a cura di Giacinto Butindaro
No, un cristiano non deve osservare il precetto della decima, e questo perchè egli è sotto la grazia e non sotto la legge di Mosè (cfr. Rom. 6:14). E difatti negli scritti del Nuovo Testamento non c'è un solo passo che comandi di pagare la decima, neppure uno. Ci sono dei passi che parlano della decima, ma essi non comandano di pagarla. Vediamoli da vicino.
Vorrei ora ritornare brevemente sul fatto dei sacerdoti Leviti, perchè quando si parla della decima si rischia di dimenticare che secondo la legge erano i Leviti che dovevano riscuotere le decime dalle mani del popolo e nessun altro. Non si può dunque separare la riscossione della decima dal sacerdozio Levitico perchè sono cose unite. E' un pò come la riscossione di certe tasse che compie lo Stato italiano, non si può parlarne senza fare riferimento agli Uffici e alle persone preposti dalla legge italiana a compierla. Così è della decima; non si può parlarne senza parlare dei sacerdoti Leviti preposti da Dio sotto la legge a riscuoterla dalle mani del popolo. Dio aveva infatti detto a Mosè: "E l'Eterno parlò a Mosè, dicendo: 'Parlerai inoltre ai Leviti e dirai loro: Quando riceverete dai figliuoli d'Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un'offerta da fare all'Eterno: una decima della decima; e l'offerta che avrete prelevata vi sarà contata come il grano che vien dall'aia e come il mosto che esce dallo strettoio. Così anche voi metterete da parte un'offerta per l'Eterno da tutte le decime che riceverete dai figliuoli d'Israele, e darete al sacerdote Aaronne l'offerta che avrete messa da parte per l'Eterno. Da tutte le cose che vi saranno donate metterete da parte tutte le offerte per l'Eterno; di tutto ciò che vi sarà di meglio metterete da parte quel tanto ch'è da consacrare. E dirai loro: Quando ne avrete messo da parte il meglio, quel che rimane sarà contato ai Leviti come il provento dell'aia e come il provento dello strettoio. E lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è la vostra mercede, in contraccambio del vostro servizio nella tenda di convegno" (Num. 18:25-31). Stando dunque così le cose, per imporre la decima ai credenti occorrerebbe che ci fossero nel nostro mezzo dei sacerdoti Leviti perchè è a loro che Dio aveva ordinato di prelevare le decime, da cui a loro volta essi dovevano prelevare una decima. Ci sono questi sacerdoti che svolgono le funzioni prescritte dalla legge? No, quindi la decima non va imposta ai credenti. La cosa sarebbe valida se noi fossimo ancora sotto la legge e avessimo dei sacerdoti leviti nel nostro mezzo, ma siccome non ci sono queste condizioni nessuno ha il diritto di imporre la decima.
E a questo punto vorrei farvi notare che neppure Gesù Cristo impose il pagamento della decima ai suoi discepoli, e questo perchè Gesù era della tribù di Giuda e non di Levi, e quindi se lo avesse fatto avrebbe trasgredito la legge. Gesù avrebbe commesso un peccato se avesse comandato ai suoi discepoli di pagargli la decima delle loro entrate, non aveva il diritto di farlo. Avete mai pensato a questo? Se non lo avete mai fatto, pensateci attentamente. E non solo Gesù Cristo, ma neppure Paolo impose la decima e questo perchè egli era della tribù di Beniamino. Voler dunque fare credere che l'apostolo Paolo comandava la decima per vivere del Vangelo è qualcosa che trova una secca smentita dal fatto che lui come Ebreo era della tribù di Beniamino e non della tribù di Levi. Ma innanzi tutto la cosa viene smentita dal fatto che Paolo non era sotto la legge e perciò non comandava ai Gentili di osservare la legge di Mosè. Paolo ha sì detto che coloro che annunciano il Vangelo devono vivere del Vangelo, ma vivere del Vangelo non significa vivere delle decime perchè le decime fanno parte della legge e non del vangelo. A me pare invece che alcuni pur predicando il Vangelo vogliono vivere della legge imponendo la decima. E' un controsenso questo che però purtroppo alcuni non vedono.
"Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso." (2 Cor. 9:7)