Un altro tratto caratteristico è la simpatia che come valdesi riusciamo ad attirare: certo un coro di 43 giovani ragazzi e ragazze che canta benissimo fa simpatia, ma c’è qualcosa di più: la consapevolezza che abbiamo un passato comune e che il nostro futuro dovrà esserlo ancora di più. Le chiese nazionali hanno fatto il loro tempo, perché non sognare una chiesa protestante europea sempre più unita? Certo il mio è un sogno, ma sognare queste cose in una delle capitali dell’unità europea credo sia sempre più lecito.Il nostro coro ha cantato in occasione del culto di apertura della festa e, subito dopo, il presidente del Senato ha dato il suo saluto. Potete immaginare la nostra sorpresa quando la seconda carica di Francia ha citato proprio i valdesi e la loro importanza nella vita del protestantesimo. Poi ha proseguito spiegando l’impostazione della laicità e del rispetto equidistante di tutte le religioni da parte dello Stato. Tre giorni dopo eravamo in Italia e ho visto quasi tutti i politici nostrani, destra e sinistra, gonfiare il petto con i lacrimoni agli occhi che, come bambini offesi, difendevano il «nostro crocefisso». E a me veniva da piangere davvero!
Tratto da Riforma del 13 novembre 2009