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OTTIMO INTERVENTO DI PAPA BENEDETTO XVI SU PRESERVATIVI E LOTTA CONTRO L'AIDS

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2009 23:02
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SI SCATENANO LE "DIPLOMAZIE" DI FRANCIA E GERMANIA !
Aids, bufera sul Papa. Parigi e Berlino all'attacco
Giovedí 19.03.2009 07:30



Aids/ In Italia 120.000 sieropositivi, ma 60.000 non lo sanno

Africa/ Il Papa: cure gratis ai malati di Aids. No ai preservativi




"Grandissima preoccupazione" è stata espressa dal ministero degli Esteri francese per "le conseguenze" sulla lotta contro l'Aids delle parole del papa Benedetto XVI sull'uso del preservativo. "La Francia esprime la sua più viva inquietudine per le consequenze delle dichiarazioni di Benedetto XVI", ha dichiarato il portavoce del ministero Eric Chevallier.

"Se non è nostro compito giudicare la dottrina della Chiesa, crediamo che tali dichiarazioni mettano a rischio le politiche della salute pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana", ha aggiunto. A sollevare le critiche francesi sono state le parole del Papa che ieri, durante il suo viaggio in Africa, ha dichiarato che non si poteva risolvere il problema dell'Aids con "la distribuzione dei preservativi", e che, al contrario "questi aggravano il problema".


Il Papa in Africa



Anche il direttore esecutivo del Fondo mondiale per la lotta contro l'Aids, Michel Kazatchikine, ha espresso la sua profonda indignazione a Radio France Inter. "Queste parole sono inaccettabili. E' una negazione dell'epidemia. E fare tali dichiarazioni in un continente che è sfortunatamente quello più colpito dalla malattia, è assolutamente incredibile", ha commentato, concludendo "Chiedo che queste parole vengano ritirate, in modo chiaro".

Alle polemiche risponde la Santa Sede, dicendo che la considerazione di Benedetto XVI circa l'inefficacia del condom per arrestare l'epidemia dell'Aids in Africa è stata riassunta dai media in modo frettoloso. La posizione espressa della Chiesa sui preservativi è quella già nota di Giovanni Paolo II e ieri Papa Ratzinger ha osservato solo che questi mezzi non risolvono il problema dell'Aids a conclusione di un ragionamento lungo e articolato sulle risposte efficaci che la Chiesa Cattolica sta dando sul fronte dell'Aids proprio in Africa, come emerge dal testo completo delle dichiarazioni del Pontefice sull'aereo, diffuso solo oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede: "Non si può superare questo problema dell'Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c'è l'anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello - dice il Papa nel testo diffuso oggi - con la distribuzione di profilattici: al contrario, il rischio è di aumentare il problema".

CRITICHE ANCHE DALLA GERMANIA. Anche Berlino scende in campo per criticare le parole di Benedetto XVI sull'Aids e l'uso dei preservativi. In un comunicato congiunto il ministro della Salute, Ulla Schmidt e quello della Cooperazione economica e dello Sviluppo, Heidemarie Wieczorek-Zeul, spiegano che "i profilattici salvano la vita tanto in Europa che negli altri continenti" e hanno quindi "un ruolo decisivo".

NO COMMENTI DI FRATTINI. "Non commento le parole del Papa". Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha risposto a un giornalista che gli ricordava che Francia e Germania hanno reagito alle affermazioni di Benedetto XVI sull'Aids e sull'uso dei profilattici.

Aids, bufera sul Papa. Parigi e Berlino all'attacco
Giovedí 19.03.2009 07:30

PADRE LOMBARDI: SU AIDS CHIESA CATTOLICA IN PRIMA LINEA. A proposito degli echi suscitati da alcune parole del Papa sul problema dell'Aids, il Direttore della Sala Stampa delal Santa Sede, padre Federico Lombardi, precisa che "il Santo Padre ha ribadito le posizioni della Chiesa Cattolica e le linee essenziali del suo impegno nel combattere il terribile flagello dell'Aids: primo, con l'educazione alla responsabilita' delle persone nell'uso della sessualita' e con il riaffermare il ruolo essenziale del matrimonio e della famiglia; due: con la ricerca e l'applicazione delle cure efficaci dell'Aids e nel metterle a disposizione del piu' ampio numero di malati attraverso molte iniziative ed istituzioni sanitarie; tre: con l'assistenza umana e spirituale dei malati di Aids come di tutti i sofferenti, che da sempre sono nel cuore della Chiesa". "Queste - riafferma il portavoce vaticano - sono le direzioni in cui la Chiesa concentra il suo impegno non ritenendo che puntare essenzialmente sulla piu' ampia diffusione di preservativi sia in realta' la via migliore, piu' lungimirante ed efficace per contrastare il flagello dell'Aids e tutelare la vita umana".

MODIFICATO IL DISCORSO DEL PAPA. Il Vaticano, nel pubblicare la trascrizione integrale dell'intervista concessa ai giornalisti dal Papa martedì durante il volo verso il Camerun, ha corretto le parole usate da Benedetto XVI sui preservativi. Nel testo che compare sul bollettino e sul sito della Santa Sede, Ratzinger afferma: "....Direi che non si può superare questo problema dell'Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c'è l'anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di profilattici: al contrario, il rischio è di aumentare il problema".

Dalla sbobinatura della registrazione in possesso dei giornalisti, le parole di Benedetto XVI risultano invece nel seguente modo: "...direi che non si può superare questo problema dell'Aids solo con i soldi, che sono necessari, ma se non c'è l'anima che sa applicarli, non aiutano; non si può superare con la distribuzione di preservativi che, al contrario, aumentano il problema".

Camerun, il Papa incontra i Vescovi

LE DONNE. Benedetto XVI ha voluto "evidenziare e incoraggiare la partecipazione attiva delle associazioni femminili nei vari settori della missione della Chiesa" in Africa. Lo ha fatto nel discorso rivolto questa mattina ai vescovi del Camerun, riuniti a Yaounde' in occasione della sua visita. Il Papa ha lodato i passi avanti gia' compiuti in questa direzione "dimostrando cosi' una reale consapevolezza della dignita' della donna e la sua specifica vocazione nella comunita' ecclesiale e nella societa'".

FAMIGLIA. In Africa la famiglia e' messa a rischio "dall'impatto della modernita' e della secolarizzazione con la societa' tradizionale". A lanciare questo allarme e' stato Benedetto XVI nell'incontro di oggi con la Conferenza Episcopale del Camerumn, che gli ha esposto la situazione sottolineando che "le difficolta' della famiglia sono al primo posto tra le preoccupazioni pastorali" della Chiesa in Africa. Il Papa ha risposto che occorre "preservare con determinazione i valori fondamentali della famiglia africana, facendo della sua evangelizzazione in modo approfondito una delle principali priorita'". "Nel promuovere la pastorale familiare, impegnatevi - ha raccomandato ai vescovi del Camerun - a favorire una migliore comprensione della natura, della dignita' e del ruolo del matrimonio che richiede un amore indissolubile e stabile".
ALL'AFRICA SERVONO PRETI FEDELI E VESCOVI BEN VIGILI. Benedetto XVI ha chiesto ai vescovi del Camerun di "vigilare con particolare attenzione alla fedelta' dei sacerdoti e delle persone consacrate agli impegni assunti con la loro ordinazione e con il loro ingresso nella vita religiosa, affinche' perseverino nella loro vocazione, per una maggiore santita' della Chiesa e per la gloria di Dio. L'autenticita' della loro testimonianza richiede che non vi sia alcuna differenza tra cio' che essi insegnano e cio' che vivono ogni giorno". Il Pontefice ha ricordato che "il vescovo e i suoi sacerdoti sono chiamati a intrattenere relazioni di particolare comunione, fondate sulla loro speciale partecipazione all'unico sacerdozio di Cristo, anche se in gradi diversi". "La qualita' dei legami con i sacerdoti che sono i vostri principali e irrinunciabili collaboratori, e' - ha scandito rivolto ai presuli - di fondamentale importanza: vedendo nel loro vescovo un padre e un fratello che li ama, che li ascolta e li rinfranca nelle prove, che presta un'attenzione privilegiata al loro benessere umano e materiale, essi sono incoraggiati a farsi carico pienamente del loro ministero in modo degno ed efficace. L'esempio e la parola del loro vescovo e' per essi un aiuto prezioso per dare alla loro vita spirituale e sacramentale un posto centrale nel loro ministero, incoraggiandoli a scoprire e vivere sempre piu' profondamente che lo specifico del pastore e' essere innanzitutto un uomo di preghiera e che la vita spirituale e sacramentale e' una straordinaria ricchezza dataci per noi stessi e per il bene del popolo che ci e' affidato".

Per Papa Ratzinger, i vescovi debbono avere poi una grande accortezza nel valutare le ammissioni ai seminari. "Nelle vostre diocesi - ha detto - numerosi giovani si presentano come candidati al sacerdozio. Possiamo solo ringraziarne il Signore. E' essenziale - ha scandito il Pontefice - che sia fatto un serio discernimento. A tal fine, vi incoraggio, nonostante le difficolta' organizzative a livello pastorale che talvolta possono sorgere, a dare priorita' alla selezione e alla formazione dei formatori e dei direttori spirituali. Essi devono avere una conoscenza personale e approfondita dei candidati al sacerdozio ed essere in grado di garantire loro una formazione umana, spirituale e pastorale solida che faccia di loro degli uomini maturi ed equilibrati, ben preparati per la vita sacerdotale. Il vostro costante sostegno fraterno - ha aggiunto - aiutera' i formatori a svolgere il loro compito con l'amore per la Chiesa e la sua missione".

Uguale cura i presuli debbono dedicare in Camerun ai religiosi e alle religiose che "hanno dato un contributo fondamentale alla vita della Chiesa". In merito a questa presenza, il Papa ha fatto pero' i suoi complimenti alla Chiesa del Camerun. "Con voi - ha affermato - rendo grazie a Dio e mi compiaccio dello sviluppo della vita consacrata tra le figlie e i figli del vostro Paese, che ha consentito anche la manifestazione dei carismi propri dell'Africa nelle comunita' sorte nel vostro Paese". Per Papa Ratzinger, anche in Camerun "la professione dei consigli evangelici costituisce un segno che puo' e deve attirare efficacemente i membri della Chiesa a compiere generosamente i doveri della vocazione cristiana".

Benedetto XVI, che alla vigilia della sua partenza per l'Africa, aveva indetto l'Anno Sacerdotale che seguira' da giugno l'anno consacrato a san Paolo, ha poi tenuto a rimarcare "l'urgente necessita' di annunciare il Vangelo a tutti: un mandato, che la Chiesa ha ricevuto da Cristo rimane una priorita', giacche' numerose sono ancora le persone che attendono il messaggio di speranza e di amore che permettera' loro di 'conoscere la liberta', la gloria dei figli di Dio'". "Per assumere questa missione d'evangelizzazione e rispondere alle molteplici sfide della vita del mondo d'oggi, una profonda comunione - ha raccomandato il Pontefice - deve unire tra loro i Pastori della Chiesa" impegnati a "cercare insieme risposte alle molteplici sfide che la Chiesa deve affrontare e ad offrire, attraverso le Lettere pastorali, direttive comuni per aiutare i fedeli nella loro vita ecclesiale e sociale". "Una effettiva collaborazione fra le diocesi, segnatamente per una migliore ripartizione dei sacerdoti nel vostro Paese, non puo' che favorire le relazioni di solidarieta' fraterna con le Chiese diocesane piu' povere cosi' che l'annuncio del Vangelo non soffra della mancanza di ministri", ha concluso auspicando che una tale "solidarieta' apostolica" sia estesa "con generosita'" ai bisogni delle altre Chiese locali, e in particolare a quelle del vostro continente: "cosi' apparira' chiaramente che le vostre comunita' cristiane, sull'esempio di quelle che vi hanno recato il messaggio evangelico, sono esse stesse una Chiesa missionaria".

Aids, bufera sul Papa. Parigi e Berlino all'attacco
Giovedí 19.03.2009 07:30

BENE LITURGIA AFRICANA MA FESTOSITA' NON DISTRAGGA. Benedetto XVI ha lodato le celebrazioni ecclesiali africane, sottolinenado che "sono festose e gioiose ed esprimono il fervore dei fedeli, felici di essere insieme, come Chiesa, per lodare il Signore". "La liturgia - ha anche riconosciuto il Pontefice nel suo discorso alla Conferenza Episcopale del Camerun - occupa un posto importante nella manifestazione della fede delle vostre comunita'". Per il Papa, pero' "e' essenziale che la gioia cosi' manifestata non sia un ostacolo ma un mezzo per entrare in dialogo e in comunione con Dio, per mezzo di una effettiva interiorizzazione delle strutture e della parole di cui si compone la liturgia, in modo che essa traduca cio' che succede nel cuore dei credenti, in unione reale con tutti i partecipanti". Occorre dunque rispettare "la dignita' delle celebrazioni", e ricordare che "soprattutto quando esse si svolgono con un grande afflusso di partecipanti", esse rappresentano "un segno eloquente" del mandato missionario della Chiesa: "sono le vostre comunita' diocesane tutte intere - ha ricordato infatti ai vescovi - ad essere inviate per rendere testimonianza del Vangelo". In proposito, Papa Ratzinger ha anche citato il Concilio Vaticano II rilevando che esso "ha ricordato con forza che l'attivita' missionaria attiene profondamente alla natura stessa della Chiesa ". "Per guidare e stimolare il Popolo di Dio in questo compito, i pastori - ha aggiunto - devono essere essi stessi, prima di tutto, annunciatori della fede per condurre a Cristo nuovi discepoli".

Aids, bufera sul Papa. Parigi e Berlino all'attacco
Giovedí 19.03.2009 07:30

"Nel contesto della globalizzazione in cui ci troviamo, la Chiesa ha un interesse particolare per le persone piu' bisognose". Lo ha ricordato Benedetto XVI. "La missione del vescovo - ha detto - lo impegna ad essere il principale difensore dei diritti dei poveri, a promuovere e favorire l'esercizio della carita', manifestazione dell'amore del Signore per i piccoli". Secondo il Papa, "in questo modo, i fedeli sono portati a cogliere in modo concreto che la Chiesa e' una vera famiglia di Dio, riunita dall'amore fraterno, che esclude ogni etnocentrismo e particolarismo eccessivi e contribuisce alla riconciliazione e alla cooperazione tra le etnie per il bene di tutti". Da parte sua, ha tenuto a rimarcare il Pontefice, "la Chiesa, attraverso la sua dottrina sociale, vuole risvegliare la speranza nei cuori degli esclusi". Ed e' "dovere dei cristiani, specialmente dei laici che hanno responsabilita' sociali, economiche, politiche, di lasciarsi guidare dalla dottrina sociale della Chiesa, per contribuire alla costruzione di un mondo piu' giusto in cui ciascuno potra' vivere dignitosamente".

Mario961


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19/03/2009 10:52
 
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pure stavolta gli chiedono di "ritirare2 ......

Povero Papa Benedetto XVI !!

Dopo gli islamici e gli ebrei adesso pure i paladini del preservativo gli chiedono di "ritirare" ....

W IL PAPA !



SCUSATE MA QUANDO SENTO PUZZA DI ZOLFO E DI PERSECUZIONE MI SCAPPA ISTINTIVO GRIDARE COSI' ....!

Mario

Mario961


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15/05/2009 23:02
 
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Non vedo nulla di scandaloso nelle parole del Papa. Anche io sono d'accordo che i preservatrivi non risolvono il problema dell'aids in Africa. Fose ci vorrebbe un corretto concetto di famiglia, la castità, igiene intima, sessualità civilizzata...
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