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GLI EROI CHE SALVARONO IL CRISTIANESIMO E LA CIVILTA' OCCIDENTALE

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2008 15:28
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L'AMMIRAGLIO ANDREA DORIA e LA BATTAGLIA di LEPANTO -
La Battaglia di lepanto il ruolo di Giovanni Andrea Doria


La battaglia di Lepanto (1571) rappresenta l'evento bellico più noto a cui abbia partecipato il Principe Giovanni Andrea Doria ma costituisce anche un punto focale della storia europea sotto molteplici aspetti (politici, militari, religiosi e tecnologici).
Quadro storico europeo

Gli eserciti turchi dopo l'occupazione di Costantinopoli (1453) sembrano inarrestabili. Vengono soggiogate Serbia e Bosnia. In Albania Giorgio Castriota "Scanderbeg" resiste sino al 1468. Genova e Venezia perdono molte delle loro colonie orientali. Tra il 1512 ed il 1520 vengono conquistate Siria, Arabia e Egitto.

Tra il 1520 ed il 1560 con Solimano II "il magnifico" l'Impero Ottomano raggiunge il massimo splendore a spese delle nazioni europee e dei popoli confinanti.

Nel 1521 viene occupata Belgrado, nel 1522 è la volta di Rodi, nel 1526 si svolge la battaglia di Mohacs con conseguente avanzata in Ungheria.

Austria, Polonia e Venezia diventano la prima linea davanti agli ottomani.

Nel 1529 viene assediata Vienna, nel 1533 si procede alla spartizione dell'Ungheria ma anche nel vicino oriente i turchi non si arrestano conquistando Baghdad e la Mesopotamia.

Nel 1566 la fortezza di Seghedino cade in mani turche e nel 1568 gli Asburgo vengono costretti a pagare un tributo annuo.

Il fiorente Impero Ottomano affonda le radici nell'oppressione e nella violenza. Le innumerevoli guerre di conquista vengono alimentate con decine di migliaia di schiavi europei e africani che rinforzano le armate e alle popolazioni cristiane viene imposta la consegna di un bambino ogni cinque per costituire le truppe giannizzere.

Per ovviare la mancanza di classi amministrative, commerciali e industriali, vengono tollerate le popolazioni locali senza costrizione alla conversione ma sotto imposizione di obbedienza e tassazione.

Il 25 maggio 1571 per volontà del Pontefice viene costituita la Lega Santa a cui aderiscono: la Santa Sede, la Spagna, la Repubblica di Genova, la Repubblica di Venezia, l'Ordine di Malta, il Duca di Savoia ed altri stati italiani. La costituzione dell'alleanza tra nazioni e casate spesso in pessimi rapporti tra loro sottolinea la gravità del momento storico.

La Spagna fornisce il maggior contributo in termini finanziari, di navi e uomini nonostante i suoi interessi politici ed economici siano ormai rivolti verso le Americhe.

Sarebbe opportuno ricordare però che almeno fino alla metà del 1500 più del 50% delle disponibilità finanziarie spagnole erano frutto di prestiti forniti dai genovesi.

Ultimo evento bellico che prelude la battaglia di Lepanto è la conquista di Cipro (1571).

Tecnologie utilizzate

All'epoca, la principale nave da guerra nel Mediterraneo è la galea. Il vascello in questione, generalmente o quasi esclusivamente di uso militare e mediterraneo, rappresenta l'unità di base delle flotte. La propulsione mista vela e remi permette la navigazione anche in assenza di vento ma molto probabilmente le vele vengono utilizzate durante gli spostamenti e i remi quasi esclusivamente in battaglia o in manovra.

La galea ha solitamente uno scafo lungo, affusolato e leggero, due alberi con vele latine e potenzialmente è molto veloce soprattutto con la spinta a remi ma probabilmente per brevi periodi dettati dalla forza dei rematori.

L'artiglieria più pesante posizionata principalmente a prua e fissa, plausibilmente ne condiziona l'utilizzo solo nel moto in avanti rendendo necessario l'abbordaggio e l'uso di armi da fuoco minori nel confronto tra fiancate.

E' lecito pensare che dopo un primo scambio di "fuoco pesante", le galee si speronino alla ricerca dell'abbordaggio rendendo difficoltose successive manovre in conseguenza dei danni allo scafo e ai remi. La battaglia probabilmente prosege come in uno scontro terrestre tra avanzate e ritirate da un "legno" ad un altro. Si può ipotizzare che a conclusione di uno scontro, i vascelli impegnati, anche se vittoriosi, debbano ricorrere a notevoli riparazioni.

Il vascello più importante dello schieramento cristiano, è la galeazza veneziana. Al contrario della galea comune, questa è sovradimensionata, con ponte a coprire i banchi dei rematori, parzialmente "corazzata" e pesantemente armata non solo a prua e a poppa ma anche sulle fiancate. Le linee in realtà possono trarre in inganno chi non le conosce confondendole con vascelli da carico, cosa che probabilmente accadde ai turchi. Solo sei di queste unità rinforzano lo schieramento cristiano ma saranno tanto devastanti sulle galee nemiche quanto sul morale dei loro equipaggi. Per assurdo, con la galeazza si raggiunge l'apice dell'evoluzione della galea, ma nel contempo rappresenta "il canto del cigno". Le galee con la loro propulsione a remi verranno progressivamente sostituite da "velieri" e quindi abbandonate.

Le artiglierie pesanti utilizzate all'epoca sui vascelli si crede possiedano un buon rapporto gittata/efficacia fin quasi al chilometro se puntate su schieramenti compatti. Naturalmente il rapporto gittata/efficacia dovrebbe peggiorare notevolmente puntando il pezzo su singole galee con ampia libertà di manovra.

Per quel che riguarda le armi di "piccolo calibro", all'importanza della gittata è lecito pensare che si debba sostituire la capacità di penetrazione delle protezioni individuali nemiche, l'abilità nella mira e la velocità di ricarica del soldato.
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