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LA CHIESA DELLO SPIRITO

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2009 16:17
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LA CHIESA DELLO SPIRITO.
FEDE, RAGIONE, NATURA E STORIA NEL CRISTIANESIMO NON CONFESSIONALE


"La chiesa non è un gruppo particolare e una setta che si possa indicare a dito, legata ad un elemento, ad un tempo, ad una persona, ad un luogo, ma è un corpo spirituale e invisibile di tutte le membra di Cristo, nate per Dio ed in possesso di un'unica convinzione, un unico Spirito, un'unica fede. Ma non è raccolta esteriormente in una città o in un luogo, in modo tale che si possa vedere e mostrare a dito, ma così che la crediamo e non la vediamo altrimenti che con gli occhi spirituali dell'animo e dell'uomo interiore. È l'assemblea e la comunità di tutti i veri devoti, buoni e nuovi uomini in tutto il mondo, uniti dallo Spirito Santo nella pace di Dio con il vincolo dell' amore. Al di fuori di quella non c'è salvezza alcuna, alcun Cristo, alcun Dio, alcuna comprensione delle Scritture, alcuno Spirito Santo né evangelo". Qui sono indicate le tesi fondamentali di quel movimento riformatore che, per il suo appello continuo allo Spirito Santo, venne chiamato per scherno spiritualismo. L'organismo ecclesiastico, sviluppatosi soprattutto a partire dalla pace costantiniana ed ormai in preda a sussulti di ogni genere, appariva come un fenomeno distorto, falso, diabolico. Il denaro, il possesso, i luoghi, i tempi, le vesti, il diritto, le liti, le falsità vi avevano preso il dominio. La materia nella sua ingannevole certezza sembrava diventata il criterio della religione, come se lo Spirito divino si fosse fissato alle cose sacre, manipolate dagli uomini secondo il loro interesse più gretto. Questa chiesa materiale e demoniaca, accecata dai suoi beni esteriori e dai suoi riti, si era fatta complice di una vita pubblica mostruosa. Ogni forma di ingiustizia vi trionfava: il lusso, la violenza, la guerra, la follia , i vizi. L'evangelo dello Spirito creatore, della sapienza divina, della carità e della pace messianiche veniva totalmente ignorato in un cristianesimo che era soltanto una scenografia satanica.
Questa interpretazione della società cristiana, resasi padrona del mondo materiale e tesa al suo dominio ma ignara della sua vera vocazione, era basata sull'idea della duplicità dell'essere umano e del suo universo morale. Ogni individuo è posto tra due sfere della realtà, opposte l'una all' altra. Spirito e materia sono in lotta continua. li cuore, la mente, l'occhio dell'uomo sono attratti da due mondi che si scontrano. La natura spirituale dell'animo è soffocata dal fascino delle cose disposte nel tempo e nello spazio. Lo Spirito divino non ha dimensioni obiettive ed esteriori e, se quello umano si affida alla sua azione, compie un radicale mutamento psicologico e morale. La creatura, sconvolta dalla colpa, deve raccogliersi nella sua più profonda intimità, morire alle apparenze mondane e iniziare una vita nascosta e sublime di redenzione. li processo di conversione, di rivolgimento della coscienza di se stessi, non può essere operato dalla religione degli oggetti, secondo la dimensione dell'esteriorità. Si sviluppa piuttosto nella soggettività, posta in comunione con l'ineffabile ed universale azione del divino. La comunità delle creature rigenerate dallo Spirito assume una dimensione nascosta, nessuno ne può valutare l'estensione e l'appartenenza dell'uno o dell'altro, nessuno può porre confini misurabili, ultimativi, obbligatori.
Questa concezione della chiesa e della vita cristiana si fondava innanzitutto su una lettura della Bibbia che ne accentuava l'aspetto profetico ed escatologico. Isaia aveva insegnato ad attendere l'età dell' effusione dello Spirito divino, che avrebbe rigenerato l'universo. Geremia scherniva la religione delle sicurezze rituali e politiche e indicava la necessità di un mutamento del cuore. Ezechiele profetizzava l'avvicinarsi della nuova comunità degli eletti, trasformati dal soffio creatore del divino. I grandi teologi del Nuovo Testamento avevano sviluppato queste concezioni, vedendo nel messia, crocifisso e ricondotto alla vita, il cardine di un rivolgimento totale del mondo e il motivo dell'effusione dello Spirito tra i popoli. L'antica legge del comandan1ento, del tempio, del sacerdozio, dei sacrifici, delle osservanze rituali, della nazione eletta e della terra santa veniva abolita e si mostrava la nuova legge dello Spirito vivente. Paolo aveva condotto una serrata discussione contro il valore ultimativo delle usanze di Israele. Erano state una pedagogia divina per condurre alla conoscenza del peccato e per insegnare a sperare nella promessa. Ora i doni dello Spirito, che rinnova i cuori e li rende conformi all'immagine del Figlio prediletto, costituiscono la nuova legge. Essa si riassume nell' amore del prossimo, esercitato a somiglianza della misericordia divina verso tutti gli esseri umani. Un' esistenza conforme allo Spirito è il nuovo sacerdozio, il nuovo sacrificio, che si esercitano nella solidarietà comunitaria e nella testimonianza universale del bene e della pace. L'evangelo di Giovanni, che è una radicale reinterpretazione delle usanze religiose ebraiche, professa la necessità della rinascita secondo lo Spirito, del nuovo culto spirituale, della bevanda e del cibo spirituali, dell'illuminazione interiore, della risurrezione. Allora il cuore umano, sostenuto e trasformato dallo Spirito, diventa il tempio dove si esercita il nuovo culto dell' amore, che unisce il Padre a tutti i suoi figli dispersi nel mondo. L'Apocalisse insegnava poi a guardare la storia in trasparenza, diffidando dei poteri del mondo presente e aderendo alla comunità dei puri e dei martiri, pronti ad entrare nella città di Dio. Tutto il resto era un'orrenda orgia satanica che sarebbe presto scomparsa. La corrente teologica spiritualista, che attraversa i secoli XVI e XVII con le sue istanze di rigenerazione interiore, si fa forte di molti temi essenziali del cristianesimo neotestamentario. Il carisma divino che trasforma i suoi viene dalla grazia, accolta per fede, e si traduce nella testimonianza esteriore. Non è l'ordine legale, materiale e impersonale della religione pubblica a rendere puri, ma l'energia intima che sgorga nei cuori, trasfigura coscienza ed azioni e prepara 1'avvento del regno.
Queste dottrine neo testamentarie sono presenti nella teologia delle antiche chiese cristiane e dei loro maestri più autorevoli. li movimento umanistico, preoccupato pure della riscoperta delle fonti greche e latine della sapienza cristiana, aveva proposto le opere complete di molti autori e favorito la conoscenza della loro visione teologica. Ireneo, Tertulliano, Origene, Ambrogio e l'Ambrosiastro, Girolamo, Agostino, Giovanni Crisostomo, Cirillo di Gerusalemme sono letti con cura. Nelle loro opere i temi della rigenerazione del nuovo mondo psicologico ed etico del credente, dei segni esteriori di una realtà interiore, della trasfigurazione del mondano sono ben presenti. Lì non si trova quella religione idolatra e satanica, dove la materia sembra santificata e lo spirito è reso schiavo delle cose apparentemente sacre. La costruzione dell'uomo interiore vi domina, assieme alla diffidenza verso una vita ecclesiastica superficiale, che assomiglia alla religione naturalistica e superstiziosa delle genti anteriormente all'annuncio cristiano. I cosiddetti spiritualisti ritenevano che la pura chiesa dello Spirito fosse stata sommersa per secoli dal prevalere delle forme esteriori. Anzi qualcuno pensava che tale oscuramento si fosse verificato già alla fine dell' età apostolica e che nemmeno i vescovi e i teologi antichi ne avessero una chiara coscienza, soffocati com'erano dalle istanze dottrinali e dal ritualismo. Non venne mai a mancare però la testimonianza di animi illuminati. Tra questi sono da enumerare i teologi domenicani come Eckhart (1260 ca.-1328) e Taulero (1300 ca.-1361). Soprattutto quest'ultimo, grande predicatore, ebbe per secoli un'influenza incalcolabile su chi era alla ricerca della religione dello Spirito. Per lui tutto quanto era affermato dalle Scritture doveva diventare realtà interiore, doveva stamparsi nell'animo e condurlo a riconoscere il divino dentro di sé. Di fronte alla teologia delle scuole, in cui prevalevano il formalismo logico, la disputa concettuale o la ingannevole certezza giuridica, davanti alla grossolanità dei culti popolari, Taulero presentava un sapere esistenziale, che trasforma il presunto oggetto della fede in esperienza soggettiva. In te accade quel che avvenne nel Cristo, in te dimora il divino, nel tuo animo la verità prende forma. Il sentimento soggettivo, illuminato dalla parola evangelica, diventa il carattere più vivo e limpido della religione. In un periodo di grandi tensioni culturali, sociali, politiche ed ecclesiastiche, questa via dell'interiorità renderà presente l'evangelo in una chiesa che molto spesso sembrava averlo del tutto dimenticato. La stessa strada veniva percorsa dalle teologie pratiche e piene di sentimento dei mistici renani e fiamminghi, alimentati dalla spiritualità del monachesimo cistercense e certosino. Il mondo esteriore è inganno, illusione, pazzia, che conducono alla distruzione e alla morte. Nel silenzio dell'anima, purificata e illuminata dal divino, si celebrano le mistiche nozze tra la miseria dell'io umano e lo splendore misericordioso del bene supremo. Questa esperienza intima, frutto di una lunga educazione e di un continuo distacco dal mondano, è ignota a tutto il grande sistema che governa l'esteriorità. La vera chiesa si mostra solo nel punto estremo della coscienza, raccolta in se stessa per unirsi al divino.
Anche il radicalismo francescano del XIV secolo, di origine prevalentemente italiana e provenzale, diffuse in tutta l'Europa la sua sfiducia in una gerarchia che tradiva l'evangelo. li papato avignonese ne era il simbolo, con la sua ignoranza del crocifisso, della povertà apostolica, della carità universale. Questo tipo di cristianesimo, in cui si univano le più vive esigenze etiche del monachesimo e degli ordini mendicanti, ebbe larghissima diffusione nei primi secoli della cosiddetta età moderna, sviluppando un processo che era in corso da tempo. Anche molti laici, soprattutto di ceto piccolo-borghese, insoddisfatti delle più comuni pratiche religiose, si nutrivano di opere in cui veniva dato il primato alla coscienza soggettiva e alla lettera delI'evangelo. Molti cristiani, inquieti e scontenti di fronte al lussureggiante apparato ecclesiastico e preoccupati di una vita civile dominata dal denaro e in preda alle guerre, cercavano nuove forme di intelligenza e di moralità. Due testi fondamentali descrivono per loro in modo emblematico la religione dell'interiorità: l'Imitazione di Cristo, generalmente attribuita al canonico regolare Tommaso da Kempis e quell'opuscolo, pubblicato da Lutero nel 1516 e nel 1518, che prese il nome di Teologia tedesca. Le prediche di Taulero, accompagnate spesso da altri testi a lui attribuiti, e queste due opere rappresentano, soprattutto nell'Europa centrale, nel corso del Cinquecento e del Seicento, i canoni della religione dello Spirito e della rigenerazione morale. A questo evangelo dell'uomo interiore si contrapponevano la superstizione e l'ipocrisia dominanti nella cristianità, di qualunque confessione si trattasse. Alcuni opuscoli di Johannes von Staupitz (m. 1524), agostiniano, consigliere e superiore ecclesiastico del monaco Lutero, poi divenuto benedettino, completano spesso la biblioteca teologica ideale dello spiritualista. Quanto più si scavano le trincee tra le nuove ortodossie ed i nuovi conformismi sociali e politici, tanto più si diffondono le esigenze di una religione che ignori queste determinazioni artificiali.
Secondo una convinzione diffusa nel cristianesimo antico, a partire da Giustino e Clemente Alessandrino, l'universale verità del divino, in opposizione alle costruzioni fallaci degli uomini, non era apparsa soltanto con la rivelazione cristiana. Le genti, illuminate dalla ragione che percorre e coordina tutto il cosmo, già avevano avuto la prima esperienza di una luce che traspare nelle tenebre del mondano. Questa interpretazione della cultura classica è nota anche alla scolastica e appare in evidenza con il rinascimento delle antiche conoscenze filosofiche. Anche le correnti spiritualistiche dell' epoca delle riforme ecclesiastiche e dei conflitti confessionali ritengono che i princìpi dell'interiorità del vero, dell'ineffabilità del divino, della conversione morale, della critica della fallacia mondana fossero già presenti nella filosofia degli antichi. Platone -finalmente conosciuto nella sua integralità nel corso del Quattrocento, Cicerone, Seneca, Platino e il neoplatonismo sono considerati testimonianze del primato dello Spirito sulla materia, dell' universalità sulle visioni ristrette e litigiose, della moralità soggettiva, illuminata da un valore assoluto, su ogni credenza, usanza, devozione o finzione. I testi dello PseudoDionigi l'Areopagita erano una sintesi di questo incontro tra la più profonda sapienza delle genti e quella cristiana.
Le lotte politiche e confessionali, con il loro macabro accompagnamento di sangue, di torture, di morte, di esili, di imprigionamenti, di guerre, costituiscono il contesto più immediato del nuovo diffondersi della teologia dello Spirito. Dai prin1i decenni del Cinquecento fino alla pace di Westfalia del 1648 l'Europa occidentale è in preda ad una convulsione che coinvolge tutte le strutture della società, opponendo ceto a ceto, gruppi di individui ad altri, potere a potere, nazione a nazione. Per capire l'intensità dei richiami allo Spirito universale, alla misericordia, alla tolleranza, alla sobrietà, alla giustizia e alla pace occorre tenere presenti gli orrori di cui è disseminato questo periodo della storia europea. La violenza, quasi sempre ammantata di vesti religiose, vi ebbe uno dei suoi periodi trionfali. Si pensi alla conquista delle Americhe, alle guerre contadine in Germania, al dominio
spagnolo in Olanda, allo scontro con il potere ottomano ilIl oriente e nel meridione, alla guerra dei Trent'anni nell'Europa centrale. Si ricordino le innumerevoli vittime dell'assolutismo e del conformismo religiosi. Era facile pensare che questa cristianità, divisa in se stessa, in preda alla violenza e incapace di mettere in pratica la ragione e la fede, fosse simile alla Babilonia della profezia apocalittica. Davanti alla massa sconvolta dei popoli falsamente cristiani, condotti alla rovina dai propri principi laici ed ecclesiastici, si elevano silenziosamente il Gesù evangelico, la dottrina dei vescovi antichi, la mistica dei monaci e dei frati non ancora travolti dalla generale corruzione, la sapienza delle genti.
L'umanesimo italiano con Dante, Petrarca, Boccaccio, Valla aveva da tempo diagnosticato la falsità di un cristianesimo accecato dalla cupidigia e fattosi complice di Satana. Nicolò Cusano (1401-1464) aveva cercato inutilmente di formulare i canoni di una religione universale e pacifica. Marsilio Ficino (1433 -1499) aveva tentato di dare alla fede una dignità razionale e morale sviluppando la metafisica platonica. li profetismo apocalittico di Girolamo Savonarola (1452-1498) aveva fatto sentire l'attualità del giudizio biblico sulla storia dei popoli. Poco prima che iniziassero i grandi sconvolgimenti dell'Europa moderna Erasmo (1469-1536) aveva chiesto che ci si liberasse da una religione ipocrita, piena di credenze e di riti privi di contenuto morale, asservita alle passioni, ignara delle sue origini e dei suoi valori. Anch'egli fa parte di quella cultura di cui i cosiddetti spiritualisti per due secoli avrebbero indicato il primato intellettuale e l'urgenza pratica.
Un'altra prospettiva è infine caratteristica del movimento: la visione cosmologica dell' esistenza. li problema religioso ed etico viene messo in relazione con 1'ordine universale del cosmo. La verità, la forza e l'amore del divino infatti vi si rispecchiano senza essere contraffatti dalle menzogne umane. li grande libro della natura è scritto con caratteri divini, non meno del libro della Scrittura. li libro della vita ultima e totale è il Cristo, capo del corpo di tutte le creature, animato dall' energia primordiale ed escatologica dello Spirito, conformemente al messaggio di Paolo. La scienza della natura completa il sapere teologico e lo estende al macrocosmo, dove il microcosmo dell'individuo è posto. All'occhio illuminato dalla fede e dalla ragione appare infine un mondo armonioso, il cui centro è il Cristo universale, punto di riconciliazione tra il divino e l'umano, lo spirito e la materia, l'uno e il molteplice, l'eterno e il tempo. Il disegno originario e finale della creazione è oscurato dalle opere della malvagità umana. Regni, eserciti, chiese, denaro, commerci, guerre, liti e violenze sono l'apparenza mostruosa di un mondo rovesciato, che ha bisogno di essere rimesso nella sua armonia. L'uomo e la donna spirituali iniziano questa rivoluzione cosmica e ne danno umile e pacifica testimonianza. Solo così si può diventare luce del mondo, sale della terra, profezia dell'umanità escatologica e del futuro paradiso terrestre, compimento di quello antico.



Roberto Osculati - Storia del cristianesimo, l'età moderna.


[Modificato da ClintEastwood82 06/02/2009 15:34]
15/03/2009 08:23
 
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IL MISTERO DELLA CHIESA

L'uomo che viene a Cristo nella solitudine del ravvedimento personale e inferiore della fede, viene a nascere in una nuova famiglia. La Chiesa è definita la CASA DI DIO 1 Tim. 3 :15 ; Ebrei 10 :21) ed è il luogo ideale per coltivare e far crescere i "NATI DI NUOVO". Come nessuno vive da solo, così il cristiano che si separa dalla Chiesa e dalla comunione con i propri fratelli di fede, soffrirà un grave danno: non potrà mai sperare in uno sviluppo spirituale e morale normale. La Chiesa è definita anche CORPO e, pertanto, un membro separato dal suo corpo è destinato a perire.
Come Dio vive non una vita solitària ma comunitaria, così anche i suoi figli sono chiamati a vivere una vita di famiglia come fratelli. La Chiesa è la Famiglia, la Comunità dei Figli di Dio, dei Nati di nuovo.Ma la Chiesa è un GRANDE MISTERO: questa è una delle definizioni date da Paolo nelle sue lettere. In Ef. 1:8-10 Paolo afferma: "(IL PADRE) CI DIEDE OGNI SAPIENZA E INTELLIGENZA PER FARCI CONOSCERE IL MISTERO DELLA SUA VOLONTÀ..., OSSIA DI RICAPITOLARE IN CRISTO TUTTE LE COSE" e, in 3:3-9, aggiunge:
"MI È STATO FATTO CONOSCERE IL MISTERO CHE VI HO GIÀ ESPOSTO IN BREVE... DI MANIFESTARE A TUTTI GLI UOMINI IL MISTERO NASCOSTO DA SECOLI IN DIO" e, ancora, in 5:32, dice:

"QUESTO MISTERO È GRANDE: LO DICO RIFERENDOMI A CRISTO E ALLA CHIESA". (Col. 1:25; Rom. 16:25-26). Qui si tratta de! Mistero della Chiesa che, nei tempi della fine, sarà sempre più rivelata ai santi;

E questi santi siamo noi. L'unico scopo perciò Dio ha creato l'universo è la formazione di una compagna eterna per il suo Figlio, Gesù Cristo, chiamata « la Sposa dell'Agnello » (Ap. 21:9). La Parola di Dio, Gesù, venne qua nel mondo e « Si' FECE CARNE « per un tempo in mezzo a noi (Giov. 1:14) per un solo ed unico scopo: far nascere e far crescere la sua Chiesa e ottenere così la sua Sposa. E così la Chiesa, il corpo eletto dell'umanità redenta, è l'oggetto centrale e la meta finale del progetto eterno di Dio. Da quanto detto, è che al centro dell'universo v'è una storia d'amore da parte del Padre verso il suo unico Figlio amato e da parte del Figlio verso la sua Sposa (Cantico dei Cantici). Scrivendo ai Corinzi, Paolo con consapevolezza afferma: « Vi HO FIDANZATI AD UN SOL UOMO, COME VERGINE CASTA DA PRESENTARE A CRISTO» (2 Co. 11:2).

Dopo la cena nuziale dell'Agnello, questa compagna condividerà eternamente il trono dello Sposo (Ap. 3:21; 19:6; 21:7-10). 1 Co. 6:2-3 ripete e conferma tale intenzione gloriosa di Dio. La Chiesa-Sposa del Cristo è il traguardo finale e il punto culminante della storia degli uomini. Ora Cristo stesso ha AMATO LA SUA CHIESA E HA DATO SE STESSO PER LEI (Ef. 5:25). Egli l'ha fatto con l'unico scopo di CONSACRARLA, PURIFICARLA E CONDURLA A SÉ TUTTA SPLENDENTE SENZA NEI O MACCHIE O RUGHE, MA PURA E IMMACOLATA (Ef. 5:26-28;Col. 1:22)
Ora il mondo e la storia sono ancora nella attesa di questa rivelazione e manifestazione dei Figli di Dio, cioè di chi fa parte della sua Sposa Rom. 8:19.

Varie sono le immagini con cui è presentata dallo Spirito Santo la Chiesa nel Nuovo Testamento: è paragonata ad un OVILE di cui la PORTA è Cristo (Giov. 10: 1-10), ad un GREGGE di cui Cristo è il BUON PASTORE (Giov. 10; 1 Pietro 5:4), al CAMPO DI DIO (1 Co. 3:9), all'EDIFICIO di DIO (1 Co. 3:9), alla CASA DI DIO (1 Tim. 3:15), alla DIMORA DI DIO PER LO SPIRITO (Ef. 2:19-22), al CORPO DI CRISTO (1 Co. 12:12-27; Rom. 12:4-5), di cui Gesù stesso è il CAPO, e anche ad una SPOSA (Ef. 5:25-28; 2 Co. 11:2).
C'è chi pensa che la Chiesa sia composta dal Papa, dai Cardinali, dagli Arcivescovi, dai Vescovi e dai Preti, ma costoro confondono la Chiesa di Cristo con la chiesa dell'uomo, intesa come un'istituzione politico-sociale. La vera Chiesa è formata da tutti i credenti in Cristo, discepoli del Signore. La Chiesa sei anche TU!
In Atti è descritta la vita della prima Chiesa: « ED ESSI ERANO PERSEVERANTI NELL'INSEGNAMENTO, NELLA COMUNIONE FRATERNA, NELLO SPEZZARE IL PANE E NELLE PREGHIERE..., ED ERANO UN CUOR SOLO ED UN'ANIMA SOLA » (Atti 2:42-44;4:32-34).
La CHIESA (parola che deriva dal greco: EKKLESIA = riunione, assemblea, congregazione, adunanza) è retta da quattro pilastri fondamentali:
1) L'INSEGNAMENTO, in altre parole l'ascolto e approfondimento delta Parola di Dio rivelata (1 Tim. 4:13; Tito 1:9-13; 2:1) quale norma assoluta di fede • di condotta; purtroppo il popolo di Dio « PERISCE PER MANCANZA DI CONOSCENZA » Osea 6 :6 e 2 Pietro 1 :5 c'esorta ad aggiungere « ALLA FEDE... LA CONOSCENZA ». Nella Chiesa la catechesi deve essere permanente, dato che la Parola di Dio è profonda più del mare e non basta una vita per conoscerla e Approfondirla Appieno.
2) la COMUNIONE FRATERNA: nella Chiesa ci si conosce, ci si ama, ci si serve, secondo il comando del Signore: « AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO VI HO AMATI » (Giov. 13:34-35); una Chiesa oceanica nel numero non può realizzare una vera ed efficace comunione tré i suoi mèmbri. Gesù chiama la sua Chiesa « PICCOLO GREGGE » (Luca 12 :32) e nella moltiplicazione dei pani divise i 5000 « PER GRUPPI DI CENTO E CINQUANTA » (Mc. 6 :40), questo per significare che la sua Chiesa è personale, in altre parole fatta da persone e non numerica, in altre parole fatta da numeri. Gesù preferisce sempre la qualità alla quantità.
3) la FRAZIONE DEL PANE, in altre parole la celebrazione della S. CENA DEL SIGNORE, con cui la famiglia dei figli di Dio si raduna attorno alla stessa mensa per cibarsi di un solo pane. « POICHÉ C'È UN SOLO PANE, NO), SEBBENE MOLTI, FORMIAMO UN SOLO CORPO:TUTTI, INFATTI, PARTECIPIAMO DI QUEST'UNICO PANE » (1 Co. 10:17).
È stato infatti affermato che LA CHIESA FA LA SANTA CENA E LA SANTA CENA FA LA CHIESA. Essa è il MEMORIALE della MORTE DEL SIGNORE (Fate questo in memoria di Me) nell'attesa della sua venuta (1 Co. 11:25-26). Gesù, infatti, nella sua ultima Cena, aveva detto:
« D'ORA IN POI IO NON BERRÒ PIÙ DEL FRUTTO DELLA VITE, FINCHÉ NON SIA GIUNTO IL REGNO DI DIO» (Luca 22:18). Egli mangerà con noi al banchetto nuziale nella Gerusalemme celeste:
« BEATI GLI INVITATI ALLA CENA DELLE NOZZE DELL'AGNELLO » (Ap. 19:9). I primi cristiani si riunivano il primo giorno della settimana (vale a dire la domenica) per spezzare non solo il pane della Parola di Dio, ma anche quello della S. Cena.
Come la Pasqua ricordava la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto, così la S. Cena del Signore ricorda la nostra liberazione dal peccato e dalla sua schiavitù, operata da Dio non più per mezzo di Mosè, ma per mezzo del Figlio suo, Gesù Cristo.
Essa è ora il prezioso ricordo (memoriale) della Passione, morte e Risurrezione del Signore, durante la sua assenza e nell'attesa del suo ritorno (1 Co. 11 :26). I segni (simboli) del pane e del vino indicano il suo corpo offerto per noi sul Golgota e il suo sangue versato per noi alla croce.
Tali segni non reincarnano il Signore (la parola « transustanziazione » non esiste nella Bibbia) , né tanto meno rinnovano il sacrificio già completo di Gesù alla croce (Ebrei 10 :12). Le parole di Gesù : « QUESTO È IL MIO CORPO » indicano anche che tutti quelli che sono alla sua mensa formano il suo corpo di cui Lui è il cA-po, e quindi l'unità della Chiesa. Le parole : «QUESTO CALICE È IL NUOVO PATTO NEL MIO SANGUE » ci partano, secondo l'uso orientale di mangiare dallo stesso pane e di bere dallo stesso calice, di un patto di fedeltà e d'amicizia stretta e incrollabile. Comunicare alla mensa del Signore non è un atto ispirato a devozione personale, ma un fatto collettivo e comunitario (« PRENDETENE TUTTI »-dice il Signore). L'Apostolo Paolo non dice in 1 Co. 11:26-29 di non prendere, ma di esaminare noi stessi prima, se siamo o no in comunione con i fratelli. Non possiamo comunicare col Signore se non comunichiamo tra noi. Allora o il peccato (vera mancanza d'amore) ci tiene lontani dalla S, Cena o la S .Cena ci terrà lontani dal peccato. Tali segni diventano per noi un mezzo di grazia e di perdono da parte del Signore e c'invitano ad avere una fede maggiore e un più grande amore, reclamando da noi più fedeltà.
La S. Cena è sempre il completamento e il coronamento del Culto al Signore, sua parte integrante. È proprio quello che accadde ai due discepoli d'EMMAUS, che sulla strada fecero un vero e proprio culto col Signore risorto : dapprima ascoltarono la Parola (Luca 24 :27) e poi parteciparono alla frazione del pane o S. Cena (Luca 24 :30);
4) le PREGHIERE, cioè il CULTO COMUNITARIO dei credenti. Esso è un vero e proprio SACRIFICIO SPIRITUALE (1 Pietro 2:5), un SACRIFICIO DI LODE QUALE FRUTTO DI LABBRA CHE CELEBRANO IL SUO NOME (Ebrei 13:15), di cui noi credenti siamo i SACERDOTI (1 Pi. 2:9; Ap. 1:6; 5:10; 20:6). Ora la preghiera cultuale comunitaria della Chiesa è diretta dallo Spirito Santo, che glorifica il Signore (Giov. 16:14). Ecco perché Paolo dice: "QUANDO VI RIUNITE, CHI HA UN CANTO ISPIRATO, CHI UN INSEGNAMENTO, CHI UNA RIVELAZIONE, CHI UN LINGUAGGIO, CHI UNA INTERPRETAZIONE.
5) FACCIA TUTTO PER EDIFICAZIONE" (1 Co. 14:26).
Tutto il capitolo 12 e 14 della prima lettera ai Corinzi parla del culto e dell'ordine del culto cristiano comunitario. Quando manca una di queste quattro esperienze, la Chiesa somiglia ad un tavolo che traballa, perché gli mancano i piedi di sostegno.
UN PÒ DI STORIA DELLA CHIESA
La Chiesa del primo secolo non era una semplice organizzazione o un'istituzione umana, ma un movimento pieno d'energia spirituale. La Chiesa nacque con potenza il giorno della Pentecoste e andò avanti finché ebbe quella potenza "senza templi, senza sacerdoti e senza altari". Quando perse quella forza a causa dei suoi compromessi col mondo, cominciò a ricercare sicurezza in vari surrogati: il ritualismo, il cerimonialismo, il liturgismo, il devozionalismo, il formalismo, il gerarchismo, la filosofia e la teologia, tutti segni di una debolezza della fede, di una diminuzione di potenza, veri meccanismi d'autoconservazione e difesa. Lo stato d'animo religioso di molti oggi è diventato solo sociale e non più spirituale. La Chiesa storica ha avanzato le sue pretese sulle coscienze, dichiarando: al di fuori della Chiesa non v'è salvezza", dimenticando la Parola di Dio che invece afferma: « Senza Cristo non v'è salvezza ». Sì, perché la Chiesa non dà la grazia, ma riceve la grazia; non dal perdono, ma riceve il perdono; non dalla salvezza, ma riceve la salvezza (Lutero). Ora l'unica potenza che Dio riconosce nella sua Chiesa è la Potenza dello Spirito Santo. L'APOCALISSE di Giovanni Apostolo traccia profeticamente nei primi due cApitoli la storia della Chiesa attraverso sette fasi o periodi corrispondenti alle sette lettere dirette alle sette chiese dell'Asia:
1) EFESO (=colei che ama) rappresenterebbe la Chiesa delle origini Apostoliche quella del primo amore: sec.l-Il;
2) SMIRNE (=mirra, amarezza) sarebbe invece la Chiesa sub-Apostolica perseguitata: sec.HI-IV;
3) PERGAMO (=castello,fortezza) raffigurerebbe la Chiesa greco-ortodossa, cesaropapista e statale: sec.V-X;
4) TIATIRI (=colei che offre sacrifici) impersonerebbe la Chiesa cattolico-romana
teocratica: sec. XI-XV;
5) SARDI (=residuo, lo scampato) rappresenterebbe la Chiesa della Riforma protestante: sec. VI-XIX;
6) FILADELFIA (=amore fraterno) rappresenterebbe la Chiesa della fedeltà e del risveglio carismatico neopentecostale: sec. XX;
7) LAODICEA (=giusto per il popolo) renderebbe molto bene la Chiesa tiepida, senza fede, cieca, nuda e povera degli ultimi tempi. Solo ciò che lo Spirito opera nella Chiesa avrà una durata eterna.
Cento, mille persone religiose, saldate insieme da un'accurata, efficiente e secolare organizzazione non fanno una Chiesa, mentre "due o tré" credenti, riuniti insieme nell'unica fede e nell'unico amore di Cristo, rendono presente il Signore in mezzo a loro (Mt. 18:20).
CHI È IL CAPO DELLA CHIESA?
La risposta biblica è una sola: GESÙ CRISTO. Ma v'è ancora un'antica questione: il PAPA è il capo della Chiesa? Non ha Gesù fondato la Chiesa su Pietro? (Matteo 16:18). Ma perché l'Apostolo Pietro, nella sua Prima Lettera 2:4-8, afferma che non è lui la pietra su cui Cristo ha edificato la Chiesa? E Paolo, in 1 Co. 3:11, afferma: « NESSUN PUÒ PORRE ALTRO FONDAMENTO DA QUELLO GIÀ POSTO, CIOÈ CRISTO GESÙ», definito anche, in Ef. 2:20 e Atti 4:11, «PIETRA ANGOLARE ».
Dunque non è PIETRO (in greco PETROS = sasso), ma Gesù è la ROCCIA o PIETRA ANGOLARE (in greco: PETRA). Durante i primi secoli della Chiesa, fino al 600, tutte le Chiese cristiane non ricoscevano nessuno col titolo di Papa. Citiamo qui alcuni "PADRI DELLA CHIESA" che si opposero a chi pretendeva di egemonizzare la Chiesa universale (in greco: cattolica), commentando il famoso passo di Matteo 16:18.
- GIUSTINO MARTIRE (+165) scrive: "Uno dei discepoli, che prima il chiamava Simone, conobbe, per rivelazione del Padre, che Ge»ù Cristo è Figlio di Dio. Per questo, egli ricevette il nome di Pietro. L'affermazione di Gesù e il mutamento del nome sono quindi collegate alla confessione di fede di Pietro".

- TERTULLIANO (+222) scrive al vescovo di Roma Callisto, che si orli Appellato al "TU SEI PIETRO" per sostenere la propria autorità,: "Chi lei Tu che sovverti e deformi l'intenzione manifesta del Signore, eh» conferiva tale potere solo personalmente a Pietro?".
- ORIGENE (+253) afferma: "Se tu immagini che solo su Pietro sia
Stata fondata la Chiesa, che cosa potresti dire, allora, di Giovanni, il fìglio del tuono, o di qualsiasi altro Apostolo?
Chiunque fa la confessione di Pietro può essere chiamato Pietro".
- CIPRIANO (+258) scrive: "Gesù parlò e a Pietro, non perché gli attribuisse una preminenza o un'autorità speciale, ma solo perché, parlando ad uno solo, fosse visibile il fatto che la Chiesa dev'essere tutta unita nella fede in Cristo. Pietro è solo il simbolo, il tipo di tutti gli Apostoli e di tutti i Vescovi".
- S.AMBROGIO, vescovo di Milano, (+397) afferma: "Pietro ottenne un primato, ma un primato di confessione e non d'onore, un primato di fede e non d'ordine".
- S.AGOSTINO (+430) dice: "Tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa: deve essere inteso in questo senso, in altre parole edificherò la mia Chiesa sopra ciò che è stato confessato da Pietro quando diceva: tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente. Perciò, la Chiesa non si fonda su Pietro, ma sulla fede dì Pietro".
ALLORA CHI È IL VICARIO DI GESÙ?
Gesù, dopo la sua morte, risurrezione e ascensione al cielo, dove siede alla destra di Dio, non abbandonò i suoi amici, ma promise loro l'assistenza dello Spirito Santo(Giov. 14:15-18; 14:26; 15:26; 16:6-15).
Essi lo ricevettero nel giorno della Pentecoste ebraica con un Battesimo nuovo di Fuoco (Atti 1:5-8; 2:4; 19:1-7; 10:44-48; 11:15-16). Nacque così la CHIESA, e i discepoli furono trasformati.
Da allora, lo Spirito Santo è dato a tutti chi crede: "CHI CREDE IN ME, FIUMI D'ACQUA VIVA SGORGHERANNO DAL SUO SENO" (Giov. 7:38-39).
Senza lo Spirito Santo, Dio è lontano, il Cristo è un personaggio storico del passato, il Vangelo, una lettera morta, la Chiesa, una semplice organizzazione umana, l'evangelizzazione, una propaganda, il culto, una cerimonia, la preghiera, una recita, la morale, un agire da schiavi. Ma, con lo Spirito Santo, Dio è vicino, il Cristo è il Salvatore e il Signore, il Vangelo, un lieto annuncio trasformante, la Chiesa, una comunione fraterna, il culto, un sacrificio vivente gradito a Dio, la preghiera, un dialogo con Dio, la morale, un agire da uomini liberi.
L'AZIONE DELLO SPIRITO SANTO
1) « QUANDO VERRÀ IL CONSOLATORE...EGLI TESTIMONERÀ DI ME» (Giov. 15:26-27)
Se Gesù è il testimone del Padre, lo Spirito Santo è il testimone di Gesù : « QUANDO VI TRASCINERANNO NEI TRIBUNALI...NON SARETE VOI A PARLARE, MA LO SPIRITO - PARLERÀ IN VOI » (Mt. 10:17-20). Egli testimonia anche che SIAMO FIGLI DI DIO (Rom. 8 :16) e che >GESÙ È !L SIGNORE (1 Co. 12 :3).

2) « QUANDO VERRÀ EGLI CONVINCERÀ IL MONDO DI PECCATO, DI GIUSTIZIA E DI GIUDIZIO »(Giov. 16 :8). Satana ci accusa di peccato (Ap. 12:10-11) con dicerie vaghe e generalizzate, insinuando in noi disperazione, scoraggiamento e schiavitù, e poi con un atteggiamento contradittorio (!), dopo averci accusato, ci scusa per renderci ancora più schiavi di prima. Lo Spirito Santo invece ci convince con accuse circostanziate e precise di peccato (= la nostra incredulità) e ci porta non a scusarci, ma ad ammettere il nostro peccato e a pentirci, insinuando in noi consolazione, libertà, riposo. Che siamo peccatori è solo una mezza verità (e Satana rileva solo questo), ma che Gesù mori alla croce per renderci giusti, è L'altra parte della verità (e questo Satana non lo fa trapelare, ma solo lo Spirito Santo lo rivela al cuore pentito, convincendolo di giustizia, cioè che siamo GIUSTIFICATI per il sangue di Gesù, dandoci la sicurezza che Satana oramai è stato giudicato e non ha più diritti su di noi).

3) « QUANDO VERRÀ...EGLI VI GUIDERÀ IN TUTTA LA VERITÀ » (Giov.16:13).
Lo Spirito Santo ci guida a Gesù che è la Verità in persona (Giov. 14:6); Egli ci guida nella comprensione della Rivelazione ormai compiuta : le S. Scritture da Lui ispirate (2 Tim. 3 :16) non possono essere capite senza la sua ispirazione (Giov. 14 :26).

4) «EGLI MI GLORIFICHERÀ» (Giov. 16 :14). Lo Spirito Santo è lo Spirito della preghiera : Egli loda e glorifica Gesù anche con doni di lingue ineffabili, e con gemiti intercede nella preghiera per i santi (Rom. 8 :26). Egli in un impeto d'amore ci fa gridare a Dio : ABBA-PADRE-BABBO-PAPÀ (Rom. 8 :15 ; Gai. 4 :6). Insomma , Gesù è l'EMMANUELE, ossia DIO con NOI, lo SPIRITO SANTO è DIO IN NOI : « EGLI DIMORA CON VOI E SARÀ IN VOI » (Giov. 14:17).
DONI E MINISTERI CARISMATICI NELLA CHIESA.
Ogni credente in Cristo che vive nella Chiesa ha ricevuto da Gesù, tramite lo Spirito Santo, un DONO, non per sé, ma in vista della crescita del Corpo, che è la Chiesa. Paolo fa una distinzione tra DONI SPIRITUALI (pneumatikà) e MINISTERI (carismata) nella Chiesa.
I Doni Spirituali, enumerati in 1 Co. 12, sono accessibili ad ogni membro del Corpo di Cristo, e tutti possono chiederti e desiderarti in buona coscienza non tanto per sé, quanto per gli altri. Il DONO SPIRITUALE (Paolo n'enumera nove) è una manifestazione particolare dello Spirito Santo che risponde ad una necessità immediata del popolo di Dio per la sua crescita quantitativa e qualitativa.
I Carismi o Ministeri, invece, di cui Paolo paria in Ef. 4:7-16, in Rom. 12:6-8 e in 1 Co. 12:28-31, sono doni permanenti di servizio ministeriale nella Chiesa. Gesù ha posto nella Sua Chiesa alcuni come APOSTOLI (missionari o fondatori di chiese), altri come PROFETI (interpreti della volontà e del piano di Dio), altri com'EVANGELISTI (predicatori dell'evangelo), altri come PASTORI (conduttori nella chiesa per la cura d'anime), e DOTTORI (maestri della sana dottrina).(Efesini 4:11).
La finalità di questi MINISTERI "dati" (donati) da! Cristo, e non da altri uomini (Gai. 1:1), di natura non democratico-elettiva dal basso, ma teocratici e per chiamata dall'alto, non è una, ma molteplice: per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero, per ('edificazione del corpo di Cristo, per l'unità della fede e della conoscenza, per non essere più bambini sballottati da ogni vento di dottrina. Gesù è la PIETRA su cui si edifica la CHIESA. Ma ascoltiamo ancora PAOLO: "VOI SIETE CONCITTADINI DEI SANTI E FAMILIARI DI DIO, EDIFICATI SUL FONDAMENTO DEGLI APOSTOLI E DEI PROFETI, ESSENDO GESÙ LA PIETRA ANGOLARE SU CUI L'INTERO EDIFICIO BEN COLLEGATO INSIEME Si' VA INNALZANDO, PER ESSERE UN TEMPIO SANTO DEL SIGNORE" (Ef. 2:19-20).
E non si affermi che fossero cose d'altri tempi! Ancora oggi noi dobbiamo implorarli dal Signore, perché noi e le nostre chiese non siamo ancora perfetti, ma abbiamo ancora "MACCHIE E RUGHE" (Ef. 5:27).

In tutti questi versetti v'è il massimo modello ideale e perfetto di Chiesa, che il Cristo negli ultimi tempi vuole realizzare, per condurla davanti a sé per le nozze finali (Ap. 19:7-8).
Un antico Padre della Chiesa ricordava: « Non può avere Dio per Padre, chi non ha la Chiesa per Madre ». La Chiesa è quella scuola materna dove veniamo educati a crescere nel Signore, a conoscere, ad amare e a servire Dio, i fratelli di fede e tutti gli uomini.
Ora. «ANCHE LA CREAZIONE, IN ANGOSCIOSA ATTESA, ASPETTA LA MANIFESTAZIONE DEI FIGLI DI DIO» (Romani 8:19), in altre parole della CHIESA, la quale come "CORPO DI CRISTO" rappresenta il Cristo vivente e operante in terra, avendo la Sua autorità, facendo le
Sue opere, manifestando la sua potenza e condividendo con Lui le Sue sofferenze (MT 10:40; 25:40-45; Giov. 20-21; Atti 9:4-5; Col.1:24).
DONI E FRUTTI DELLO SPIRITO SANTO
In 1 Co. 12 Paolo paria dei nove doni (pneumatikà) dello Spirito che noi possiamo così raggruppare e sintetizzare :
1) DONI DI RIVELAZIONE che riguardano Dio e in altre parole il LINGUAGGIO DI SAPIENZA (SOFIA), il LINGUAGGIO DI CONOSCENZA (GNOSIS), il DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI (DIAKRISIS PNEUMATON)
2) DONI DI POTENZA che riguardano il prossimo e in altre parole LA FEDE (PISTIS), DONI DI GUARIGIONE (KARISMATA lAMATON), OPERE POTENTI (ENERGHEMATA DYNAMEON) ;
3) DONI D'ISPIRAZIONE che riguardano se stessi in rapporto alla Chiesa e in altre parole LA PROFEZIA (PROFETEIA), VARIETÀ DI LINGUE (GHENE GLOSSON), INTERPRETAZIONE DELLE LINGUE (ERMENEIA GLOSSON). A questi NOVE DONI DELLO SPIRITO fa riscontro in Galati 5 :22-23 i NOVE FRUTTI DELLO SPIRITO senza dei quali a nulla gioverebbe tali DONI.
Anche qui Paolo li raggruppa in :
1) DONI CHE RIGUARDANO IL NOSTRO RAPPORTO CON DIO e cioè l'AMORE (AGAPE :vedi anche 1 Co.13), la GIOIA (CHARA), la PACE (BRENE) ;
2) DONI CHE RIGUARDANO IL NOSTRO RAPPORTO COL PROSSIMO e cioè la PAZIENZA (MACROTUMìA), la BENIGNITÀ (KRESTOTES), la BONTÀ (AGATOSUNE) ;
3) DONI CHE RIGUARDANO IL RAPPORTO CON SE STESSI e cioè la FEDE (PISTIS), la MITEZZA (PRAUTES) e la TEMPERANZA (ENKRATEIA). Ora molti credenti cercano i DONI senza i FRUTTI,
ma bisogna chiedere a Dio prima i FRUTTI e poi anche i DONI, perché i doni senza i frutti sono pericolosi (« LA CONOSCENZA GONFIA MA L'AMORE EDIFICA » ( 1 Co. 8 :1) ), e i frutti senza doni sono deboli. D'altra parte Gesù ha anche detto - « LI'RICONOSCERETE DAI LORO FRUTTI » (Matteo 7 :16-18).
Ora la Chiesa di Cristo si riconosce da entrambe le cose • DONI E FRUTTI DELLO SPIRITO.
27/03/2009 00:32
 
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Re:
ClintEastwood82, 06/02/2009 15.32:

LA CHIESA DELLO SPIRITO.
FEDE, RAGIONE, NATURA E STORIA NEL CRISTIANESIMO NON CONFESSIONALE


"La chiesa non è un gruppo particolare e una setta che si possa indicare a dito, legata ad un elemento, ad un tempo, ad una persona, ad un luogo, ma è un corpo spirituale e invisibile di tutte le membra di Cristo, nate per Dio ed in possesso di un'unica convinzione, un unico Spirito, un'unica fede. Ma non è raccolta esteriormente in una città o in un luogo, in modo tale che si possa vedere e mostrare a dito, ma così che la crediamo e non la vediamo altrimenti che con gli occhi spirituali dell'animo e dell'uomo interiore. È l'assemblea e la comunità di tutti i veri devoti, buoni e nuovi uomini in tutto il mondo, uniti dallo Spirito Santo nella pace di Dio con il vincolo dell' amore....


Questa sera, in chiesa, ho accostato l'ecclesiologia spirituale di parte del protestantesimo con la parabola del grano buono e della zizzania. L'ecclesiologia suddetta è falsa, pechè afferma che la chiesa è solo il buon grano, mentre Gesù parla anche di zizzania. Questa presunta chiesa dello Spirito non esiste. Bisogna cercare altrove la vera chiesa.
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"24 Un'altra parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25 Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26 Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. 27 Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? 28 Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? 29 No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30 Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio»." Matteo 13:24

Non mi pare di vedere dichiarata la zizzania come chiesa e anche se fosse sarebbe da intendersi come ramo malato della chiesa, in ogni dove. L'ecclesiologia della chiesa universale e spirituale và chiaramente estesa ovunque e non soltanto in una determinata denominazione, ma cercare la chiesa altrove riporterebbe solamente in un luogo fisico e in una determinata fazione, e quindi si ritornerebbe a quelle catene che fanno dichiarare gli appartenenti a tale fazione come veri credenti ed estraneando tutti gli altri come eretici.
Dire che la chiesa dello Spirito esiste o non esiste è impossibile perchè non si può vagliare, è un'adesione di fede.

Stay tuned on the future.
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La chiesa che voleva Cristo, non era fatta fatta di mattoni, ma di credenti, per questo la chiesa è fatta di quelle persone che hanno accettato Cristo nelle loro vite e lo fanno vedere atraverso gesti e amore.

Ambra


Tu mantiene in una pace perfetta colui la cui mente rimane ferma in te, perché confida in te.
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30/03/2009 16:39
 
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Re:
Violafenix, 30/03/2009 10.40:

La chiesa che voleva Cristo, non era fatta fatta di mattoni, ma di credenti, per questo la chiesa è fatta di quelle persone che hanno accettato Cristo nelle loro vite e lo fanno vedere atraverso gesti e amore.

Ambra


Allora perchè Cristo nella Chiesa colloca anche le zizzanie?
Comunque noi cattolici crediamo in una chiesa composta da credenti, checchè ne dica il tuo capo spiituale...
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30/03/2009 21:57
 
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Allora perchè Cristo nella Chiesa colloca anche le zizzanie? Comunque noi cattolici crediamo in una chiesa composta da credenti, checchè ne dica il tuo capo spiituale...



Le zizzanie sono anche dentro la chiesa come la intendi tu, ci sono tantissimi credenti finti che portano i credenti veri sulla cattiva strada, e vi erano pure al tempo delle chiese primitive, anche per questo Paolo si prodigò tanto a scrivere le sue epistole....

Conosco bene i cattolici dato che prima lo ero anche io, inoltre ho molti amici che lo sono anche loro, e che hanno una buona cultura cattolica per giunta, ma continuo a ritenere che il cattolicesimo sia pieno di imprecisioni, con tutto il rispetto ovviamente per te che sei cattolico.

Ciao Ambra


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30/03/2009 23:34
 
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Re:
Violafenix, 30/03/2009 21.57:


Allora perchè Cristo nella Chiesa colloca anche le zizzanie? Comunque noi cattolici crediamo in una chiesa composta da credenti, checchè ne dica il tuo capo spiituale...



Le zizzanie sono anche dentro la chiesa come la intendi tu, ci sono tantissimi credenti finti che portano i credenti veri sulla cattiva strada, e vi erano pure al tempo delle chiese primitive, anche per questo Paolo si prodigò tanto a scrivere le sue epistole....

Conosco bene i cattolici dato che prima lo ero anche io, inoltre ho molti amici che lo sono anche loro, e che hanno una buona cultura cattolica per giunta, ma continuo a ritenere che il cattolicesimo sia pieno di imprecisioni, con tutto il rispetto ovviamente per te che sei cattolico.

Ciao Ambra


Spero che in questo forum emergano questi tuoi dubbi, in modo da chiarire. Penso che un sano confronto dottrinale possa fare del bene ad entrambi.
Ritengo che le chiese protestanti possano arricchire la chiesa cattolica durante questo periodo post conciliare, visto che in esse sono presenti degli elementi di santità, che mi diletto a cercare. [SM=g8431]
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Non mi è sembrato dalla risposta che mi hai dato nel post su ortodossi, comunque staremo a vedere, non sei il primo con il quale mi confronto.

Ambra



Tu mantiene in una pace perfetta colui la cui mente rimane ferma in te, perché confida in te.
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14/04/2009 16:06
 
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Quando ci sforziamo di vedere negli "altri" la zizzania ......
In questi giorni di Pasqua ci sono state molte trasmissioni cristiane interessanti portate avanti , in prevalenza, da appartenenti alla Chiesa Cattolica che in Italia etiene la maggioranza numerica . Una di queste trasmissioni ha visto un cardinale ospite della trasmissione Voyager in "edizone speciale" dedicata alle Scritture proprio il girono di pasquetta. Scusate se non ricordo il nome del cardinale . H detto una cosa bellissima quel ardinale e l'ha detta più di te volte nel corso della trasmissione che è durata oltre un'ora e mezza: "Noi - intesi come credenti - abbiamo avuto molti tiranni che hanno tentato di sterminarci nel corso della storia! I più terribili tiranni "persecutori" che hanno i credenti non stanno però al loro esterno ma stanno al loro interno;uno di quest due tiranni irriducibili sichiama "orgoglio" e l'altro si chiama "egoismo" !!Non ne abiamo di peggioi rispetto a questi perchè ci tiranneggiano dalla nascita sino alla morte fisica e ci tiranneggiano sia prima che dopo la conversione a Cristo !! Non "ci mollano" per nessuna cosa al mondo !!" - CheDio lo benedica davvero quel cardinale !! Lo Spirito Santo gli ha messo in bocca delle parole sagge, vere e potenti !! Nella parabola ci sono dei servi he si preoccupano della zizzania e chiedono al Signore :" La togliamo via questa zizzania ?" ...sottointenendo una volontà di carne , dell'anima , per eliminare un problema e poter camminare più spediti nel mondo ma il Signore risponde subito di no :"...affinchè sradicando la zizzania nonsi corra l rischio di sradicare anche le spighe di grano buono che stanno vicine!!" - E' un rimproveo softma nello stesso tempo seveo verso quelle anime zelanti :"Tu vuoi sradicare le zizzanie però non ti curi del fato che potresti sradicare il grano buono che sta vicino e fai questo perchè non sei ancora compito nell'amore, perchè non sei ancor maturo come credente !" - Quelle anime sante non osano rplicare alla risposta del Signoe ma ubbidiscono in silenzio. Egli spiega che alla fine gli angeli del Cielo avranno questo compito di raccogliere il grano da una parte e le zizzanie dall'altro ma quelle anime restano in silenzio ed ubbidiscono all'ordine del Signore !! Noi non siamo nessuno per dire di altri o di altre che "sono zizzanie" o appartengono a questa piuttsto che a quell'altra categoria ; noi dobbiamo preoccuparci giorno e notte a quale categoria apparteniamo noi e le persone care , della nostra famiglia che stanno sotto la nostra responsabilià!! Non è un discorso di egoismo quello di "non vedere i peccati" degli altri fratelli e delle altre sorelle in Cristo, no, Cristo e gli apostoli non ci dicono questo !! Ci dicono al massimo di pregare per questi fratelli e queste sorelle m non ci dicono nè ci permettno nè di puntare il dito contro di loro, nè di mormorarli (o mormorarle) in alcun modo!!

Mario961


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Quando ci sforziamo di vedere negli "altri" la zizzania ......

In questi giorni di Pasqua ci sono state molte trasmissioni cristiane interessanti portate avanti , in prevalenza, da appartenenti alla Chiesa Cattolica che in Italia detiene la maggioranza numerica . Una di queste trasmissioni ha visto un cardinale ospite della trasmissione Voyager in "edizione speciale" dedicata alle Scritture proprio il giorno di pasquetta. Scusate se non ricordo il nome del cardinale . Ha detto una cosa bellissima quel cardinale e l'ha detta più di tre volte nel corso della trasmissione che è durata oltre un'ora e mezza: "Noi - intesi come credenti - abbiamo avuto molti tiranni che hanno tentato di sterminarci nel corso della storia! I più terribili tiranni "persecutori" che hanno i credenti non stanno però al loro esterno ma stanno al loro interno;uno di questi due tiranni irriducibili si chiama "orgoglio" e l'altro si chiama "egoismo" !!Non ne abbiamo di peggiori rispetto a questi perchè ci tiranneggiano dalla nascita sino alla morte fisica e ci tiranneggiano sia prima che dopo la conversione a Cristo !! Non ci mollano per nessuna cosa al mondo !!" - Che Dio lo benedica davvero quel cardinale !! Lo Spirito Santo gli ha ispirato delle parole sagge, vere e potenti !! Nella parabola ci sono dei servi che si preoccupano della zizzania e chiedono al Signore :" La togliamo via questa zizzania ?" ...sottointenendo una volontà di carne , dell'anima , per eliminare un problema e poter camminare più spediti nel mondo ma il Signore risponde subito di no :"...affinchè sradicando la zizzania non si corra il rischio di sradicare anche le spighe di grano buono che stanno vicine!!" - E' un rimprovero soft ma nello stesso tempo severo verso quelle anime zelanti :"Tu vuoi sradicare le zizzanie però non ti curi del fatto che potresti sradicare il grano buono che sta vicino e fai questo perchè non sei ancora compito nell'amore, perchè non sei ancor maturo come credente !" sembra che voglia spiegare il Signore - Quelle anime sante non osano replicare alla risposta del Signore ma ubbidiscono in silenzio. Egli spiega che alla fine gli angeli del Cielo avranno questo compito di raccogliere il grano da una parte e le zizzanie dall'altro ma quelle anime restano in silenzio ed ubbidiscono all'ordine del Signore !! Noi non siamo nessuno per dire di altri o di altre che "sono zizzanie" o appartengono a questa piuttosto che a quell'altra categoria ; noi dobbiamo preoccuparci giorno e notte a quale categoria apparteniamo noi e le persone care , della nostra famiglia che stanno sotto la nostra responsabilità!! Non è un discorso di egoismo quello di "non vedere i peccati" degli altri fratelli e delle altre sorelle in Cristo, no, Cristo e gli apostoli non ci dicono questo !! Ci dicono al massimo di pregare per questi fratelli e queste sorelle ma non ci dicono nè ci permettono nè di puntare il dito contro di loro, nè di mormorarli (o mormorarle) in alcun modo!!


Mario961

[Modificato da Mario961 14/04/2009 16:17]
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