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 24/04/2010 15:37 | |
Sinceramente,
il fenomeno mi ha scandalizzato.
La percentuale dei preti pedofili (checché ne dica Introvigne) rasenta, per ammissione stessa del Vaticano, il 4% (mentre tra i laici arriva al massimo allo 0,02%).
Il Papa ha più volte chiesto scusa alle vittime, ma basta?
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| 26/04/2010 17:21 | |
Concordo, infatti, sul danno compiuto dall'obbligatorietà del celibato.
Quello che manca, spesso, ai preti “celibi”, secondo me, non è tanto, però, la libera espressione della sessualità, ma l'educazione (e la pratica concreta) all'amore in sé. Un'educazione che il Matrimonio, volenti o nolenti, da quotidianamente, sia nell'interazione di coppia sia nella paternità/maternità responsabile.
Per gli Ebrei il Rabbino deve essere sposato perché solo in tale stato è ritenuto in grado di esprimere una vera familiarità e paternità alla sua comunità. Il ruolo del prete, al di là delle funzioni sacramentali, è tanto diverso?
Si dice del prete che l'amore umano debba essere, in lui, sacrificato alla pienezza dell'amore divino, ma siamo tanto sicuri che vero e pieno amore divino e vero e pieno amore umano siano così distanti ed incompatibili?
E, se lo sono, perché le caratteristiche dell'amore divino sono, nell’Antico come nel Nuovo Testamento, sia dai profeti, sia da Gesù, sia dagli apostoli (compreso Paolo), illustrati attraverso esempi che rimandano all'amore umano?
Se è vero che Dio è amore, l'amore "spirituale", e non solo carnale, che contraddistingue l'unione matrimoniale, può essergli da ostacolo?
O, invece, è proprio dall'amore tra due sposi che il Suo amore può spandersi e fruttificare sulla terra?
Certo è possibile vivere anche nel Matrimonio senza amore, come è possibile vivere, in modo simile, senza amore, nel Sacerdozio ordinato (per distinguerlo da quello comune a tutti i battezzati), celibe o no, ma è, secondo me, in questa povertà di amore che si possono innestare le vere e proprie deviazioni sessuali (di cui la pedofilia è solo un esempio) che utilizzano, strumentalmente ed egoisticamente, altre persone, rendendole vittime o complici della propria mancanza di amore.
L’ingiustizia dell’obbligo celibatario concerne, infatti, secondo me, una materia ancora più grave della repressione sessuale forzata. Consiste nella forzata repressione della naturale (e voluta da Dio, a Sua immagine) tendenza ad esprimere e realizzare concretamente la propria capacità di amare.
La forzata repressione della tendenza alla realizzazione di quell’amore fecondo tra l’uomo e la donna che Cristo ha voluto prendere come esempio del Suo rapporto con la Chiesa.
Cristo, è vero, non ha avuto moglie, ma la Sua comunione con il Padre e lo Spirito era già una sorta di Matrimonio ed il nostro senso di onnipotenza non ci deve far dimenticare l'unicità della sua missione. |
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| 27/04/2010 16:17 | |
La cosa che non capisco è perchè sia andato a chiedere scusa agli "abusati" di Malta piuttosto che a quelli italiani, tedeschi, inglesi o irlandesi (così , per restare in Europa). Gli studi legali americani hanno già divorato milioni e milioni di dollari alle arcidiocesi americane per i "risarcimenti dei danni" alle vittime ormai divenute adulte dopo parecchi lustri dai fatti denunciati. Alcune di queste vittime, dopo aver incassato le cifre, hanno dichiarato che "non era vero" che avevano subito degli abusi dai sacerdoti accusati (per fare queste dichiarazioni hanno chiesto l'anonimato, ovviamente)!! "E la bestia divorerà le carni della Gran Meretrice" ....(Apocalisse 17) : si riferiva forse a questa cosa la profezia ?? Saranno gli studi legali di tutto il mondo a distruggere , a "scarnificare" le sostanze della Chiesa Cattolica di Roma altrimenti conosciuta come Vaticano ?? Se pure gli studi legali europei cominciano a fare queste richieste di risarcimenti milionari che accade qui da noi ??
Mario961
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| 27/04/2010 16:59 | |
Caro Mario,
come avrai capito dal tono dei miei precedenti interventi, sono in forte contestazione con la "dirigenza" della Chiesa Cattolica Romana, ma non al punto da ravvisarvi la grande meretrice dell'Apocalisse.
Quello che penso è che, però, manchi, oggi, effettivamente al papato il coraggio di seguire le orme di Cristo e che esso, al di là di una formale e forse anche, in parte, sostanziale, aderenza ai contenuti della fede, non abbia il coraggio di lottare contro le idolatrie (santi, madonne e denaro) e contro la propria tendenza a irrigidirsi seguendo consuetudini umane.
In questo senso penso che gli aderenti alla Riforma (come è significato dal loro stesso nome) possano svolgere un ruolo fondamentale di coscienza critica nei confronti della Chiesa Cattolica Romana, che resta parte della Chiesa di Cristo (la quale, tuttavia, ha un territorio sicuramente più vasto di quello segnato dai confini della CCR), anche se infangata dai tanti legami umani. [Modificato da Ruakh 02/05/2010 12:24] |
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| 16/08/2010 19:58 | |
Ruakh sono d'accordo con gran parte di quello che scrivi anche se quest'azione di stimolo delle chiese evangeliche (e sottolineo evangeliche escludendo con questa precisazione le "protestanti storiche") la vedo molto blanda in questi ultimi 15 anni .
L'unica testimonianza seria delle chiese evangeliche la vedo oggi , stranamente , solo nelle terre di missione ; in quelle islamiche in modo particolare . Lì si paga con la vita la testimonianza del Vangelo ; maquesta non è una loro esclusiva prerogativa: anche i cattolici stanno pagando un prezzo alto. In Turchia , in soli 5 anni due sacerdoti ed un vescovo italiano uccisi . In Albania , a Durazzo , padre Ettore Cunial martirizzato nel 2001 (io e la mia famiglia lo conoscemmo circa 36 anni fa - ero un rgazzino all'epoca - e fu due volte ospite a casa nostra) mentre cercava d'aiutare i giovani piu' poveri e senza speranza con l'opera del Beato Murialdo di Torino di cui faceva parte. Mi ha colpito pure il sacrificio degli otto medici evangelici in Afghanistan. La testimonianza vera di Cristo , per adesso, la stiamo vedendo solo da quelle parti.
[Modificato da Mario961 16/08/2010 19:58] Mario961
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