00 02/12/2008 16:41
CHE COS'E' IL "LIBERALISMO TEOLOGICO" ??
Dalla Critica Biblica, la Bibbia venne considerata e studiata come un libro qualunque e, su queste basi, si giunse a delle affermazioni che toglievano al sacro Libro la sua unicità, la sua autorità e la sua credibilità. Jean Astruc per esempio, un medico francese, mentre faceva ricerche sopra le leggi sanitarie bibliche giunse alla conclusione che gli scritti attribuiti a Mosè erano stati scritti, in realtà, in epoca posteriore a Mosè. Questa e tante altre affermazioni liberali sono state smentite dalle ricerche più recenti e l'autenticità della Bibbia è stata riaffermata e provata; ma la Critica Biblica aveva dato impulso e nutrimento al nascente spirito liberale in seno al cristianesimo.
Diverse concezioni contribuirono a far sì che la visione biblica dell'uomo e del mondo venisse trascurata. Charles Darwin, nel 1859, annunziò che l'uomo era il frutto di un'evoluzione da forme inferiori di animali. Sigmund Freud definì l'impulso sessuale come l'impulso fondamentale della natura umana. Karl Marx definì la religione "oppio dei popoli". Queste e altre influenze spinsero l'uomo lontano da una vita guidata dalle norme cristiane e nella confusione morale, caratteristica del nostro tempo.
Il liberalismo cercò di conciliare il cristianesimo con le più recenti scoperte scientifiche, di conservarli entrambi. Le più grandi denominazioni cristiane videro ben presto alcuni dei loro esponenti attratti dalle vedute liberali. La predicazione spostò il suo accento dalla giustizia e dal risveglio personali, ad un vangelo sociale interessato all'abolizione delle aree depresse. Le chiese Battiste, Metodiste e Presbiteriane dovettero assistere alla secessione di gruppi che si opponevano alla tendenza liberale in direzioni opposte; il pentecostalismo fu una reazione indiretta, giacché in esso i credenti trovarono una realtà spirituale allora assente dai gruppi maggiori, e cioè il battesimo nello Spirito Santo e la manifestazione delle lingue.
Si deve a Carl F. H. Henry un'esposizione sistematica ed un'analisi critica del liberalismo. Dal suo libro Remaking the Modern Mind (La ricostruzione delle mente dell'uomo moderno), ecco le principali teorie liberali:
1. Secondo i liberali la Bibbia è fallibile. Non è la Parola di Dio scritta da uomini ispirati dallo Spirito Santo e quindi infallibile, come credono i cristiani fedeli all'Evangelo; per i liberali gli scrittori della Bibbia sono degli uomini ispirati nello stesso modo in cui lo sono tutti i grandi scrittori di ogni tempo, valenti e nobili ma soggetti ad errori.
2. L'uomo è fondamentalmente buono. Non è un peccatore, ma semplicemente un "disadattato": se agisce male, è perché non vive in condizioni a lui adatte; ma se le sue condizioni di vita vengono migliorate e diventano rispondenti alle sue esigenze, l'uomo non commetterà più il male. Così i liberali si erano illusi, ma di fronte alla tragedia della prima e poi, peggio ancora, della seconda guerra mondiale, dovettero ricredersi e modificare la loro opinione. Sembrava che quanto più la scienza aveva progredito, migliorando le condizioni della società, tanto più la malvagità umana si manifestava, terribile e distruttrice.
3. Dio è Padre di tutti. Questo della "paternità universale di Dio", come dicono i liberali, è un concetto che confonde i figli di Dio creati da Lui con i figli di Dio nati da Lui (Giovanni 1:12,13). Il rapporto che c'è tra Dio e tutti gli uomini è un rapporto diverso di quello che c'è tra Dio e coloro che, per la loro fede in Cristo, sono stati rigenerati e fatti nuove creature. Tutti gli uomini sono stati creati da Dio, ma solo i credenti sono "stati creati in Cristo Gesù per le buone opere" (Efesini 2:10) ed a costoro, che hanno accettato il Suo Figliuolo, Iddio "ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio".
4. La natura ha un corso sempre eguale, tutto accade secondo la legge naturale. Non c'è dunque nulla di miracoloso in essa, nulla che intervenga a sostenerla né a turbarne il corso. Di conseguenza, la nascita verginale di Cristo e la Sua resurrezione non sono eventi storici, perché esulano dalle leggi della natura.
5. Il progresso è sicuro. I vecchi liberali erano ottimisti: dal progresso della scienza erano spinti a credere in un progresso automatico dell'umanità. Pensavano che oramai, grazie alle numerose scoperte scientifiche, il mondo e di conseguenza anche l'uomo sarebbero diventati ogni giorno migliori.
La teologia liberale ha ultimamente perso molto credito, gli avvenimenti del ventesimo secolo l'hanno costretta a prendere con più serietà la realtà del peccato e della sua profonda radice nell'uomo. Siccome afferma proprio questo, la Bibbia ora riceve un'attenzione maggiore negli ambienti liberali.
Anche l'archeologia, una scienza sviluppatasi negli ultimi due secoli (XIX e XX), ha inferto un duro colpo alle teorie liberali, avendo dimostrato con le sue numerose scoperte l'accuratezza e l'attendibilità della Bibbia.
Il liberalismo non è morto, ma è stato seriamente ferito. Tuttavia bisogna ricordare che, per l'umile credente nella Bibbia, la miglior difesa sta sempre in una semplice e convinta testimonianza della realtà della redenzione.