: vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura onde misurate, sarà rimisurato a voi" (Luca 6:38).

- "Or questo io dico; chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente" (2 Corinzi 9:6)

- ".. ed essi, dopo che lo Spirito Santo fu sparso su loro, lo misero in pratica infatti è scritto che 'vendevano le possessioni ed i beni, e li distribuivano a tutti secondo il bisogno di ciascuno" (Atti 2:45)

- "non v'era alcun bisognoso fra loro; perché tutti coloro che possedevano poderi o case li vendevano, portavano il prezzo delle cose vendute, e lo mettevano ai piedi degli apostoli; poi, era distribuito a ciascuno, secondo il bisogno" (Atti 4:34,35)

            L'esempio di Barnaba poi è veramente convincente: egli era levita, cipriota di nascita, e conosceva la decima, ma... "avendo un campo, lo vendé, e portò i denari e li mise ai piedi degli apostoli" (Atti 4:36). Il Butindaro fa notare che Barnaba era un Levita, cioè un discendente di Levi. Ora, ogni Levita sapeva bene che, secondo la legge di Mosè, i Leviti avevano l'ordine di prendere le decime dal popolo, e di dare a Dio la decima delle decime riscosse dal popolo, e perciò anche Barnaba conosceva bene il comandamento attorno alla decima.

Ma egli, quando vendette il campo che era di sua proprietà, non portò solo la decima del danaro ricavato dalla vendita del suo podere, ma tutto il prezzo del campo. Cosa aveva spinto TUTTI COLORO che possedevano un immobile a vivere in maniera provvisoria ed aleatoria? L'attaccamento a Gesù Cristo e il vivere "nell'attesa del Suo ritorno".

 

CONCLUSIONE

I pastori tirano ad ingrandire le sale, a comprare i locali, a comprare casse acustiche, a fare trasmissioni televisive, a fare cose in grande e non hanno soldi abbastanza.

In certi casi i soldi non bastano mai, rispetto al tenore di vita che si vuole mantenere...

Che fare? Dove attingere i soldi? Come vendere le indulgenze? Come dannarsi l'anima ed avere tutto ciò che sta nei loro desideri? Come gareggiare con gli altri pastori che hanno il videoproiettore e il portatile? Come stampare i propri libri a spese della comunità?

Come spillar quattrini senza vendere il purgatorio?

La decima!

Rimane solo la decima, ultima cavolata della LEGGE MOSAICA. Un fittone radicale selvatico ed abusivo di un albero ormai innestato.

Ogni tanto rispunta....

Gesù aiutaci!

 

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Morale della favola : T'HANNO FREGATO !!!!



NON SO QUANTO GLI HAI DATO MA TROVATI UN BUON AVVOCATO E VEDI SE RIESCI A RECUPERARE TUTTO O PARTE DEI SOLDI CHE TI HANNO ESTORTO PERCHE' IL CONCETTO DI DECIMA , AL CRISTIANESIMO DEL NUOVO TESTAMENTO E' TOTALMENTE SCONOSCIUTO !!

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Morale della favola : T'HANNO FREGATO !!!!



NON SO QUANTO GLI HAI DATO MA TROVATI UN BUON AVVOCATO E VEDI SE

 RIESCI A RECUPERARE TUTTO O PARTE DEI SOLDI CHE TI HANNO ESTORTO

 PERCHE' IL CONCETTO DI DECIMA , AL CRISTIANESIMO DEL NUOVO

TESTAMENTO E' TOTALMENTE SCONOSCIUTO !!

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Caro Evergete,
nel mondo evangelico non funziona come nella chiesa cattolica in cui vi è un papa che detta regole un pò per tutte le chiese cattoliche.... noi come riferimento abbiamo solo la Bibbia e questa purtroppo è soggetta a volte a interpretazioni, alcune di queste porta la gente purtroppo a portare avanti i propri scopi e non Dio.
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si ambra ma continuo a non capire il mondo evangelico.

tu dici di avere come riferimento la Bibbia.

bene, anche il pastore di quella chiesa dice di avere come riferimento la Bibbia.

ma la Bibbia allora come si fa a sapere qualè la interpretazione giusta? allora meglio i cattolici che obbediscono al papa e anno una sola interpretazione.

ireneo, il tuo studio è molto lungo e pi non capisco come fai ad essere daccordo con questo butindaro che presumo sia un pastore su una cosa ed essere poi in disaccordo sulle altre, come tu stesso ai detto.

i miei dubbi restano in quanto voi dite di seguire la sola Bibbia e anche il pastore segue solo la Bibbia e anche questo butindaro presumo che segua solo la bibbia.

ma le versioni sono differenti

e allora qual'è quella giusta?

come orientarsi?
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Re:
Ireneo1991, 17/11/2008 13.24:

X EVERGETE

Morale della favola : T'HANNO FREGATO !!!!



NON SO QUANTO GLI HAI DATO MA TROVATI UN BUON AVVOCATO E VEDI SE

 RIESCI A RECUPERARE TUTTO O PARTE DEI SOLDI CHE TI HANNO ESTORTO

 PERCHE' IL CONCETTO DI DECIMA , AL CRISTIANESIMO DEL NUOVO

TESTAMENTO E' TOTALMENTE SCONOSCIUTO !!




beh veramente io mi sto informando, semmai anno fregato voi cioe tutti gli evangelici che pagano la decima, come il mio amico, tutti dite di seguire la sola Bibbia, eppure avete interpretazioni diverse e lui e la sua famiglia seguono questa chiesa evangelica da molti anni, e così tanti come lui.






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Carissimo Evergete ,

allora hanno fregato il tuo amico evangelico (pentecostale ?)  !! Non si scappa ! Non ci mettere la mano sul fuoco che "freghino" solo a "noi evangelici" .....Conosci la setta dei Neocatecumenali ?? Sono cattolici come te ...eppure guarda che cosa hanno combinato a Catania (ed in tutto il resto d'Italia e del mondo ......) :


PASSATI PER IL CAMMINO. INTERVISTA A UNA COPPIA DI EX NEOCATECUMENALI    
05/04/2003

 CATANIA-ADISTA. Hermine Niess (ma in Italia tutti la chiamano Marina), è una donna austriaca di 61 anni. Dal 1972 è sposata con Concetto Bonaccorso, che oggi ha 57 anni. Dal loro matrimonio sono nati tre figli: Raffaella, Elisabetta ed Alfredo. Concetto e Marina per 15 anni sono stati nel Cammino neocatecumenale: hanno perciò avuto modo di conoscerlo in profondità, arrivando anche a diventare catechisti del movimento. Poi, dopo un periodo di sofferto travaglio, hanno deciso di chiudere quell'esperienza, rileggendo criticamente le loro scelte e le enormi contraddizioni che sembrano attraversare questa discussa esperienza di vita cristiana, che ha ricevuto solo pochi mesi fa (era il 29 giugno 2002) l'approvazione pontificia. Hanno recentemente scritto un dettagliato racconto dei loro anni trascorsi nel Cammino, pubblicato sull'ultimo numero de "Il cristiano fedele", foglio settimanale della parrocchia Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, la parrocchia dove è parroco don Elio Marighetto, sacerdote che da anni studia il movimento fondato da Kiko Argüello e Carmen Hernandez. Li abbiamo intervistati, chiedendo loro di raccontarci il Cammino visto "dal di dentro".

M: Innanzitutto voglio premettere che con la mia testimonianza voglio rendere un servizio alla Chiesa, non denigrarla. Io amo la Chiesa. La mia intenzione è solo quella di fare luce su una realtà che tradisce gli ideali evangelici. Ritengo che sul Cammino neocatecumenale sia necessario fare opera di verità. Da quando ne sono uscita, poi, la mia vita è diventata più serena. Vorrei che la stessa cosa potesse avvenire anche per altre persone, che magari si trovano ancora, tra mille conflitti, all'interno di questa esperienza. Tanti vivono infatti situazioni di dubbio, di conflitto o di rassegnazione all'interno del movimento, in uno stato di sudditanza senza speranza di riscatto.

Quanto tempo siete stati nel Cammino?
M
: Siamo entrati nel Cammino nel 1984 e ne siamo usciti nel 1999. Ho conosciuto il Cammino neocatecumenale grazie alla mia professione di fisioterapista. Fu la madre d'una bambina che avevo in cura a farci conoscere questa realtà. Volevo da tempo provare a fare un'esperienza coinvolgente a livello umano e religioso; così accolsi il suo invito a partecipare agli incontri.

Che ruolo avevate all'interno del Cammino?
M: Siamo arrivati ad essere nominati catechisti, anche se non abbiamo mai effettivamente esercitato questa funzione. All'interno del Cammino c'è una rigida gerarchia per cui le persone che hanno cariche inferiori devono sempre rendere conto di ciò che fanno e di ciò che succede nei loro gruppi alle persone di grado superiore, fino a Kiko e Carmen che sono al vertice di questa piramide. Ci sono "capi catechisti" in ogni diocesi, che riferiscono direttamente a Kiko. Le decisioni prese in quella sede vengono trasmesse, attraverso la Convivenza di Riporto, ai catechisti regionali. Questi, le comunicano ai catechisti provinciali e a quelli delle singole comunità.

Dove stava la vostra comunità?
M: Nella parrocchia di Crocifisso dei Miracoli, a Catania. La nostra comunità inizialmente era formata da trenta-quaranta persone. Però adesso non c'è più quasi nessuno di quel gruppo: sono tutti usciti o in crisi. Quando le comunità diventano troppo piccole spesso viene fatta una fusione con un'altra comunità che si trovi nella stessa tappa del cammino: così è accaduto anche alla nostra. Queste fusioni creano spesso grandissime tensioni, perché ciascuna comunità è abituata a vivere in maniera separata, con dinamiche particolarissime. Quando più comunità vengono a contatto la cosa non è facile.

Qual è la ragione per cui voi siete usciti?
M: La ragione fondamentale è che ci siamo accorti che c'era una pressione incredibile esercitata dall'esterno sulla nostra vita personale, intima, che era esposta davanti a tutti. La mia vita matrimoniale, la mia situazione economica, tutto era sottoposto al giudizio. Spesso ci veniva chiesto conto del fatto che non pagavamo regolarmente la decima su tutto ciò che guadagnavamo, oppure che i soldi raccolti non erano sufficienti alla sopravvivenza della comunità.
C: Dovevamo dare il denaro. Se qualcuno non dava tutti i soldi richiesti era considerato un avido, un vigliacco, uno legato agli idoli. Dovevamo mettere i soldi in un sacco nero. Quindi teoricamente non c'era controllo sui soldi che ciascuno donava. Però si sapeva che tipo di reddito poteva avere ciascuno di noi. Quindi, a fine raccolta, i catechisti sapevano quanto, più o meno, doveva esserci nel sacco. Se la cifra non corrispondeva a questi calcoli, venivamo rimproverati aspramente.

Da che momento del Cammino cominciavano a richiedere la decima?
C: Dal momento della preghiera, che corrisponde al secondo passaggio, dopo 3-4 anni circa.

Come e quando si svolgono gli scrutini?
C: Sono i catechisti a decidere quando la comunità è pronta a passare ad una fase successiva del cammino. Solo allora i membri della comunità vengono interrogati dai catechisti, che fanno domande riguardanti la vita personale, per saggiare il livello di conversione alla fede di ciascuno. Gli scrutini si svolgono all'interno di saloni parrocchiali o in qualche salone degli alberghi dove si svolgono le convivenze. Di solito si svolgono la sera, dopo le 21 (e si protraggono, a volte, fino all'1.30). Ogni membro della comunità viene a turno fatto sedere avanti al crocifisso e di fronte all'équipe di catechisti e l'interrogatorio avviene davanti a tutti gli altri fratelli. La croce serve per far vedere, come prescrive Kiko, che i candidati si trovano davanti a Cristo, per cui in nessun modo si può mentire o essere reticenti. Le domande sono a tutto campo, e i catechisti non hanno riguardo per alcun tipo di privacy. Non fanno mai domande di carattere trascendente, ma si soffermano sempre a chiedere dei nostri rapporti coniugali, familiari, sessuali, sociali, lavorativi, ecc.

Da chi è composta l'équipe che compie lo scrutinio?
C: Interamente da laici, ad eccezione d'un membro che è il presbitero. Il suo ruolo però è del tutto marginale: i nostri scrutini erano sempre guidati dai laici. Se il sacerdote interviene è sempre per confermare quanto detto dai catechisti. Finito lo scrutinio, i catechisti si ritiravano per decidere tra loro se il candidato era o meno idoneo ad essere ammesso alla tappa successiva.
Spesso i contenuti dell'interrogatorio erano drammatici e succedeva che la gente si mettesse a piangere disperata. Alla presenza dei propri figli, genitori, consorti, si venivano a sapere particolari intimi, come le infedeltà coniugali. Ricordo che una coppia, davanti a tutti, apprese dalla figlia che aveva rapporti prematrimoniali col fidanzato. In un'altra occasione una donna raccontò i desideri sessuali del marito nei suoi confronti, per difendersi dalle accuse dei catechisti che ritenevano la coppia "chiusa alla vita".

Che vuol dire "chiusi alla vita"?
C: I neocatecumenali sostengono che nella Chiesa non è ammesso alcun metodo contraccettivo, neanche quelli naturali. Così chiunque aveva rapporti sessuali doveva evitare qualunque forma di controllo, fosse anche quello semplicissimo del calcolo dei giorni di maggiore o minore fertilità. Noi assistevamo attoniti agli interrogatori degli scrutini; però spesso questo tipo di situazioni creavano anche pettegolezzi e maldicenze tra di noi, specie su quelle persone che, prima di crollare di fronte ai catechisti, avevano sempre conservato ai nostri occhi un'aurea di santità. Ad ascoltare queste cose si diventa progressivamente cinici, insensibili alle sofferenza altrui. Ma l'intromissione nella vita privata delle persone non avviene solo durante gli scrutini. Se c'era ad esempio qualcuno che nella comunità non era ancora sposato, veniva preso di mira: gli dicevano "ma tu cosa cerchi?", "perché non ti sposi", "se sei ancora celibe vuol dire che ti masturbi, che non vivi in maniera casta", ecc. Insomma, per loro ad una certa età bisognava per forza o sposarsi o intraprendere la vita religiosa, altrimenti si era nel peccato. Assurdo. Per quanto riguarda la vita religiosa femminile, poi, per i neocatecumenali esistono solo le suore di clausura. Le altre suore per loro non servono.

Eravate sempre costretti o confessavate le vostre colpe anche in assenza di una sollecitazione esplicita?
C: Spesso le persone erano così soggiogate da queste dinamiche che confessavano cose intime anche quando non era esplicitamente richiesto. Questo ad esempio avveniva quando qualcuno di noi offriva una "testimonianza" del proprio cammino nella fede: in una assemblea regionale, un membro di un'altra comunità disse davanti a circa 300 persone di essersi unito a sua moglie durante la giornata trascorsa in albergo. A volte si confessavano colpe inventate o ingigantite, per non correre il rischio di essere chiamati davanti a tutti falsi o ambigui. Far vedere a tutti d'essere peccatori era quasi un motivo d'orgoglio, perché chi non aveva nulla da raccontare era visto da noi come un fariseo.

Se uno si rifiuta di raccontare?
C: Non era in comunione con la comunità e con Dio.

E il passaggio lo faceva lo stesso?
C: No, veniva respinto.

Succedeva?
C: A volte sì.

Chi conduceva gli scrutini della vostra comunità?
C: I catechisti della parrocchia di S. Leone Vescovo, a Catania; ma da dove venissero i nostri catechisti conta poco: gli scrutini li fanno nello stesso modo in tutto il mondo.

Non avevate catechisti interni alla vostra comunità parrocchiale?
C: I primi tempi avevamo catechisti del crocifisso dei Miracoli, la nostra parrocchia; dopo lo Shemà (una tappa del Cammino) abbiamo fatto la fusione con un'altra comunità che aveva catechisti di livello più alto, che venivano dalla I comunità di S. Leone, che è qui a Catania la parrocchia di riferimento per i neocatecumenali di tutta la città; un po' come lo è quella dei Martiri Canadesi a Roma.

Durante la Redditio la confessione viene resa non solo di fronte alla comunità neocatecumenale, ma di fronte a tutta l'assemblea riunita in Chiesa. È vero?
M: Questo è stato un altro motivo per cui sono uscita. Avevo fatto testimonianze davanti a mille, duemila persone. Ero stufa… La Redditio è la prima volta nel Cammino in cui recitiamo il credo. Prima di recitarlo, con la mano appoggiata alla croce, raccontiamo come era la nostra vita e come è diventata dopo aver conosciuto il Cammino. Per questa trasformazione avvenuta nella nostra vita affermiamo: "Credo in Dio Padre onnipotente, ecc…". Per l'occasione ci chiedono di invitare in chiesa amici, conoscenti, vicini di casa. E noi raccontiamo tutto, senza essere reticenti su nessun aspetto, anche il più intimo, della nostra vita.

Se qualcuno di voi dissentiva sul modo in cui i catechisti gestivano la comunità o sui contenuti delle catechesi?
C: Eravamo sempre d'accordo. Quando c'era qualche problema ci dicevano che loro erano gli annunciatori del kerigma, gli angeli inviati in nostro aiuto, le persone scelte da Dio per guidarci, che dovevamo rimanere al nostro posto. Se perseveravamo nella contestazione, voleva dire che eravamo presi dal demonio.
M: In principio qualcuno, anche mio marito, voleva esprimere dei dubbi, a volte polemizzare con alcune scelte: gli veniva detto che doveva limitarsi ad ascoltare, quasi non fosse in grado di intendere e di volere, e che potevamo solo essere guidati. Un giorno un catechista ci ha detto che tra di noi non ci sarebbe mai stata amicizia.

Cosa intendeva?
M: Che il loro compito era quello di farci da guide, non di esserci amici. Ricordo che durante le convivenze i catechisti mangiavano separati dagli altri membri della comunità, e non rivolgevano mai qualche battuta amichevole nei confronti degli altri. Erano staccati da noi, quasi fossimo sudditi verso i quali un gesto di convivialità poteva diminuire la loro autorità. Quando, nell'ultima Convivenza alla quale presi parte, durante la Penitenziale, quando ormai ero già piena di dubbi laceranti, dovuti anche alla lettura di un libro sul Cammino, parlai di queste cose con un prete, lui mi rispose che dovevo rimanere nel Cammino e, con tono risoluto, mi ordinò di bruciare quel libro. D'altra parte i catechisti dicevano di fare tutto in nome della Chiesa, per cui in qualche modo noi ci fidavamo ciecamente, tacitando i nostri dubbi e le nostre ritrosie. Quando poi parlavano i catechisti noi, io per prima, eravamo letteralmente terrorizzati. Io a volte per l'emozione sentivo di dovere andare in bagno.

Sono ricchi i catechisti?
M: Io non ho avuto la possibilità di verificarlo personalmente. Certo, come condizione economica quasi tutti i catechisti sono agiati: medici, professionisti… Però quando c'erano le convivenze loro non pagavano mai l'albergo, erano "i fratelli" a pagare per loro. Questo lo so con certezza perché, essendo stata nominata catechista, in una convivenza di ascolto sono stata esentata dal pagare.

Oltre la decima che altre richieste di denaro venivano fatte?
M: Per i seminari Redemptoris Mater, per i viaggi dei catechisti missionari… Quando c'era qualche passaggio che richiedeva la loro presenza, loro dovevano tornare, fosse pure per tre giorni, nelle loro città. Le spese dei loro viaggi le sostenevano le comunità più anziane della loro parrocchia di provenienza. Poi c'erano le raccolte per il Monte delle Beatitudini, in Terra Santa, dove si trova il centro di spiritualità neocatecumenale, le spese per pagare le baby sitter che le sere in cui ci sono le riunioni tengono i bambini piccoli dei membri della comunità.
Le racconto un fatto emblematico: le raccolte vengono fatte con un sacco nero, all'interno del quale ognuno deposita la sua offerta. Così ciascuno è libero di mettere quello che si sente. Anzi, ci veniva detto che dal sacco noi, se ne avevamo bisogno, potevamo anche prelevare liberamente dei soldi. Ma i sacchi per le raccolte erano di dimensioni enormi, sicché i soldi si trovavano sempre in fondo e per raccoglierli bisognava immergere il braccio in profondità. Così, se qualcuno voleva prendere e non versare denaro, se ne accorgevano tutti!

A parte i soldi vi chiedevano anche altri regali?
M: Non ci chiedevano mai espressamente dei regali a titolo personale ma di rinunciare all'attaccamento materiale. Durante lo Shemà (una particolare catechesi per scrutare il proprio attaccamento agli idoli, in preparazione al II passaggio), i catechisti chiedono ai candidati di staccarsi dai loro idoli, da mammona. Ci dicevano che eravamo idolàtri. Per testimoniare il nostro ripudio dei beni materiali ci chiedevano atti concreti, donazioni anche consistenti. Qualcuno è arrivato a donare anche beni immobili come terreni o appartamenti. In un'occasione ricordo che donai un anello con brillanti che avevo ricevuto da mio marito. In quella raccolta, che era destinata al finanziamento dei Redemptoris Mater non era stata raggiunta la cifra in denaro sufficiente; quindi, per raggiungerla, i catechisti ci dissero che potevamo anche offrire gli oggetti di valore che possedevamo. Prima di arrivare alla cifra desiderata si facevano anche tre o quattro giri con il sacco nero. Questa continua richiesta di denaro è stata una delle ragioni che mi ha fatto decidere di uscire. Spesso tornavo a casa senza più una lira.

Quante volte all'anno avvenivano queste raccolte?
C: Quando c'era la convivenza generale, una volta all'anno, all'inizio di autunno, per le convivenze regionali, poi ogni volta che si faceva una convivenza per il passaggio ad un'altra tappa del Cammino. Dopo il secondo passaggio veniva richiesta la decima, che si effettuava una volta al mese. Prima di allora, comunque, ogni settimana venivano fatte raccolte libere, per far fronte alle spese per la cura della sala dove si riuniva la comunità, per gli arredi sacri, ecc.

La celebrazione dell'eucarestia la facevate separatamente dal resto della comunità parrocchiale?
M: Sì, anche se era difficile trovare tanti sacerdoti disponibili il sabato sera. Perché ogni comunità celebra separatamente dall'altra.

Non vi sembrava strano fare la messa in questo modo?
C: Ora sì, ma allora ci sembrava naturale. Anche perché durante le celebrazioni, dopo la lettura del vangelo, c'erano le risonanze, ossia chi voleva poteva liberamente dire ciò che la Parola di Dio aveva comunicato alla sua vita, in termini molto concreti, quotidiani. Insomma, si creava un problema di riservatezza, anche nei confronti delle altre comunità; ci sembrava naturale che non venissero a sapere le nostre cose. Poi, purtroppo, le questioni personali non rimanevano mai nell'ambito della comunità.

Parliamo della confessione personale con il sacerdote…
M: L'unica persona che aveva un minimo di benevolenza nei nostri confronti era il sacerdote. Quindi per noi era comunque importante confessarci da lui, ottenere un poco di conforto. D'altra parte il presbitero era nella nostra stessa condizione: anche lui era nel Cammino, anche lui doveva fare le proprie confessioni davanti a noi. A noi era prescritto di non scendere mai ad un livello troppo personale con lui. Dovevamo limitarci a dirgli i peccati che avevamo commesso. A lui, allo stesso modo, era consentito solo di ascoltare la nostra confessione e di darci l'assoluzione. Non poteva in nessun modo farci la direzione spirituale, darci suggerimenti, incoraggiamenti. Quello era compito esclusivo dei catechisti. Insomma, del sacramento rimaneva solo l'aspetto più formale.

Come avveniva la confessione?
C: Ci si siedeva in cerchio per la liturgia penitenziale. Veniva letta la Parola di Dio, poi i sacerdoti si ponevano in mezzo al cerchio, si confessavano sottovoce uno con l'altro davanti a noi e dopo, in piedi, attendevano che anche noi ci confessassimo. Solo che era difficile, visto che l'ambiente non era parti-colarmente grande, che mentre ci si confessava la gente intorno non udisse ciò che si diceva. Allora per ovviare a questo durante le confessioni l'assemblea intonava dei canti, però tra un canto e l'altro c'era silenzio; allora bisognava stare attenti ad abbassare ulteriormente il tono della voce per non essere ascoltati.

È vero che dentro il Cammino si incita all'endogamia, cioè a sposarsi con persone interne al movimento?
M: Verissimo. Ho fatto così anch'io con mia figlia. Lei stava con un ragazzo che non era nel Cammino. Gli ho detto tante volte di farlo venire alle catechesi, ma lui non voleva. Io tormentavo mia figlia dicendogli che quel ragazzo non pensava secondo Cristo, che era lontano dalla Chiesa, la spingevo a lasciarlo. Nella mia casa sono avvenute litigate furibonde... era una cosa indescrivibile! Mia figlia alla fine è uscita dal Cammino. D'altra parte i catechisti ci dicevano sempre che era meglio costruirsi una famiglia vera, cristiana, con quelli che loro definivano "i figli di Israele": il paradosso è che "figli di Israele" erano considerati solo gli appartenenti al Cammino, per cui tra un ateo, un musulmano e un cristiano che non frequentava le catechesi per loro non c'era poi molta differenza.

Capitolo eucarestia: cosa mi dice?
M: Tremendo: anzitutto il Cammino, per l'eucarestia, usa il pane azzimo che molto più facilmente lascia briciole. Nessuno poi aveva cura di raccogliere queste briciole, che cadevano spesso per terra. I neocatecumenali non credono al sacrificio dell'eucarestia. Il pane consacrato doveva essere consumato tutto durante la celebrazione. E dopo? Non sono certa che per loro alla fine della Messa quel Pane fosse ancora il Corpo di Cristo dato che non si curavano minimamente delle briciole finite inavvertitamente per terra. Un sacerdote del Cammino che fa il cappellano militare a Livorno, con i parà della Folgore, un giorno mi disse: ma a che serve il tabernacolo? I primi cristiani non ce l'avevano!

Come avete accolto a giugno l'approvazione?
M: Per me è stato un dramma. Il cappellano militare a cui ho prima accennato me l'ha detto il giorno prima che la notizia fosse ufficiale. Ho pensato: ma dove è il papa? Mi sono sentita tradita dalla mia stessa Chiesa, quella che amo come una madre.

Voi eravate anche in contatto con l'arcivescovo di Cata-nia, mons. Bommarito…
C: Fu lui a contattarci perché voleva avere da noi una testimonianza. Se ne servì quando all'inizio del 2002 scrisse la sua lettera ai neocatecumenali.

E il successore di Bommarito, mons. Gristina, che posizione ha assunto?
M: So che a fine gennaio ha celebrato in cattedrale una messa di ringraziamento per l'approvazione del Cammino. Ma ormai non credo che nessun vescovo si possa sottrarre a queste celebrazioni ufficiali…
Chi è rimasto dentro, come vi tratta?
M: Siamo stati totalmente emarginati. Alcuni ci guardano con compassione o disprezzo, altri neanche ci guardano. Kiko stesso dice che nella Chiesa sono necessari i Giuda. Io sono una di quelli. Se non avessi la fede nella Chiesa, mi deve credere, sarei disperata. Ci sono stati anche suicidi nel Cammino.

Ci sono stati suicidi?
M: Ho ascoltato testimonianze di persone come me che affermano che qualche fratello uscito dal movimento è arrivato a suicidarsi per la solitudine e le sofferenze procurate loro. Io stessa conosco una sorella che, abbandonato il Cammino, ha tentato di uccidersi.

da ADISTA del 5.4.



Se ci stanno i furbi tra noi "protestanti" che siamo solo 400.000 in Italia (contando pure i cani ed i gatti ) pensa un po' quanti ce ne debbono stare tra voi cattolici che siete 30 milioni solo nel Belpaese !!



Ireneo

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come orientarsi?



Con la saggezza che il nostro amato Signore ci ha dato.....

Molte delle chiese in cui si paga la decima si basano molto sui sentimenti, e poco sullo studio della parola, molte chiese pentecostali fanno dei bellissimi culti, pieni di canti e a volte anche balli, ma poi quando ci parli sanno veramente poco di ciò che è scritto veramente....

Dio ci parla si atraverso lo Spirito Santo, ma se non si ha una buona conoscenza della parola può capitare che si scelga quello che ci fà più comodo più tosto quello che veramente è da Dio.

Proverbi ci dice di essere sempre pronti a studiare ed è questa l'arma vincente che ci fa capire cosa veramente Dio vuole da noi.

Dio ci ha dato l'intelligenza e ci da se stesso atraverso il Suo Spirito quando ci covertiamo a Lui, quindi bisogna aver fede in Lui e non stancarsi mai di ricercarlo nella sua giusta legge.

Pace Ambra


Tu mantiene in una pace perfetta colui la cui mente rimane ferma in te, perché confida in te.
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innanzitutto ireneo, quella intervista è un po' vecchiotta del 2003 e poi adista è molto nota per essere anti-cattolica quindi non mi spiega nulla.
poi i neocatecumeni non sono una setta ma un movimento cui anno lo statuto approvato: se fosse vero stanne certo che il papa non avrebbe approvato lo statuto.

ci sono nella chiesa cattolica delle comunità che si autotassano per poi in estate ad esempio fare dei viaggi assieme e usano la decima ma sono consenzienti che la decima non sia biblica ma non nelle vostre comunità evangeliche dove in quella del mio amico il pastore continua a ripetere che bisogna dare la "decima di tutto cio che si guadagna al Signore" e in tanti pagano.

i tuoi sermoni sono troppo lunghi per me, scusami ma non ce la faccio a leggere tutto.

x ambra

le tue sono belle parole, ma restano parole, nientaltro.
avete lo spirito santo che vi guida e vi spiega la parola di Dio eppure ogni chiesa spiega la Bibbia a modo loro e non avete risposto alla mia domanda che vi facevo e che ripeto qui:

i miei dubbi restano in quanto voi dite di seguire la sola Bibbia e anche il pastore segue solo la Bibbia e anche questo butindaro presumo che segua solo la bibbia.

ma le versioni sono differenti

e allora qual'è quella giusta?

come orientarsi?

Ps la chiesa del mio amico si chiama chiesa evangelica internazionale.
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Ci sono molti movimenti diversi anche tra di voi.... ci sono i neocatecumenali, i carismatici, i francescani ecc.

Ognuno sceglie il posto che più gli conviene e gli si addice, se sei un tipo a cui piace cantare e avere comunione in Spirito, sceglierai i carismatici....  se invece vuoi studiare la Bibbia magari i Neocatecumenali... questo succede un pò anche da noi.

Io frequento una chiesa simile più ai vostri Neocatecumenali, dove si studia molto di più, piuttosto che una vostra chiesa carismatica che somiglia molto di più a i nostri pentecostali.

Tra di noi funziona un pò così, ognuno è libero di scegliere la propria chiesa e il proprio movimento, come lo chiamate voi.... ma alla fine, e parlo per me, io ho scelto una chiesa dove mi trovo più a mio agio, sia dottrinalmente che come conduzione....
Essendo però tutti diversi è normale che ognuno poi prenda la srada che più gli si addice, quando ho scelto la chiesa da frequentare ne conoscevo già diverse di chiese evangeliche, ma alla fine ho scelta per quella dove ho sentito che il Signore mi guidava, e che era più conforme a quello che avevo studiato e meditato personalmente.

Io ho tantissimi amici pentecostali, con cui codivido molte cose in comune, mentre le cose che non condividiamo (tipo appunto la decima), sono introduzioni a confronti ma mai a liti.... e questo perché ci amiamo alla luce di Dio, e siamo tutti suoi figli e poco importano i cavilli dottrinali di fronte alla fratellanza e la comunione.

So che funziona così anche da voi, quindi perchè ti stupisci che ci siano diversi movimenti?

Sulla questione dottrina poi, come ti dicevo anche più sù, noi abbiamo la Bibbia e non il papa che indica a tutti la stessa strada.... ma dato che noi non crediamo nell'infallibilità degli uomini, cosa ci vuoi fare.... preferisco tante chiese e tante dottrine diverse, più tosto di fidarmi di un'uomo fallibile come tutti noi, per quanto esso possa essere santo.

Ovviamente questo è il mio modo di pensare e la scelta che ho fatto, e che personalmente mi da gioia e serenità nonostante le nostre differenze.... ma non pretendo che anche tu condivida il nostro pensiero.

Pace Ambra




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Re:
Ci sono molti movimenti diversi anche tra di voi.... ci sono i neocatecumenali, i carismatici, i francescani ecc.

Ognuno sceglie il posto che più gli conviene e gli si addice, se sei un tipo a cui piace cantare e avere comunione in Spirito, sceglierai i carismatici.... se invece vuoi studiare la Bibbia magari i Neocatecumenali... questo succede un pò anche da noi.

SCUSA SE USO IL MAIUSCOLO, MA LO FACCIO SOLO PER DISTINGUERE IL MIO CARATTERE DAL TUO. NON è LA STESSA COSA QUELLO CHE TU DICI RIGUARDO AI MOVIMENTI CATTOLICI RISPETTO ALLE CHIESE EVANGELICHE DI CUI ASPETTO ANCORA LE RISPOSTE CHE HO MESSO. DA QUELLO CHE SO E PENSO CHE CI SIANO NODERATORI CATTOLICI A CUI POTETE CHIEDERE, QUALUNQUE MOVIMENTO DIVERSO NELLA CHIESA CATTOLICA PROFESSA UNA SOLA DOTTRINA, NON CI SONO ALCUNI CHE CREDONO NELLA DECIMA E ALTRI NO, OPPURE ALCUNI CHE CREDONO NELLA TRINITA E ALTRI NO, E' IL TIPO DI CAMMINO CHE LI DISTINGUE L'UNO DALL'ALTRO MA COME DOTTRINA SONO TUTTI UGUALI, TUTTI IN OBBEDIENZA AL SANTO PADRE, ALTRIMENTI SAREBBE IL CAOS

Io frequento una chiesa simile più ai vostri Neocatecumenali, dove si studia molto di più, piuttosto che una vostra chiesa carismatica che somiglia molto di più a i nostri pentecostali.

Tra di noi funziona un pò così, ognuno è libero di scegliere la propria chiesa e il proprio movimento, come lo chiamate voi.... ma alla fine, e parlo per me, io ho scelto una chiesa dove mi trovo più a mio agio, sia dottrinalmente che come conduzione....

TU AI DETTO PRIMA DI FREQUENTARE UNA CHIESA SENZA PASTORE, ORA COME PUO REGGERSI UNA CHIESA SENZA UN CAPO? SENZA UN PASTORE CHE VI GUIDA? NON ESISTEVA AI TEMPI DI GESù FIGURIAMOCI ADESSO, COMUNQUE LE MIE DOMANDE ERANO ALTRE

Essendo però tutti diversi è normale che ognuno poi prenda la srada che più gli si addice, quando ho scelto la chiesa da frequentare ne conoscevo già diverse di chiese evangeliche, ma alla fine ho scelta per quella dove ho sentito che il Signore mi guidava, e che era più conforme a quello che avevo studiato e meditato personalmente.

Io ho tantissimi amici pentecostali, con cui codivido molte cose in comune, mentre le cose che non condividiamo (tipo appunto la decima), sono introduzioni a confronti ma mai a liti.... e questo perché ci amiamo alla luce di Dio, e siamo tutti suoi figli e poco importano i cavilli dottrinali di fronte alla fratellanza e la comunione.

So che funziona così anche da voi, quindi perchè ti stupisci che ci siano diversi movimenti?

NON E LA STESSA COSA AMBRA. SE VOI DITE DI RIFERIRVI SOLO ALLA BIBBIA E PUO ESSERE UNA COSA GIUSTA, COME FATE POI A DECIFRARE LA STESSA, LASCIANDOVI GUIDARE DALLO SPIRITO SANTO E POI INTERPRETATE UNO DIFFENTE ALL'ALTRO? LO SPIRITO NON è UNO? COME PUO DIRE A TE CARNE E A UN'ALTRO PESCE? O NON E' LO SPIRITO CHE PARLA OPPURE VOI NON SAPETE LEGGERE LE INTERPRETAZIONI CHE LUI VI DA. FORSE SEMBRERO' DURO NELLE MIE PAROLE MA PENSO E RIPENSO SEMPRE A QUESTE COSE E RIPETO AL MIO AMICO DI RIFLETTERE SU QUESTO.
LO SPIRITO è UNO E PARLA ALLO STESSO MODO A TUTTI NOI, ANCHE A ME QUANDO MI ACCOSTO ALLA BIBBIA, E SE PARLA ALLO STESSO MODO COME MAI OGNUNO DA UNA INTERPRETAZIONE DIVERSA E TUTTI I PASTORI SONO UNTI DALLO SPIRITO SANTO?

LO STESSO BUTINDARO O LETTO CHE E' UN PASTORE ANCHE LUI EPPURE IRENEO DICE CHE IN QUESTO STUDIO SULLA DECIMA SI TROVA DACCORDO E SULL'ALTRO, SUL BATTESIMO NO, CHE SIGNIFICA QUESTO, CHE SUL NBATTESIMO NON ERA ISPIRATO DALLO SPIRITO SANTO?

ALLORA COME SI FA A DISCERNERE QUALE E' VERAMENTE LA VOLONTA' DI DIO?

Sulla questione dottrina poi, come ti dicevo anche più sù, noi abbiamo la Bibbia e non il papa che indica a tutti la stessa strada.... ma dato che noi non crediamo nell'infallibilità degli uomini, cosa ci vuoi fare.... preferisco tante chiese e tante dottrine diverse, più tosto di fidarmi di un'uomo fallibile come tutti noi, per quanto esso possa essere santo.

Ovviamente questo è il mio modo di pensare e la scelta che ho fatto, e che personalmente mi da gioia e serenità nonostante le nostre differenze.... ma non pretendo che anche tu condivida il nostro pensiero.

Pace Ambra

NON CREDO CHE LA TUA SCELTA DI DIVENRE EVANGELICA SIA DOVUTA SOLO AL FATTO DI ESSERE FALLIBILI O MENO.
DOVRESTI RIFLETTERE DI PIù AMBRA SULLA TUA SCELTA, SONO DACCORDO CHE IL PAPA SIA FALLIBILE A LIVELLO UMANO, E' UN PECCATORE COME ME E COME TE MA SULE DOTTRINE LA CHIESA CATTOLICA HA UNA SOLA VOCE, UNA SOLA VERITA' NON TANTE COME LE VOSTRE, LO SPIRITO CHE PARLA E' UNO E UNA DOVREBBE ESSERE ANCHE LA DOTTRINA VOSTRA COME QUELLA DELLA CHIESA.

SE LEGGI IL PENSIERO DEL SANTO PADRE, ESSO E' UNO CON TUTTA LA CHIESA, QUELLI CHE LA PENSANO DIVERSAMENTE NON FANNO PARTE DELLA CHIESA CATTOLICA.

RIPETO: CON LA SOLA BIBBIA COME FACCIO A DISCERNERE SE DEVO O NO PAGARE LA DECIMA VISTO CHE TUTTI I PASTORI SONO ISPIRATI DALLO SPIRITO SANTO E LA PENSANO DIFFERENTEMENTE UNO DALL'ALTRO?

PACE ANCHE A TE
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Talvolta è meglio non aprire la bocca che farlo e dimostrare apertamente quello che sei.....
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SCUSA SE USO IL MAIUSCOLO, MA LO FACCIO SOLO PER DISTINGUERE IL MIO CARATTERE DAL TUO. NON è LA STESSA COSA QUELLO CHE TU DICI RIGUARDO AI MOVIMENTI CATTOLICI RISPETTO ALLE CHIESE EVANGELICHE DI CUI ASPETTO ANCORA LE RISPOSTE CHE HO MESSO. DA QUELLO CHE SO E PENSO CHE CI SIANO NODERATORI CATTOLICI A CUI POTETE CHIEDERE, QUALUNQUE MOVIMENTO DIVERSO NELLA CHIESA CATTOLICA PROFESSA UNA SOLA DOTTRINA, NON CI SONO ALCUNI CHE CREDONO NELLA DECIMA E ALTRI NO, OPPURE ALCUNI CHE CREDONO NELLA TRINITA E ALTRI NO, E' IL TIPO DI CAMMINO CHE LI DISTINGUE L'UNO DALL'ALTRO MA COME DOTTRINA SONO TUTTI UGUALI, TUTTI IN OBBEDIENZA AL SANTO PADRE, ALTRIMENTI SAREBBE IL CAOS [/QUOTE]

Forse la vostra dottrina è la stessa, ma so per certo che ci sono diatribe anche nei vostri movimenti, e questo succede perché non bisogna  mai dimeticarci che siamo esseri fallibili e umani.


TU AI DETTO PRIMA DI FREQUENTARE UNA CHIESA SENZA PASTORE, ORA COME PUO REGGERSI UNA CHIESA SENZA UN CAPO? SENZA UN PASTORE CHE VI GUIDA? NON ESISTEVA AI TEMPI DI GESù FIGURIAMOCI ADESSO, COMUNQUE LE MIE DOMANDE ERANO ALTRE



Il nostro capo caro Evergete è Cristo, non un pastore o un prete, e la nostra chiesa si fa guidare da delle persone che noi stessi abbiamo scelto per parlarci di Lui e studiarlo insieme, ma nessuno mai si può sostituire a Lui.


NON E LA STESSA COSA AMBRA. SE VOI DITE DI RIFERIRVI SOLO ALLA BIBBIA E PUO ESSERE UNA COSA GIUSTA, COME FATE POI A DECIFRARE LA STESSA, LASCIANDOVI GUIDARE DALLO SPIRITO SANTO E POI INTERPRETATE UNO DIFFENTE ALL'ALTRO? LO SPIRITO NON è UNO? COME PUO DIRE A TE CARNE E A UN'ALTRO PESCE? O NON E' LO SPIRITO CHE PARLA OPPURE VOI NON SAPETE LEGGERE LE INTERPRETAZIONI CHE LUI VI DA. FORSE SEMBRERO' DURO NELLE MIE PAROLE MA PENSO E RIPENSO SEMPRE A QUESTE COSE E RIPETO AL MIO AMICO DI RIFLETTERE SU QUESTO. LO SPIRITO è UNO E PARLA ALLO STESSO MODO A TUTTI NOI, ANCHE A ME QUANDO MI ACCOSTO ALLA BIBBIA, E SE PARLA ALLO STESSO MODO COME MAI OGNUNO DA UNA INTERPRETAZIONE DIVERSA E TUTTI I PASTORI SONO UNTI DALLO SPIRITO SANTO?
LO STESSO BUTINDARO O LETTO CHE E' UN PASTORE ANCHE LUI EPPURE IRENEO DICE CHE IN QUESTO STUDIO SULLA DECIMA SI TROVA DACCORDO E SULL'ALTRO, SUL BATTESIMO NO, CHE SIGNIFICA QUESTO, CHE SUL NBATTESIMO NON ERA ISPIRATO DALLO SPIRITO SANTO?

ALLORA COME SI FA A DISCERNERE QUALE E' VERAMENTE LA VOLONTA' DI DIO?



Come dicevo prima le chiese sono fatte da uomini fallaci, e questo vale anche per i pastori, che in alcune occasioni, come dicevo anche nel mio primo post, si fanno guidare più dai loro interessi che dallo Spirito, ma se si rimane attaccati alla parola questo non può succedere, perché in essa è contenutà tutta la verità di Dio, anche quella scomoda per noi, e per quanto alcune cose non siano chiare (magari proprio perchè non sono importanti), altre lo sono eccome, come il fatto che non si può rendere culto a null'altro se non a Dio.


NON CREDO CHE LA TUA SCELTA DI DIVENRE EVANGELICA SIA DOVUTA SOLO AL FATTO DI ESSERE FALLIBILI O MENO. DOVRESTI RIFLETTERE DI PIù AMBRA SULLA TUA SCELTA, SONO DACCORDO CHE IL PAPA SIA FALLIBILE A LIVELLO UMANO, E' UN PECCATORE COME ME E COME TE MA SULE DOTTRINE LA CHIESA CATTOLICA HA UNA SOLA VOCE, UNA SOLA VERITA' NON TANTE COME LE VOSTRE, LO SPIRITO CHE PARLA E' UNO E UNA DOVREBBE ESSERE ANCHE LA DOTTRINA VOSTRA COME QUELLA DELLA CHIESA. SE LEGGI IL PENSIERO DEL SANTO PADRE, ESSO E' UNO CON TUTTA LA CHIESA, QUELLI CHE LA PENSANO DIVERSAMENTE NON FANNO PARTE DELLA CHIESA CATTOLICA. RIPETO: CON LA SOLA BIBBIA COME FACCIO A DISCERNERE SE DEVO O NO PAGARE LA DECIMA VISTO CHE TUTTI I PASTORI SONO ISPIRATI DALLO SPIRITO SANTO E LA PENSANO DIFFERENTEMENTE UNO DALL'ALTRO?



Perdonami Evergete, ma è proprio la dottrina cattolica che non condivido, voi avete mischiato tradizioni alla Bibbia, e per me l'unica vera voce è la Bibbia e non la tradizione....

Il fattore della decima è marginale, (e avviene solo in alcune chiese non in tutte), se si pensa che voi date culto a maria e ai santi, quando è esplicitamente detto di non dare culto ad altri se non a Dio.

Tutte le chiese sono uguali, sbagliano e non di meno la vostra.... Ma noi abbiamo avuto la salvezza tramite Cristo che non solo è morto per noi, ma ci ha anche lasciato la Sua parola, la Sua santa volontà....

Tu pensi che dato che tra noi ci sono differenze non sia la vera via di Salvezza, ma perdonami, nel tuo raggionamento vi rientra anche la tua chiesa, perché anche la tua chiesa dice cose che sono contro la legge Bibblica.


Vuoi sapere quello che penso.... io penso che l'unica via di salvezza sia accettare Cristo nella propria vita, e non mettervi in mezzo nient'altro, nessuno infatti può mediare tra noi e Dio, solo lui, dato che Lui è Dio! e quindi può farci arrivare dal Padre quando arriverà il momento.... non c'è dottrina umana che tenga, questo è il vero messaggio contenuto in tutta la Bibbia e che è chiaro ed è limpido.... non si arriva al padre se non per mezzo di Lui, e non di Maria o di chiunque altro.

So che tu parli in buona fede, so che pensi che io sia nel torto e tu cerchi di riportarmi sulla giusta strada... ma credimi, io sono già sulla giusta strada.

Il Signore ti benedica.

Ambra





Tu mantiene in una pace perfetta colui la cui mente rimane ferma in te, perché confida in te.
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Forse la vostra dottrina è la stessa, ma so per certo che ci sono diatribe anche nei vostri movimenti, e questo succede perché non bisogna  mai dimeticarci che siamo esseri fallibili e umani.

si ambra, ma anche se ci fossero diatribe tra i movimenti, la dottrina resta sempre una, tutti pensano allo stesso modo, non ci sono tante versioni diverse, come ti dicevo, lo Spirito Santo è uno e non può parlare diversamente a uno e a un'altro, e su questo dovresti essere daccordo.

Il nostro capo caro Evergete è Cristo, non un pastore o un prete, e la nostra chiesa si fa guidare da delle persone che noi stessi abbiamo scelto per parlarci di Lui e studiarlo insieme, ma nessuno mai si può sostituire a Lui.

anche il mio capo è Cristo ma se Dio non avrebbe voluto nessuno a guida della chiesa non avrebbe nemmeno mandato Cristo per salvarci ma si sarebbe servito solo dei profeti come nell'antico testamento.
tutti anno bisogno di una guida, a cominciare dalla scuola, dal lavoro o da tutte le cose altrimenti nella stessa bibbia c'è scritto di lasciare guidare dal pastore, ai presente il buon pastore?

Come dicevo prima le chiese sono fatte da uomini fallaci, e questo vale anche per i pastori, che in alcune occasioni, come dicevo anche nel mio primo post, si fanno guidare più dai loro interessi che dallo Spirito, ma se si rimane attaccati alla parola questo non può succedere, perché in essa è contenutà tutta la verità di Dio, anche quella scomoda per noi, e per quanto alcune cose non siano chiare (magari proprio perchè non sono importanti), altre lo sono eccome, come il fatto che non si può rendere culto a null'altro se non a Dio.

forse non capisci cosa voglio dirti, la chiesa è si guidata da uomini fallaci ma quando parla lo spirito santo, esso parla uguale per tutti, altrimenti non sarebbe lo spirito santo ma un'altro spirito.
ora nella chiesa cattolica esso parla per mezzo del santo padre in comunione coi vescovi e parla con una sola dottrina uguale per tutti, da voi invece per il fatto della decima di cui volevo spiegazioni da dare al mio amico vedo che parla in maniera differente da una chiesa all'altra.
secondo te può lo spirito santo parlare in maniera differente per la stessa cosa?

infine lungi da me di dirti che sei sulla cattiva strada e io invece in quella giusta, io sono il più grande dei peccatori e non posso cambiare il tuo cuore o farti cambiare strada, non lo penso nemmeno ambra, e non lo posso fare, non ne ho le capacità, ma perdonami, tutte le chiese non sono uguali altrimenti lo spirito parlerebbe a loro alla stessa maniera e questo da voi non c'è ma non vi sto giudicando,come ho detto al mio amico riguardo alla decima dico anche a te, come può lo spirito santo parlare in maniera differente?

e come si fa a stabilire quale sia la giusta verità?

dato che ognuno vi basate solo sulla bibbia come si fa a sapere chi è nel giusto e chi nel torto?

se poi vuoi parlare di altri argomenti all'infuori della decima e di queste domande che o fatto apri un'altro post altrimenti facciamo un minestrone e non ci capiamo piu.

comunque anche per noi Gesù è morto per donarci la salvezza e anche io professo che lui è il Signore e l'unico mio salvatore.

Dio benedica anche te

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Caro Evergete,
vorrei per approfondire questo tema mandarti a leggere questo articolo di fede controcorrente di Nicola Martella, che è una grande persona nonchè il padre di una delle mie migliori amiche:
http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Decime-offerte_volont_Sh.htm

Spero che questo ti potrà far capire meglio l'argomento dal mio punto di vista, e spero inoltre che capirai come dicevo anche in precedenza, che molte delle dottrine che si cercano di riportare attuali, quando oramai non sono più valide, sono derivanti da persone che vogliono il proprio comodo e non quello di Dio.

Pace Ambra


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18/11/2008 17:52
 
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Spero che questo ti potrà far capire meglio l'argomento dal mio punto di vista, e spero inoltre che capirai come dicevo anche in precedenza, che molte delle dottrine che si cercano di riportare attuali, quando oramai non sono più valide, sono derivanti da persone che vogliono il proprio comodo e non quello di Dio.

Pace Ambra



Mi stai dicendo espressamente che molte chiese evangeliche sono guidate da persone che fanno i loro sporchi comodi invece che quello di Dio?

Pace Ever
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