Dio è "essere" e non un "divenire"
E, qui, con tutto il rispetto, ti sbagli, caro Iyvan!!!
Il verbo "essere", in Ebraico, contempla, necessariamente, il "funzionare" e, quindi, il movimento di un "divenire"!
Dio, quindi, proprio perché "divenire", non può essere definito e afferrato, anche rispetto ad una mente infinita è sempre infinitamente più in là.
Del resto non puoi sminuirLo, al punto da dire che il suo stesso concetto sia astrazione facendolo meno della sua sbiadita immagine (l'uomo) che, personalmente e individualmente, non è definibile.
Dio è, quindi, solo "incontrabile" (si può solo incontrare), non conoscibile.
La Trinità non è, perciò, un tentativo di definizione umana (o, almeno, non dovrebbe esserlo), ma la caratteristica di un incontro, di una relazione.
Noi, storicamente (come ci racconta la Bibbia), e personalmente, abbiamo incontrato Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
Dio non si può nemmeno (se non nell'ennesima astrazione) definire e/o, come tu scivi, negare, ma si può solo incontrare o no.
Non ha senso, proprio per questo, stabilire una "gerarchia" tra le tre persone che abbiamo incontrato, perché tale gerarchia astrarrebbe arbitrariamente un punto da una relazione che non può essere che circolare.
Io devo dire che, attualmente, astraggo il Figlio e la croce, come massimo punto dell'incontro, e, quindi, del mio pensare a Dio.
Ma ciò è, forse, dovuto, ad una vena di pessimismo, e mi rendo conto che forse è solo il fatto affettivo (vederLo lì che porta il mio male e quello del mondo) che mi porta a questa separazione.