Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

La community Cristiani Ecumenici da msn a ffz
Se credi che il dialogo fra le diverse confessioni di fede sia importante per la pace, per la civile convivenza, per il rispetto della persona umana, per fare un passo avanti verso l'unità della Chiesa fondata da Gesù Cristo, se ti piace il dialogo tra le diverse confessioni di fede, allora questo è il posto giusto per te.
Nuova Discussione
Rispondi
 

CHI è DIO?

Ultimo Aggiornamento: 10/03/2009 21:33
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
31/12/2008 18:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

vuoi forse affermare che ci ami di più o di meno a seconda dei nostri cambiamenti?
Sicuramente, in modo nuovo, completamente nuovo, ad ogni nostro cambiamento!
La novità è nel Dio che crea dal nulla e che, come dice Gesù, può suscitare figli di Abramo anche dalle pietre (Matteo 3,9 e luca 3,8).
OFFLINE
31/12/2008 19:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

(sembra di vedere l'aristotelico "motore immobile") [SM=g8863]

Veramente mi sembra di essermi spiegato in modo diverso, proprio perchè prevedevo che avresti tirato in ballo Aristotele.[SM=g8423]
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
31/12/2008 21:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Non fare il furbo [SM=g8429] eheheh!
Non basta aggiungere "in perenne movimento" per cambiare le carte [SM=g9250] .
Il movimento è "divenire", perché è passare da uno stato/luogo/modo/realtà ecc. ad un'altro stato/luogo/modo/realtà ecc.
In un Dio come lo concepisci tu non c'è spazio per il movimento.
Io, invece, mi limito (o, almeno, cerco di farlo) ad incontrarlo senza concepirlo.
Comunque buon anno, caro Iyvan! [SM=g7244]
OFFLINE
Post: 1.349
Post: 375
Registrato il: 11/02/2005
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Studente di Medicina
Moderatore CristianiEcumenici
01/01/2009 16:54
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

X Ruakh

"Lo so che non hai molta dimestichezza con il "relazionale" e reifichi (nel senso di rendere res = cosa) la tua consapevolezza.
Ma così non è, anche scientificamente.

Non offenderti, ma forse, sto pensando, la tua è una "deformazione professionale".
Il modello bio-medico ha bisogno di "cose" da curare, non tiene presente la complessità dell'insieme.
Che sia perciò che non riesci a concepire la relazione come facente parte dell'essenza di Dio? "


Il mio indirizzo universitario non necessariamente mi ha modificato il pensiero come tu dici, solo che da queste tue ultime frasi ora non ho capito bene cosa intendi riguardo alla mia idea di D_o, ti ho perso mi spiace.
Ciò che posso dirti su quello che penso è che viviamo con determinati organismi biologici sottendenti a determinate leggi, un apparato con le proprie percezioni, e quindi con questo ci adattiamo a tutto ed anche il pensiero segue questa linea di esistenza; se vivessimo in un corpo alieno, con altre percezioni ed altre regole, il nostro pensiero muterebbe, cmq sia ciò che pensiamo su D_o è sempre un abbozzo a parer mio e non potremo comprenderlo mai in fondo con i nostri limiti mentali. Ma d'altronde anche vivendo con l'organismo biologico più complesso ed intelligente di questo universo non riusciremo a capire a pieno l'essenza di D_o.



"La Trinità non è, perciò, un tentativo di definizione umana (o, almeno, non dovrebbe esserlo), ma la caratteristica di un incontro, di una relazione.
Noi, storicamente (come ci racconta la Bibbia), e personalmente, abbiamo incontrato Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. "


Anche questo a parer mio è solo un punto di vista, e non sò su quali basi possa poggiarsi la certezza di questa definizione e non che sia solamente un "abbozzo" come detto sopra.


"Non ha senso, proprio per questo, stabilire una "gerarchia" tra le tre persone che abbiamo incontrato, perché tale gerarchia astrarrebbe arbitrariamente un punto da una relazione che non può essere che circolare. "


Non lo devi dire a noi ma agli autori del NT.


Sul discorso del tempo è più lecito pensare che D_o ne sia fuori, nel senso che non è soggetto al nostro tempo, non che non ne sia parte, in quanto regola ogni cosa.



"Perché se ama noi e noi cambiamo, allora o l'amore di Dio cambia con noi o è rivolto a qualcuno che non c'è più! "


Certo ma non necessariamente pensado questo bisogna ingabbiare D_o nel nostro spazio-tempo; per quanto mi riguarda D_o può amare ora te come sta amando un uomo nel 200 d.C., essendo artefice e non succube del nostro spazio-tempo per Lui è come un rullino completamente srotolato, e anche questa è una frase figurativa limitata alla mia mente, la realtà ultima non è certo descrivibile con poche parole.



"Resta poi il fatto che il tuo concetto è greco (sembra di vedere l'aristotelico "motore immobile") e non biblico.
Per la Bibbia, come ho scritto sopra, Dio è attivo, compassionevole, muta il Suo giudizio davanti al pentimento. In dialogo continuo con noi, in modo da dare valore alle nostre risposte. "


Certo, si abbassa alle leggi fisiche senza esserne coinvolto, e la Bibbia fà quello che può per spiegarcelo in termini umani.
Se tu avessi una macchina del tempo e andassi indietro di 100 anni penseresti che sei nella realtà di D_o di 100 fà e quindi di un D_o indietro di 100 anni? Sarebbe un' affermazione ridicola e limitante di D_o.



"(non avevo letto il tuo ultimo post) la risposta, è vero, non è scontata, tanto che una grande religione come il Buddismo ritiene che la realtà, come la percepiamo, sia illusione. "


Dipende da quale frangia del buddismo, Buddha veramente diceva "questo è perchè quello è", cioè ogni cosa ha la sua stretta correlazione con un'altra ma non diceva che ogni cosa fosse illusione e inesistente, quello riguarda il buddismo tibetano e molte correnti di pensiero induista, cmq questo è un altro discorso, ma tutto sommato anche il concetto di Nirvana, inteso come realtà ultima e indefinita, trascendente e insipiegabile, non calza poi così male con la figura di D_o Padre, almeno per un cristiano, non dico per il buddista il cui Nirvana non è nemmeno una persona, ma uno stato.


Stay tuned on the future.
OFFLINE
02/01/2009 00:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Se tu avessi una macchina del tempo e andassi indietro di 100 anni penseresti che sei nella realtà di D_o di 100 fà e quindi di un D_o indietro di 100 anni? Sarebbe un' affermazione ridicola e limitante di D_o.


Infatti, il paragone regge molto bene l'idea.
Sarebbe come dire che la realtà divina dei tempi di Abramo abbia subito un'evoluzione per giungere ai tempi nostri.
E' solo il concetto umano di Dio che è mutato con il divenire degli uomini, ma Dio è sempre lo stesso.
La ragione sta nel fatto che la perfezione assoluta non può subire mutamenti, a meno che non lo fosse allora, ma questo è chiaramente improponibile.

OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
02/01/2009 18:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Cari Clint e Iyvan,
vi rispondo su tre piani:
1) filosofico
2) psicologico
3) di fede
1) San Tommaso distingue negli enti l'essenza dall'atto d'essere. L'essenza è ciò che li contraddistingue mentre l'atto d'essere è la partecipazione all'esistere che viene loro da Dio, l'unico in cui atto d'essere ed essenza coincidono.
Cosa vuol dire ciò?
Vuol dire che di Dio non si può, a rigor di logica neppure dire che esiste (non essendo distinguibile), ma solo che "è".
Vuol dire anche che il nostro atto d'essere è "comunicazione" costante con Dio.
L'esistenzialismo ed il dialogismo hanno, seguendo (non tanto coscientemente quanto sostanzialmente) tale linea, giustamente, fatto rilevare la precedenza della relazione e della comunicazione sull'ontologia.
Il rapporto (amoroso, ma anche, semplicemente, dialettico) viene prima dell'affermazione e dell'esistenza stessa dell'individualità.
Come a dire che è il divenire, il movimento, la relazione, l'energia che forma l'essere, la massa, il concetto di sé, la materia.
In pratica, per tornare a noi, l'eternità in sé non esiste se non come insieme di punti temporali dei quali ognuno può costituirne arbitrariamente il centro o il limite.
Dio è l'essere di tale eternità, non esiste, ma è.
Noi, quindi, non possiamo avvicinarci a Lui se non per comunicazione continua e, in ogni momento diversa, del Suo atto d'essere che è anche il nostro perché (e solo in quanto e fino a che) è da Lui costantemente comunicato per quell'amore che è "donazione" e, quindi costante relazione.
2)Psicologicamente, come evidenzia il brano che ho riportato, ogni consapevolezza di sè è un affermare: "Ecco come mi vedo in rapporto a te in questa situazione" e, quindi, è la concettualizzazione, l'astrazione di un rapporto con l'altro e, aggiungo io, tantopiù, con l'Altro per eccellenza, che è Dio.
In questo senso la consapevolezza di noi stessi non è altro che il riflesso del nostro rapporto con Dio e, viceversa, l'idea che abbiamo di Dio riflette la concezione di noi stessi.
3) Nel dato di fede noi abbiamo 3 persone che in modo diverso sono apparse alla nostra coscienza come Dio: il Padre, il Figlio e lo Spirito.
Come sapete bene il rapporto tra questi Tre è stato dipinto, dal Nuovo Testamento, in modo vario che passa dalla separazione e dall'individuazione di ruoli diversi all'affermazione dell'unità più assoluta.
Non esiste nessuna formulazione capace di tenere presenti tutte queste caratteristiche. La Trinità è la semplice costatazione che le persone sono tre (e che sono assolutamente Dio)e che Dio è uno (assolutamente uno).
OFFLINE
02/01/2009 22:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Dal punto di vista filosofico:

il nostro atto d'essere è "comunicazione" costante con Dio.

Certo, il come ci relazioniamo .... Ma riguarda noi e non Dio
Dio non può essere identificato nella relazione che abbiamo con Lui, perchè altrimenti avremmo tanti dei quante sono le relazioni umane.


Come a dire che è (il rapporto) il divenire, il movimento, la relazione, l'energia che forma l'essere, la massa, il concetto di sé, la materia.

Tutte caratteristiche della dimensione umana, ma non di quella divina.


l'eternità in sé non esiste se non come insieme di punti temporali

Questa è una definizione che tenta di dare una raffigurazione dell'eternità, ma che rimane sempre legata ad un concetto umano di tempo (punti temporali). 
L'eternità, intesa come realtà spirituale, è assenza di tempo e, quindi, di punti temporali.

Psicologicamente:

ogni consapevolezza di sè è un affermare: "Ecco come mi vedo in rapporto a te in questa situazione

Perfetto, ma è sempre una condizione relativa a noi umani, mentre Dio è l'Assoluto.


In questo senso la consapevolezza di noi stessi non è altro che il riflesso del nostro rapporto con Dio e, viceversa, l'idea che abbiamo di Dio riflette la concezione di noi stessi.

Vale la stessa considerazione.

Per la fede:

La Trinità è la semplice costatazione che le persone sono tre (e che sono assolutamente Dio)e che Dio è uno (assolutamente uno).

Su questo non commento perchè è un mistero, per quanto mi riguarda, insondabile
 

Caro ruakh, 
se tu dici che il nostro rapporto con Dio può essere solo il relazionarsi con Lui, sono perfettamente d'accordo con te.
Questo rapporto, essendo individuale, è anche quindi relativo alle nostre singole capacità di relazionarci.
Ma questo non significa che Dio muti a seconda di queste nostre capacità. Questo è il punto su cui non ci troviamo d'accordo.
Siamo noi in movimento verso Dio, e non viceversa. Dio non ha un percorso da fare perchè li occupa già tutti.  
 


OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
02/01/2009 22:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

il come ci relazioniamo .... Ma riguarda noi e non Dio
E no, caro Iyvan,
il nostro relazionarci con Dio riguarda soprattutto Dio perché è da Lui che traiamo l'atto d'essere che è ciò che ci fa esistere.
Non ci sono tanti dei perché il relazionarsi è "unico" ed è il riconoscimento nel Suo Amore.
Tu, poi, separi la dimensione umana da quella divina e ciò è vero solo in un senso (quello umano) e non viceversa. Tutta la creazione (ricordi San Paolo) è segno di Lui.
Così quando parli di "realtà spirituale" implichi una separazione platonica che non c'è nella Bibbia.
Dio è il "tuo" assoluto. L'hai catalogato e circoscritto nelle tue categorie.
Siamo poi daccordo sul rapporto con Dio, ma limiti Dio facendolo incapace di auto-limitarsi per venirci incontro.
Ciò ti obbliga a postulare la reincarnazione non prendendo per buona la morte redentrice di Nostro Signore gesù Cristo!!!
Psicologicamente è come se vedessi tuo padre troppo distante per poterti coccolare.
OFFLINE
03/01/2009 03:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Caro ruack,

come posso vedere mio padre psicologicamente dipende appunto dal mio psichismo, un prodotto soprattutto mentale e che trae quindi origine da un organo materiale che è il cervello.
Siamo quindi sempre nel campo strettamente materiale e, purtroppo, la materia e il nostro stesso psichismo soffocano lo spirito.
Questa condizione non può non incidere anche nel nostro relazionarci con Dio.
Con questo non significa che Dio si auto-limiti per permetterci di raggiungerlo, ma ci permette di farlo solo nella misura in cui il nostro spirito riesce a prevalere sulla materialità.
Il nostro relazionarci può anche darci l'impressione della totalità, quanto più la tensione dello spirito è rivolta a Lui,  ma noi respiriamo solo una parte infinitesimale di ciò che Dio è, quella che il nostro spirito è in grado di assorbire.
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
03/01/2009 12:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Caro Iyvan,
scusami ma sottovaluti sia l'uomo che la creazione (ricordi quando Dio, facendola, disse che era "buona"???) per cadere ancora in una concezione più orientale/platonica che cristiana.
La psiche non è negativa (come sostiene il buddismo) e lo spirito, ricorderai, è unito indissolubilmente, alla materia (basti pensare alla risurrezione) che da Lui è trasfigurata.
La relazione, secondo gli esperti in materia, può essere solo di tre tipi: 1) conferma, 2) rifiuto, 3) disconferma.
La relazione che Dio ha con noi (perché poi accentui sempre il contrario, comese fosse l'uomo ad avere l'iniziativa e non Dio? Non è, per caso, il tuo un dio "morto"?) è solo, nel senso più profondo, una relazione del primo tipo (non penso di doverti spiegare in che senso o sbaglio? Se è così, fammelo sapere).
Non è, quindi, affidata, come tu dici, allo "psichismo", ma è una relazione, sempre secondo i tuoi canoni, "spirituale", che tende a creare e ricreare quel "cuore nuovo" e ad insegnare quella sapienza nell'intimo descritti dal Salmo 50/51)
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
03/01/2009 12:46
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ho esagerato definendo il tuo Dio come "morto", ma, per quel che mi sembra, distante sicuramente sì!
Gli angeli non sono per caso un supplire a questa distanza?
Tieni conto che la loro manifestazione dovrebbe essere solo un aiuto in un momento di difficoltà, non una costante.
Siamo nella nuova alleanza. Dio stesso, nello Spirito, si comunica ai nostri cuori.
Se angeli, santi o la Madonna stessa divengono "unici intermediari" tra noi e Dio uscendo dal loro ruolo di nostri compagni nella comunione dei santi per introdurci ancora di più nel Suo amore, allora rischiamo di cadere nel paganesimo, come ci accusano impietosamente e falsamente i nostri fratelli protestanti.
OFFLINE
03/01/2009 15:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Non è come tu dici, caro Ruakh.

Io credo che, quando vi sia un totale affidamento a Dio, lo si viva in pienezza e nella misura di cui è capaci.
Ma questo non è un metro con cui si possa misurare l'intensità con cui Dio si relaziona con noi. E' il nostro metro.
Un po' come se scorgessimo Dio con gli occhi socchiusi, che sarebbe però ben diverso se questi fossero interamente aperti.
E' sempre una visione parziale, ma non perchè così sia Dio, bensì perchè non siamo in grado di vedere diversamente.
Dio non è distante, Egli è costantemente presente, ma lo percepiamo secondo i nostri schemi umani, che possono essere diversi in ciascuno di noi. Non possiamo ridurre Dio ad un pongo che si modelli a nostro piacimento.
L'infinito non può essere racchiuso nel finito, e pur tuttavia ci avvolge e compenetra totalmente, altro che distante!
Gli intermediari qui non c'entrano.
Scusami, ma non puoi dire che Dio sia la relazione che noi abbiamo con Lui, perchè così dicendo lo riduci entro schemi umani e lo diversifichi a seconda di questi.

La relazione di cui parli è solo il modo con cui ci poniamo in comunione con Lui.
Beninteso, questa comunione è reale, ma non c'è bisogno che Dio si auto-limiti perchè si attui.

Una considerazione: se un induista si rivolge a Dio chiamandolo Visnù, oppure un nativo americano lo chiamasse Manitù, pensi che Dio si auto-limiti secondo i loro schemi? E' chiaro che si tratterebbe solo di un modo diverso di relazionarsi e Dio sarebbe comunque presente, ma non penso che si farebbe diverso da quello che è.
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
03/01/2009 16:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Caro Iyvan,
così non ci intendiamo!
Quando usiamo la parola "relazione" intendiamo due concetti diversi.
Ti ho cercato di spiegare cosa intendo per relazione, perché non ti rileggi i miei post?
Continui a vedere una relazione che comporti una comunicazione a senso unico, comunicazione dell'uomo a Dio.
Al contrario la comunicazione, nella relazione Dio-uomo, è soprattutto in senso contrario, da Dio all'uomo.
Ciò perché è comunicazione di Sé che "crea" l'essere dell'uomo.
Non è, quindi, un "modo", come tu dici, ma la base della stessa nostra realtà.
Ciò che c'è di più vero in noi, la base stessa del nostro essere, deriva dalla comunicazione di/con Dio!!!
Dato che è una comunicazione essenziale (dell'atto d'essere), è una comunicazione che ci plasma. Noi siamo la creta e Lui il vasaio, non dimentichiamolo mai.
Sicuramente il vasaio conosce la consistenza del vaso e lo prova e lo in-forma secondo la sua capacità di resistenza e la sua plasmabilità.
Dosa quindi la Sua forza, si auto-limita, perché il vaso possa essere capace di rispondere alle sollecitazioni provate.
In questo senso Dio, comunicandosi, è sempre diverso da quello che è, proprio perché ha scelto di comunicarSi. Contemporaneamente però il contatto essenziale della Sua comunicazione con il nostro essere, ci trasforma traducendoci ad una comunione più autentica con Lui.
Conferma così il nostro "essere", più autentico, riconoscendo il Suo atto d'essere in noi.
OFFLINE
Post: 1.349
Post: 375
Registrato il: 11/02/2005
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Studente di Medicina
Moderatore CristianiEcumenici
03/01/2009 20:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

X Ruakh


"Vuol dire che di Dio non si può, a rigor di logica neppure dire che esiste (non essendo distinguibile), ma solo che "è". "


Su questo siamo d'accordo, e direi anche dai punti posti da te in seguito.


"Come a dire che è (il rapporto) il divenire, il movimento, la relazione, l'energia che forma l'essere, la massa, il concetto di sé, la materia. "


Ti ha risposto bene Ivan con:

Tutte caratteristiche della dimensione umana, ma non di quella divina.

Sono elementi e metriche che poggiano sempre su basi fisiche, per quanto mi riguarda possono anch'esse essere considerate come creato e non come creatore.



"Non esiste nessuna formulazione capace di tenere presenti tutte queste caratteristiche. La Trinità è la semplice costatazione che le persone sono tre (e che sono assolutamente Dio)e che Dio è uno (assolutamente uno)."


Ma quì si può benissimo affermare che anche la Trinità è una formulazione.


"E no, caro Iyvan,
il nostro relazionarci con Dio riguarda soprattutto Dio perché è da Lui che traiamo l'atto d'essere che è ciò che ci fa esistere. "


Secondo me vi state solo fraintendendo dal modo di vedere questo rapporto, in realtà sono entrambe giuste le affermazioni, non riguarda solo noi perchè comunque essendo creato siamo in D_o, ma nemmeno riguarda D_o nel senso che Lui cambi a seconda del rapporto, D_o è Uno ed è sempre lo stesso, lo dice anche al Bibbia.



"Tu, poi, separi la dimensione umana da quella divina e ciò è vero solo in un senso (quello umano) e non viceversa. Tutta la creazione (ricordi San Paolo) è segno di Lui. "


Dipende anche questo, perchè nulla ci dice che le leggi fisiche di questo universo siano rapportabili a D_o, ma possiamo affermare che siano sue creazioni.
C'è una tipica frasetta che gli atei sono soliti usare per canzonare i credenti: può D_o creare un masso più pesante di Lui? Se lo potesse fare o non lo potesse fare in entrambi i casi non sarebbe Onnipotente, questo chiaramente se D_o e queste leggi fisiche fossero dipendenti, ma se non lo sono il discorso cambia. Quì senza offesa ma cascheresti a fagiolo, salvo che che tu risponda al quesito ateo restando sulla fisicità, cosa molto ardua.


Poi penso che stai fraintendendo Ivan dicendo che crede in un D_o distante, perchè penso che ragioni più in termini assoluti, meno invischiati con le nostre leggi fisiche ma non necessariamente attributi distanti. Persino il taosimo il cui Tao è impersonale lo sente come motore di ogni cosa, vicino ed in ogni cosa, e affermano come la tua prima frase "il Tao è", sono semplicemente visioni diverse del concetto assoluto di D_o, e state solo continuamente impelagandovi in fraintendimenti.



"Dosa quindi la Sua forza, si auto-limita"


Questo è un altro discorso e forse chiarisce di più la tua visione, ma lo fà per spontanea volontà e non necessaramente essendo limitato Egli stesso.



Stay tuned on the future.
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
04/01/2009 13:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Caro Clint,
il problema è che, a forza di voler separare la dimensione umana da quella divina, limitate anche Dio e togliete di dignità al creato!
La relazione (il rapporto) non può essere, come tu dici, solo parte della dimensione umana, pena la chiusura autistica del creato stesso e, di riflesso, anche dell'azione creatrice divina!
Sul fatto che Dio sia sempre lo stesso ti rispondi da solo quando, infine, parli della Sua volontaria auto-limitazione.
Sul banale esempio del masso basta rammentarti che il rapporto parte-tutto (rapporto che caratterizza la dipendenza creaturale) è di ordine qualitativo/relazionale (come ho fatto rilevare sopra, dell'essere per partecipazione) e non quantitativo.
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
04/01/2009 13:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il parallelo che fai con il Taoismo è, poi, rivelatore di un modo di considerare Dio "imbelle", caratteristico di una separazione tra mondo umano ed azione Divina che non ha niente di biblico.
Il Dio biblico non può essere racchiuso neanche nel concetto "Dio è".
Affermandolo, infatti, ho solo voluto delineare una caratteristica relativa all'atto d'essere ed alla comunanza di tale atto d'essere con quello nostro, non relativa ad un'eventuale "definizione" di Dio.
Il Dio della Bibbia è un Dio attivo, che salva (Gesù = Dio salva), non certo un assoluto imbelle come il Tao!
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
07/01/2009 17:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Comunque,
lasciando stare le polemiche e al di là della discussione ontologica su Dio, torniamo a noi.
Io ho provato a vedere se la mia visione di Dio corrisponde a una mia caratteristica relazionale (l'accentuazione sul "Figlio" può rivelare un complesso di Edipo non ancora risolto e il mio sentirmi in colpa, o poco responsabile, può essere fulcro per l'importanza data alla "croce" come centro universale di salvezza).
Perché non fate altrettanto?
OFFLINE
Post: 1.349
Post: 375
Registrato il: 11/02/2005
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Studente di Medicina
Moderatore CristianiEcumenici
07/01/2009 17:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Scusate per l'attesa nelle risposte ma questi giorni sono stato un pò impegnato.

X Ruakh
La risposta che hai dato al quesito ateo può andare bene per noi grosso modo ma non credo che l'ateo di turno si accontenti di due righe così.


"

Il parallelo che fai con il Taoismo è, poi, rivelatore di un modo di considerare Dio "imbelle", caratteristico di una separazione tra mondo umano ed azione Divina che non ha niente di biblico.
Il Dio biblico non può essere racchiuso neanche nel concetto "Dio è".
Affermandolo, infatti, ho solo voluto delineare una caratteristica relativa all'atto d'essere ed alla comunanza di tale atto d'essere con quello nostro, non relativa ad un'eventuale "definizione" di Dio.
Il Dio della Bibbia è un Dio attivo, che salva (Gesù = Dio salva), non certo un assoluto imbelle come il Tao! "



Innanzitutto io cerco sempre i paralleli e più elementi vicini possibile al mio credo con altri, non ci sputo sopra, sono di idee aperte senza necessariamente scadere nel sincretismo; l'aggettivo imbelle può significare sia codardo sia timido, non credo che con il Tao centri molto, bastava dire impersonale come ho fatto io e come infatti è, e non discuto che tale definizione piaccia poco a noi cristiani, ma il concetto di base del Tao non si discosta dal concetto assoluto che abbiamo noi di D_o.



"Io ho provato a vedere se la mia visione di Dio corrisponde a una mia caratteristica relazionale (l'accentuazione sul "Figlio" può rivelare un complesso di Edipo non ancora risolto e il mio sentirmi in colpa, o poco responsabile, può essere fulcro per l'importanza data alla "croce" come centro universale di salvezza). "


La mia visione la conosci, io non accentuo il Figlio ma il Padre, non ho poi ben capito come mai tale accentuazione sul Figlio possa rivelare un complesso di Edipo, non vorrei che ora andassimo a parare su Freud con il concetto di D_o.


Stay tuned on the future.
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
07/01/2009 22:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Forse (resta il forse),
l'accentuazione sul Figlio può essere dovuta a una mia difficoltà ad avvicinarmi al Padre per il contrasto che ebbi con il mio, di padre, quando era ancora in vita.
Non sò, ma certo, per me, la "bontà" del Padre resta un dato difficile da accettare.
Per questo parlo di complesso di Edipo. Sicuramente mio padre era una brava persona, ma io non sono riuscito, fino a che era vivo, a superare l'istintiva ostilità nei suoi confronti.
Tu pensi ci sia qualche ragione (personale) per la tua accentuazione verso il Padre?
OFFLINE
Post: 1.295
Post: 171
Registrato il: 25/10/2008
Registrato il: 02/11/2008
Sesso: Maschile
Occupazione: Educatore
Moderatore CristianiEcumenici
07/01/2009 22:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

"La risposta che hai dato al quesito ateo può andare bene per noi grosso modo ma non credo che l'ateo di turno si accontenti di due righe così. "
Perché, l'ateo di turno vorrebbe provarsi a pesare Dio?
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag cloud   [vedi tutti]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:46. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com