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Religioni di popoli coltivatori primitivi

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2009 22:27
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I VENDA

I Venda o Ba-Venda (dove Ba è semplicemente prefisso che indica il plurale) sono un popolo africano ed è perciò opportuno, per evitare malintesi, rilevare che il continente africano avrebbe potuto offrire da solo esempi per ogni tipo, largamente inteso, di civiltà: in Africa, infatti, vi sono popoli cacciatori e raccoglitori, come i Pigmei della Foresta equatoriale, i Boscimani del Sud (p. es., deserto di Kalahari), -popolazioni non negre, di caratteristica statura bassa -e i Dama, negroidi, del sudest africano; tra i popoli coltivatori vi è una larghissima gamma di varietà, da forme culturali modeste fin quasi sulla soglia delle civiltà superiori, sfiorata dai popoli della costa di Guinea; anche popoli prevalentemente allevatori si trovano su vari livelli, dai primitivi Ottentotti e Herero, attraverso alcuni popoli nilotici ed etiopici (Galla), fino ai beduini del nord.
I Venda (Transvaal) sono un grosso popolo, di circa 150.000 anime nel 1931 (anno cui risale la monografia di H . A. Stayt), confinante a nord con i Shona, a est e sud-est con i Thonga, a ovest e sud-ovest con i Sotho. È un popolo, del resto, composito, sorto da due ondate di invasori e da un popolo autoctono, Ngona, tre elementi etnici che tuttora si distinguono tra di loro, sebbene gli autoctoni siano stati assorbiti dagli altri, ad eccezione di alcune famiglie sacerdotali che hanno la particolare funzione di placare, per conto degli invasori, gli spiriti dei Ngona vinti e spodestati nella loro terra. La seconda ondata di invasione è avvenuta tra il 17° e il 18° secolo. I Venda hanno difeso a lungo la loro indipendenza, respingendo anche le missioni fino al 1872; solo nel 1899 sono stati definitivamente sottomessi. I Venda vivono soprattutto della coltivazione del granoturco (pianta proveniente dall'America, ma diffusa da secoli in Africa) e del miglio, ma coltivano anche altri prodotti vegetali (patate dolci, fagioli, zucca, melone, ecc.) ed hanno anche un notevole allevamento di bovini (oltre che di pecore, capre, maiali e, più recentemente, cavalli e muli); alcune forme di quest'allevamento di bovini hanno suggerito l'ipotesi che gli invasori, al momento del loro arrivo, fossero esclusivamente allevatori; come, infatti, tra i popoli prevalentemente allevatori dell'Africa (v. più sotto, i Nuer), presso i Venda i singoli capi di bestiame bovino sono noti per nome e caratteristiche, la divisione di un bovino ucciso avviene secondo norme precise (una gamba posteriore al capo, e poi ogni singolo pezzo a un determinato parente). La caccia ha poca importanza economica. L'artigianato è affidato quasi esclusivamente a un popolo _ i Lemba -che vive in simbiosi con i Venda. Il commercio, a parte il baratto tra manufatti e viveri, oggi si svolge soprattutto attraverso i magazzini europei. Al centro dell'organizzazione sociale sta il capo: qui, per la prima volta incontriamo una società organizzata in forma monarchica (il capo che abbiamo trovato presso i Wintu, è una figura incomparabilmente più modesta e si distingue poco da ciò che anche in altre società persone di particolare prestigio possono rappresentare). Il capo Venda ha una sua corte vera e propria e una specie di ( ministero' (persone distinte addette a funzioni distinte come l'amministrazione della giustizia, l'approvvigionamento della (capitale', riscossione delle tasse, cerimoniale, ecc.). Da aggiungere, che nell'organizzazione verticale della società alla posizione del capo corrisponde, su scala limitata, quella dei sotto-capi (di distretti) e, in un certo senso, anche quella dei capi di singoli lignaggi oltre che in lignaggi di discendenza sia patrilinea che matrilinea, la società si articola in quelle più grosse unità che con termine inglese si designano come sib (ted. Sippe) e che si richiamano a un comune antenato (per lo più chiaramente mitico), osservano tabu particolari e hanno, ciascuna, proprie formule di glorificazione. Qualche parola anche sul rapporto tra i sessi: presso i Venda vige la poliginia, la moglie si acquista con un grosso lobola (termine zulu entrato nell'uso etnologico per designare il ‘prezzo' -normalmente in bestiame, ma anche in altri beni -che l'uomo deve versare alla famiglia della donna per averla in moglie); teoricamente, la donna è agli ordini del marito, ma in pratica il suo trattamento non è dei peggiori; ogni moglie ha la propria casa e il proprio orto e, perciò, anche un margine di libertà. (Il matrimonio è, di regola, combinato; l'eccezione, seppure frequente, è il ratto della ragazza, che, tuttavia, successivamente viene regolato con il versamento del lobola).


Tipico villaggio Venda

La religione. -La posizione del capo presso i Venda è un esempio tipico della (regalità sacra' a livello etnologico. Il capo o re dei Venda, infatti, non è soltanto dal punto di vista politico al vertice della società: anzi, al governo effettivo del popolo provvedono più direttamente la corte e i ( ministri ', mentre l'attività principale del re' è, come si direbbe oggi, puramente rappresentativa: essa consiste nel mangiare e bere con gli ospiti. Tali pasti si svolgono secondo un cerimoniale elaborato e in un'atmosfera di esaltazione dovuta alle continue acclamazioni rivolte al capo. Parlando del capo, anche nella vira quotidiana, si adopera un linguaggio speciale, in quanto ogni termine comune viene sostituito da un altro: così, p . es., la sua casa non viene detta 'casa', bensì 'coccodrillo'; il suo cibo , ragnatela " la sua coppa ' ombra '; per dire che egli è ammalato, si dice che è ' caldo '; quando egli mangia, si dice che ' lavora ' e cosi via per ogni singola cosa o azione. Ciò sottolinea la diversità del piano d'esistenza su cui si trova il capo da quello dei comuni mortali. Tutte le donne gli si rivolgono con l'invocazione: ' sposo mio! " dal che si crede di dedurre che anticamente il capo disponeva di tutte le donne del suo popolo; ad ogni modo, egli ha più di cento mogli collocate in diversi villaggi. Per il capo non vale la legge dell'exogamia, anzi, la sua prima moglie è, di regola, una stretta parente (cugina o nipote di primo grado) e il suo successore viene scelto di preferenza tra i figli di questa moglie. La scelta del successore è affidata alla sorella e al fratello del capo; perciò questi personaggi, e soprattutto la sorella (makhadzi ) del capo precedente hanno una posizione preminente nella corte: la makhadzi è l'unica donna Venda davanti alla quale perfino gli uomini s'inginocchiano (mentre normalmente sono le donne ad inginocchiarsi davanti agli uomini). La morte del capo viene tenuta lungamente in segreto (a volte anche per un anno): ne sanno solo il guaritore che lo curava, la sorella e il fratello principali, e alcuni funzionari. Il segreto viene poi sciolto mediante una convocazione del popolo, in cui si proclama il successore; tutti ì fuochi del paese vengono spenti e quello del focolare della casa del capo viene riacceso ritualmente: da esso prendere fuoco nuovo -quasi a sottolineare contemporaneamente l'inizio di una nuova èra e la dipendenza di tutto il popolo dal capo ogni famiglìa. Già le regole della successione mostrano cbe il capo deriva la propria posizione sarrale dalla sua ascendenza, dall'essere nato dal matrimonio endogamo deI padre; e il grande rilievo dato alla morte di un capo riflette la idea che questa morte è significativa, in quanto con essa il capo passa in una nuova sfera dell'esistenza: infatti, gli antenati del capo hanno un culto pubblico. Il culto degli antenati del capo costituisce, però, solo un caso particolare del culto degli antenati in generale, che è al centro della religione Venda. Ciò non significa che i Venda non abbiano anche altre idee e pratiche religiose. Anch'essi credono in diversi ‘spiriti ' che non sono affatto considerati come antenati, né hanno legami con particolari lignaggi: è interessante, p. es., la credenza in esseri mostruosi che basta incontrare per morire; caratteristicamente, si tratta di ‘mezzi uomini ' o addirittura di esseri consistenti in una sola gamba o in un solo braccio o in un solo occhio. Ma oltre a queste impressionanti proiezioni dell'angoscia della disintegrazione, i Venda conoscono e venerano un Essere supremo, di nome Raluvhimba, cui si attribuiscono caratteri uranici (egli si manifesta nelle stelle cadenti, nel tuono, nel fulmine) e meteorici (siccità, terremoto); è ritenuto anche creatore; tutti questi caratteri che sono comuni a numerosi esseri supremi africani, restano, però, in secondo piano rispetto alle funzioni principali di Raluvhimba, che sono quelle, tra di esse collegate, di datore di oracoli e di pioggia. In un tempo, secondo i Venda, l'Essere supremo appariva al re sulla cima di un monte per annunciargli la pioggia.


Bastoni Venda

La posizione centrale del culto degli antenati è assicurata dal fatto che esso è, come si vedrà, saldamente ancorato nell'attività economica principale, l'agricoltura. Sarebbe errato voler indagare che cosa i Venda' pensino ' o ' credano' intorno all'esistenza degli antenati; a noi sembra logico che per venerare gli antenati si debba esser convinti che essi esistano, dopo ]a morte, come esseri immortali, ma i Venda non sembrano porsi problemi del genere; per loro l'impattante è il culto degli antenati -il rapporto e non l'esistenza obiettiva -in cui possa concretarsi l'unità e la continuità del lignaggio. A c far esistere' gli antenati, i Venda trovano vari modi: nei lignaggi importanti un toro nero incarna la totalità degli antenati della linea paterna; gli è associata una vacca particolare; quando il toro diventa troppo vecchio, lo si uccide e lo si sostituisce con un altro che avrà la medesima funzione; per la linea materna, una capra assume la stessa posizione. Nelle famiglie povere due pietre -una ' maschio' e una 'femmina' -rispondono allo stesso bisognò. Ma accanto alla collettività degli antenati, anche i singoli morti della famiglia sono resi presenti e precisamente ciascun maschio da una lancia e ciascuna donna da una ' zappa' (che, in realtà, è solo un anello fatto dal metallo della zappa che la donna adoperava): questi oggetti che sono i singoli morti, vengono ritualmente inaugurati; si tratta di un rito di ' aggregazione' della lancia o ' zappa' nuova alla massa degli oggetti simili già consacrati, rito che il figlio maggiore della moglie principale del capo-lignaggio compie normalmente non prima che qualche incidente o inconveniente verificatosi ne dimostri la necessità; il rito consiste in un un'invocazione solenne e in una libagione di ' birra'. Oltre al toro (e capra) o pietra e oltre alle lance (e ' zappe ') che sono la collettività degli antenati e i singoli antenati, la venerazione degli antenati si estende, in una certa misura, su tutti gli oggetti adoperati, durante la vita, da coloro che sono considerati come antenati. Tutto il ben'e e tutto il male procede dagli antenati. In caso di ogni disgrazia si consulta uno ' stregone' che deve decidere se essa provenga da un antenato, da quale degli antenati e in che modo questo antenato possa esser placato. Il rito, poi, per placarlo, è affidato alla' makhadzi ' del lignaggio (sorella del capo-lignaggio). Ora, se un antenato si dimostra malevolo malgrado ogni dovuto trattamento rituale, si dichiara che egli è un muloi (stregone nero): la sua lancia (o ' zappa ') viene legata, insieme con una grossa pietra, a una capra nera che viene buttata' nell'acqua.


Alcuni esempi di arte Venda

I riti agrari tra cui spiccano per importanza quelli della semina e quelli del raccolto, gettano luce sia sulla funzione principale degli antenati, sia sulla posizione del capo e sul sistema sociale in generale. Prima di procedere alla semina, ognuno porta o manda un pugno di sementi varie al capo del lignaggio che le mescola con quelle degli altri. Di questi semi mescolati si prepara un cibo sacro -una specie di panspermia) per dirlo con un termine religioso greco --che serve da offerta su cui la makhadzi compie un rito particolare, pronunciando una preghiera del seguente tenore: «ecco il vostro cibo, antenati nostri; noi vi diamo di ogni specie di semi. Dateci pienezza di raccolti e prosperità nella stagione seguente". Il rito che si svolge nel 'campo del capo, è esattamente uguale, con la differenza che vi partecipa, almeno teoricamente, l'intera comunità. Grandi folle raggiungono il campo del capo; strada facendo, le ragazze raccolgono legna e acqua per cuocere l'offerta, mentre con delle verghe frustano simbolicamente chiunque incontrino. Quanto al raccolto, è il capo che deve annunciarne il momento: chiunque procedesse all'operazione prima di questo annuncio, verrebbe soppresso. Anzitutto, il capo celebra il proprio rito privato, dopo di che tutti possono partecipare a un rito pubblico celebrato nel campo del capo; inoltre ogni lignaggio celebra il proprio rito collettivo nel campo del capo del lignaggio. I riti preliminari della festa pubblica consistono in un'offerta di una specie di canna da zucchero agli animali sacri e nella preparazione della' birra', compiuta da donne nude con l'esclusione rigorosa degli uomini. I giovani della comunità eseguono una danza sacra. Il toro sacro e la sua vacca vengono fatti entrare nel cortile del capo e cosparsi di birra, mentre la makhadzi rivolge una preghiera agli antenati, in cui l'idea fondamentale di ogni offerta primiziale viene' espressa nuda e cruda: " vi dò i primi grani dell'anno, mangiate e state bene; ma ciò che è ancora nei campi, lasciatelo a noi". In questa preghiera, la makhadzi enumera tutti gli antenati di cui si ricordano ancora i nomi, ma si premura di aggiungere che l'offerta è anche per quegli antenati di cui non si conosce più il nome. Dopo questo rito primiziale si visitano le tombe e i luoghi sacri in cui si crede abitino gli spiriti dei morti; e poiché si ritiene che certi morti si trasformino in animali (leopardi, serpenti, ecc.), si visitano anche i luoghi frequentati da questi animali e vi si lasciano delle offerte. Gli antenati sono, dunque, per i Venda, sia negli animali sacri che ne incarnano la collettività, sia nelle singole lance e 'zappe', sia nelle tombe, sia, eventualmente, in certi animali; ma sono anche nei vivi: infatti, nel rito dell'imposizione del nome a un neonato, rito compiuto dalla sorella del padre (' makhadzi ' della famiglia! ), l'antenato di cui si sceglie il nome viene formalmente invitato a vivere nel neonato. (A proposito della nascita: i Venda eliminano i gemelli, e precisamente tutti e due, mentre altri popoli bantu solo uno dei due; un trattamento particolare dei gemelli -in cui si vede qualcosa di anormale, prodigioso e perciò pericoloso o sacro -è diffuso presso moltissimi popoli del mondo e ha riflessi anche nelle religioni delle civiltà superiori: p. es. nelle divinità gemelle come gli Asvin vedici e i Dioscuri greci; con questi ultimi che hanno sorti differenti -uno mortale, l'altro immortale, -cfr. anche Romolo e Remo nella leggenda romana).
Le iniziazioni, presso i Venda, meritano un'illustrazione piuttosto lunga, in quanto mostrano un processo storico in atto, dato che un rituale d'origine straniera sta prendendo il posto di un altro che, presso questo popolo, appare più antico. il rituale importato è quello comune agli attuali vicini dei Venda, in particolare ai Thonga e ai Sotho: è un'iniziazione imperniata sulla circoncisione. il murundu si celebra circa ogni 5 anni, sempre che vi sia un figlio del capo, giunto all'età richiesta che oggi è quella di 10-11 anni circa. Dura tre mesi ed ha luogo nella stagione invernale. Si costruisce un campo recintato con due ingressi separati (uno per gli iniziandi, l'altro per il personale addetto al rituale), con tre gruppi di capanne all'interno (uno per gli anziani, uno per gli iniziati del turno precedente, uno per gli iniziandi). La circoncisione avviene prima dell'entrata nella segregazione; poi, i corpi dei ragazzi vengono pitturati. La vita nella segregazione è monotona: per molte ore al giorno i ragazzi stanno seduti presso un lungo. focolare, con un fianco verso il fuoco (essi cambieranno posizione solo nell'ultimo dei tre mesi, voltando verso il fuoco l'altro fianco); giornalmente escono a spedizioni di caccia nel bosco, allontanando con grida le donne che eventualmente si trovassero a passare nelle vicinanze. Imparano soprattutto numerose formule segrete che più tardi serviranno loro anche da formule di riconoscimento, perché un iniziato del murundu, se potrà dimostrare questa sua qualità, troverà ospitalità presso tutti gli altri uomini che abbiano subito lo stesso tipo d'iniziazione.


Ragazzi Venda vestiti per l'iniziazione

Nel terzo mese si erige un palo nel recinto, che viene chiamato ’il nonno ' ; intorno ad esso si danza e dalla cima di esso si fanno discorsi esortativi; gli iniziati del turno precedente fanno risuonare i rombi. La severa disciplina nel campo (p. es. la proibizione del bere e le pene corporali inflitte agli iniziandi per ogni minimo motivo e anche senza motivo) si rallenta nel terzo mese, alla fine del quale le capanne vengono incendiate e i neo-iniziati ne fuggono senza voltarsi indietro. Dopo un rito di purificazione presso un nume e il taglio dei capelli, i ragazzi tornano in processione nel villaggio, dove le madri devono riconoscerli. Essi assumono un nuovo nome e, per un periodo, prestano lavoro per il capo. Questo sistema iniziatico (ch~ ha il suo corrispondente per le ragazze in un rito affine e basato sulla c1itoridectomia) fu introdotto presso i Venda verso il 1870 e si è diffuso soprattutto dai primi anni di questo secolo in poi: i suoi sostenitori ricorrono anche alla violenza per diffonderlo: i ragazzi circoncisi spesso catturano altri e li costringono a subire il rito. Tuttavia, si pratica ancora anche il tipo d'iniziazione che, prima del diffondersi del murundu, era l'unico conosciuto dai Venda. Esso si fonda sull'istituzione del thondo che è una specie di scuola che esiste in ogni villaggio in cui risieda un capo. Questo tipo d'iniziazione risponde. meglio alle tradizionali forme dell'esistenza Venda, in cui i ragazzi sin da una tenera età svolgono attività utili, di modo che il loro passaggio alla posizione dell'adulto è piuttosto graduale: dall'età di 4-5 anni i bambini portano al pascolo le capre, dagli 8-9 anni in poi anche i bovini. In luogo, dunque, della drammatica rottura con cui il murundu e la circoncisione trasformano i ragazzi in adulti, l'iniziazione di tipo vecchio prevede lunghi anni di frequentazione del thondo in cui i ragazzi, a cominciare dall'età di 7-8 anni, si recano ogni sera dopo il loro lavoro quotidiano. Qui ricevono, sotto la sorveglianza di un apposito consigliere del capo, un'educazione improntata alla disciplina militare e un'istruzione adatta a futuri guerrieri. Essi vengono spinti a compiere razzie, rubando capre, legna e qualsiasi cosa che possa servire al thondo. Tuttavia, non si tratta solo di un addestramento profano alla vita militare, come appare da certi elementi: intanto, il segreto, tipicamente iniziatico, imposto anche a chi partecipi alla costruzione del thondo e obbligatorio sotto pena di morte per gli iniziandi (ai bambini più piccoli si fa credere che nel tbondo viva un leone che ucciderebbe ogni intruso), rivela il carattere religioso dell'istituzione; in secondo luogo, l'istruzione impartita nel thondo riguarda, per una parte preminente, le danze rituali; inoltre, anche la disciplina è tutt'altro che razionale, dato che le fustigazioni collettive prescindono da ogni motivo di trasgressione. Il ragazzo smette di frequentare il thondo al momento in cui si verifica il primo indubbio segno fisiologico della raggiunta pubertà (eiaculazione notturna): allora, ma preferibilmente quando vi sono già diversi ragazzi che si trovano nella stessa condizione, egli subisce, insieme con questi altri, il rito del ' lavar via l'infanzia'; preceduto da danze che durano alcune notti e dall'acquisto o furto di capre, polli e legna, il rito consiste nel cacciare gli iniziandi in un corso di acqua gelido; lo fanno gli iniziati giovani che poi, mentre i ragazzi per ore soffrono nell'acqua, mangiano la roba procurata dalle loro vittime che essi scherniscono in tutte le maniere. Questo crudele rito si ripete per sei giorni successivi, durante i quali i ragazzi non devono nemmeno dormire. Ma, finito questo periodo, essi assumono un nuovo nome, formano una classe d'età che, in guerra, costituirà un reparto, ed hanno il permesso di divertirsi con le ragazze (senza, tuttavia, ingravidarle).


Ragazze Venda alla scuola d'iniziazione

Anche al sistema iniziatico del thondo corrisponde un sistema di iniziazioni femminili ; quando almeno 2-3 ragazze abbiano avuto la loro prima mestruazione, tutte le donne le accompagnano nel campo del capo. Il rito si svolge con l'esclusione degli uomini; le adulte e le iniziande vi partecipano nude. Ogni mattina le lniziande devono far lunghe immersioni nell'acqua di un fiume. Ricevono istruzioni riguardanti le norme tribali, le danze e la vita sessuale (con particolare riguardo al modo di evitare di aver figli prima di sposare). Durante i sei giorni di questo rito e poi ancora per un certo tempo, le ragazze devono conservare una certa posizione del corpo, esprimente umiltà e sottomissione. Dopo i sei giorni esse tornano nel villaggio di provenienza, ricevono regali, ma restano soggette a tabu gravosi. Dopo altri sci giorni comincia per loro il periodo del libero amore in cui possono avere un amante pubblicamente riconosciuto (anche se hanno già il fidanzato ufficiale). Alle iniziazioni maschili e femminili di questo tipo si aggiunge poi una singolare' iniziazione ' al matrimonio, cui partecipano gli iniziati recenti di ambo i sessi e che dura diversi mesi, caratterizzata da un linguaggio particolare, dall'insegnamento di danze e da molte esibizioni di simboli e rappresentazioni sceniche simboliche.
Con qualche accenno alla magia possiamo concludere la breve sintesi della religione Venda. Le 'professioni' magiche sono qui notevolmente specializzate: vi è p. es. un tipo di , veggente' il cui unico compito è di individuare lo stregone nero (maschio o femmina) che ha causato una morte; egli adopera dadi e astragali con l'aiuto dei quali stabilisce il sib dello stregone, quello di sua madre e quello di sua nonna materna; in base a questi dati il capo non avrà difficoltà ad individuare il colpevole; se questi nega, viene sottoposto a un'ordalia; non è escluso, del resto, neanche un appello a un altro veggente. Vi sono poi i guaritori, anche specializzati -non meno dei nostri medici, secondo Stayt. Vi è, infatti, il ' medico generale ' che normalmente si limita alla diagnosi, per indicare poi lo , specialista' adatto al caso. Ma le specializzazioni degli stregoni bianchi non sono solo mediche: vi è il . consacratore ' (di armi, di focolari nuovi, ecc.), il portatore di fertilità, il facitore di pioggia, ecc. (Quest'ultimo è raro, perché normalmente bastano i riti regolari ad assicurare la pioggia: in casi eccezionali di siccità si ricorre a qualche celebre specialista che, sudando, produce il vapore da cui si formeranno le nuvole, mentre le gocce deI suo sudore provocheranno la pioggia). Gli stregoni neri -tra cui prevalgono le femmine -sono, bensì, persone reali che, una volta identificate, subiscono condanne spietate; tuttavia, quanto i Venda attribuiscono loro, li fa apparire come esseri fantastici; di notte volano o viaggiano in forme di animali, mangiano carne umana, succhiano il sangue alle loro vittime, svuotano del latte le mammelle delle mucche, ecc. L'attribuzione di simili capacità fantastiche agli stregoni e streghe, che fa quasi confondere con certi tipi di 'spiriti nocivi, è caratteristica di larghe zone dell' Africa nera, ma non è priva di corrispondenze neanche nelle credenze popolari europee che, anzi, per diversi secoli e fino a meno di due secoli fa, sono state accolte e alimentate anche dalla cultura superiore(p. es. dalla Chiesa).


Statuetta Venda
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