00 17/11/2008 13:04
LA DECIMA - DAL SITO "PROTESTANTESIMO" -
QUESTA SPIEGAZIONE - ALTRETTANTO VERA COME LA PRECEDENTE  MA BASATA SU ALTRI VERSETTI BIBLICI - INVECE E' TRATTA DAL SITO "PROTESTANTESIMO" -



I CRISTIANI NON SONO SOTTO LA GIUSTIZIA della LEGGE DI MOSÈ MA SOTTO LA GRAZIA DELLA LEGGE DI CRISTO
 come FIGLI

Il Nuovo Testamento dice che TUTTI i credenti entrano a far parte di un popolo di RE e SACERDOTI: la decima adesso loro non la possono più dare: LA POTREBBERO RICEVERE! Ma da chi, se non ci sono le altre tribù? Che non venga in mente di chiedere la decima al popolo ebraico...!

La parola "decima", non ha più senso, né luogo nel Nuovo Testamento di Gesù Cristo: per essere più espliciti va detto, ripetuto, ribadito e riaffermato che la decima è una tassa che veniva pagata perché Dio era il PADRONE della terra e l'uomo ne era l'affittuario.

Dio voleva (ed era giusto così) che Gli venisse riconosciuta LA PROPRIETA'.

Con Gesù il rapporto cambia completamente.

Noi credenti in Lui diventiamo FIGLI (Giovanni 1:12) e PADRONI: "tutto è vostro" (1 Corinzi 3:22)

A chi dovremmo riconoscere la proprietà? A noi stessi?

Volendo essere più espliciti, la decima non esiste più, perché i credenti in Cristo sono TUTTI sacerdoti.

Gesù non svende le opere, ma le fa dipendere dalla fede.

L'Evangelo in questo è tremendo: "Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abrahamo o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede. Perché, se diventano eredi quelli che si fondano sulla legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata; (Romani 4:13)

Tutta la tradizione giudaica servì a Gesù per inquadrare, in maniera aperta e perfetta, tutto il rapporto dell'uomo con Dio.

Sulla decima e su altre tasse, imposte, obblighi, pesi ed oneri, le parole di Gesù fanno testo: "E quando furono venuti a Capernaum, quelli che riscuotevano le didramme si accostarono a Pietro e dissero: Il vostro maestro non paga egli le didramme? Egli rispose: Sì." (Matteo17:24-25)

3) I credenti in Cristo sono FIGLIUOLI, non STRANIERI

Perché Gesù pagò?

Povero Pietro! Fin lì arrivava la sua "religione": non aveva altre risposte da dare! Tutto il Vecchio Testamento gli doveva essere presente come una mazzata sul capo!

Il racconto però prosegue: "E quando fu entrato in casa, Gesù lo prevenne e gli disse: Che te ne pare, Simone? I re della terra da chi prendono i tributi o il censo? Dai loro figliuoli o dagli stranieri? Dagli stranieri, rispose Pietro. Gesù gli disse: I figliuoli, dunque, ne sono esenti."  (Matteo17:25-26)

            Ecco la risposta di Gesù: "La mia famiglia non mi dovrà pagare nulla, essendo io il RE"

            Il Suo Regno è venuto e i credenti sono "FIGLIUOLI DEL REGNO" (Matteo 8:12; 13:38; 20:21; Colossesi 1:13)

            Benedetto Gesù, che ci ha affrancato dalle grinfie della legge e ci ha fatto entrare nella Sua Famiglia!

Ecco perché non si parla mai di decima nel N.T. se non in senso dispregiativo (il fariseo), ma sempre di contributo (la vedova) o di offerte.

In Marco 12:41 leggiamo che Gesù non si pose a sedere davanti alla cassa delle decime ma delle OFFERTE "E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai."

È davanti alle LIBERE offerte che si vede il donatore...

La decima fa conoscere a tutti ciò che sta nella mano destra e poi lo si vuole dalla mano sinistra... Non così il CRISTIANO che dà senza far sapere alla destra ciò che viene dato con la sinistra (Matteo 6:3). Se accettiamo o ammettiamo o facciamo sopravvivere la decima, accettiamo di nuovo che è Dio il solo padrone e non anche noi.

Gesù è allora venuto invano!

Lui è venuto a comunicarci una proprietà e noi, con la decima, gliela contestiamo, se non addirittura gliela rifiutiamo. Lui vuole farci "figli" e noi gli diciamo: "preferiamo pagare da decima dei servi"

È lo stesso sentimento che aveva IL FIGLIO della parabola del figliuol prodigo: "trattami come uno dei tuoi servi." (Luca 15:19)

La risposta del Padre è assai nota: "Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci, perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato."

Non mettiamoci a contestare una figliolanza...

Sarebbe però stato uno scandalo per i Leviti dell'epoca, tornare a mani vuote al Tempio, senza il tributo di Gesù: avrebbero dovuto giustificare il loro operato e Gesù avrebbe dovuto anticipare la rivelazione che avrebbe dato sulla croce, quando morendo al posto dei peccatori, li avrebbe affrancati dalla schiavitù della legge del peccato. Per evitare tutto questo, Gesù offrì a Pietro la soluzione: "Ma, per non scandalizzarli, vattene al mare, getta l'amo e prendi il primo pesce che verrà su; e, apertagli la bocca, troverai uno statere. Prendilo, e dallo loro per me e per te." (Matteo 17:27)

Un giorno, a un giovane ricco Gesù rispose: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami." (Matteo 19:16-22 Marco 10:21). La legge di Gesù è tremenda: non fare affidamento sui tuoi averi ma su di Lui. Gesù ti regge, se ti affidi veramente su di Lui!

            Questa è la fede.

Non lasciamoci ingannare dal fatto che tra la legge di Cristo, sotto il cui regno siamo noi, e la legge di Mosè, vi sono delle leggi uguali, richiamate peraltro nel Nuovo Testamento (i 27 libri dei Vangeli, Atti, Lettere ed Apocalisse).

Il vero discernimento spirituale dei cristiani sta tutto qui: vi sono molte leggi che Dio diede specificatamente ad Israele, che per i credenti in Gesù Cristo sono "superate", perché proprio da esse sono stati liberati.

Dio ha sempre preteso l'ubbidienza: nel Vecchio Testamento l'ha voluta dando delle regole ferree come scelta di fede; nel nuovo Testamento dando Gesù Cristo, come oggetto di fede. In tale ottica si possono capire e giustificare le leggi sulla circoncisione della carne, sull'osservanza dei sabati, dei noviluni, delle feste e a quelle sugli animali puri ed impuri, quelle sui sacrifici e sulla decima.

I credenti in Cristo Gesù, non sono un popolo senza legge, ma che vive secondo la legge perfetta di Cristo. La prova fu che proprio Gesù Cristo, quando riprese gli scribi ed i Farisei, disse loro: "Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell'aneto e del comino e trascurate le cose più gravi della legge: il giudizio, e la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre" (Matteo 23:23). Perché "guai a voi"? Perché non è così che si sarebbe arrivati alla salvezza e, una volta ottenutala, non è così che la si sarebbe mantenuta.

Che vuol dire senza tralasciare le altre?

LUCA 11:43

Ecco il passo sinottico di Luca 11:42 “Ma guai a voi, farisei, perché pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erba, e trascurate la giustizia e l'amor di Dio! Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.”

Rispetto alla legge, essa andava filtrata attraverso la GIUSTIZIA e l’AMORE ma non è stato fatto, così come Gesù stesso afferma dicendo: “Queste sono le cose che bisognava fare”.

IL VERBO E’ AL PASSATO, non al presente!

Anche qui la traduzione della Nuova Riveduta dice “senza tralasciare le altre”, ma il verbo è tradotto in tutti i passi con PERDONARE, come si può vedere…

Gesù dunque CHIUDE il discorso della decima, poiché accusa i pagatori che NON HANNO FATTO QUALCOSA che avrebbe fatto sopravvivere la decima stessa…

Condire la legge di Mosè con amore, giustizia e misericordia era qualcosa di IMPOSSIBILE per gli stessi Ebrei, che hanno fatto e fanno ancora della legge il loro limite da non superare mai!

Gesù SUPERA LA LEGGE e annulla il sabato sottomettendolo a Se Stesso, annulla la decima sottomettendola alla condizione nuova di “figlio”, annulla i precetti levitici sottomettendoli alla “GUIDA DELLO SPIRITO SANTO”.